di Carlotta Jarach
Mistica, stigma, visioni, demoni, neuroscienze. È difficile sintetizzare con poche parole l’intensa conferenza avvenuta mercoledì 29 novembre, presso la Sala 1 del LAC, il centro di Arte e Cultura di Lugano, dal titolo “Il cervello mistico: scienza e religione a confronto”. Introspezioni, analisi, ricerca della verità, il tutto riassumibile nella locandina, provocatoria, spiegata nei dettagli solo verso la fine dell’evento dalla moderatrice Viviana Kasam: la Creazione di Adamo di Michelangelo leggermente modificata, o, seguendo l’interpretazione di molti storici dell’arte, esemplificata. Qui infatti, la nuvola dietro a Dio prende le vesti di un cervello; come a dire “è forse Dio unicamente prodotto della nostra mente?”
Il pubblico è stato sapientemente condotto per mano, in un viaggio fatto di testimonianze video ma anche di immagini di risonanze magnetiche di cervelli, attraverso i preziosi interventi di due giganti dell’ambiente (Moshe Idel è la massima autorità di kabbalah e Antonio Rigo un esperto in misticismo orientale) e del neuroscienziato Shahar Arzy coautore tra l’altro con Idel a Yale di un saggio sull’approccio neurocognitivo delle esperienze mistiche.
«Se dovessi definire l’ebraismo in due parole – ha detto a inizio conferenza Idel – sarebbe “religion of performing body”, religione del corpo addestrato». La ritualità è insita della religione ebraica e nella quotidianità dei suoi praticanti: e così i concetti di ripetizione, tecnica e meditazione si fondono, e inglobano molteplici mondi e realtà, al di là di quella ebraica. Come ricorda anche Rigo, citando il mondo islamico di poco successivo a Maometto.
Tecniche di respirazione, propone Kasam, che potrebbero avere un legame con la sfera psichiatrica e influenzare quadri clinici come quello della schizofrenia. «Ma misticismo non è il contrario di razionalità» aveva commentato Idel. «Non sono sicuro io stesso di aver realmente capito i confini della kabbalah. È bizzarria? Irrazionalità? Non saprei. Di certo ha una molteplicità di manifestazioni. Che poi “irrazionale” è spesso ciò che la società identifica come tale. Ma non venitemi a dire che tutti i filosofi, soprattutto quelli dell’ultimo secolo, facevano discorsi razionali».
La conferenza è stata organizzata da Braincircle Italia in collaborazione con Lac Arte e Cultura, l’Università Ebraica di Gerusalemme, la Fondazione Spitzer e l’ASI, e con il patrocinio della Facoltà di Teologia di Lugano.
Per chi fosse interessato ad approfondire, la conferenza è disponibile online.