In occasione della Festa Pesaro, organizzata dalla sede locale del PD, un’opera d’arte dedicata alla memoria di Anna Frank e di sei milioni di ebrei vittime dell’Olocausto è stata coperta con un grande adesivo che pubblicizza il primo premio di una lotteria: un’automobile Mazda.
“È sconcertante,” commentano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, leader del Gruppo EveryOne, “perché gli organizzatori hanno incollato un messaggio pubblicitario sopra alcune immagini emblematiche della Shoah, fra le quali il viso di Anne Frank e la stella di Davide che gli ebrei erano costretti a cucirsi sugli abiti. Sul grande adesivo, è stata inoltre parcheggiata la vettura, su cui campeggia la scritta ‘1° premio’.
Nel mese di marzo 2008, per il 70° anniversario delle leggi razziali, l’amministrazione della Città di Pesaro ha accolto in piazza del Popolo, a imperitura memoria, incastonata nel selciato, l’opera d’arte I fogli fossili, installazione ceramica realizzata dallIstituto dArte F. Mengaroni.
Sono immagini che invitano i pesaresi, soprattutto i bambini e i giovani, a ricordare l’orrore della persecuzione degli ebrei e dei Rom durante gli anni del nazifascismo. Che esempio diamo alle nuove generazioni, se manchiamo di rispetto ai simboli che le vittime e i testimoni ci hanno consegnato?
Il caro volto della giovane autrice del Diario, assassinata dai nazisti a Bergen-Belsen, non merita di finire nascosto sotto il simbolo del nostro materialismo”. “Pesaro si distinse nel 1938, purtroppo, per una totale adesione alle disposizioni della Direzione generale per la demografia e la razza,” ricordano i leader del Gruppo EveryOne, ” e iniziò la persecuzione con una circolare della Prefettura che diede il via al censimento. Poco dopo iniziò a livello locale una campagna antisemita e razzista a mezzo stampa, in cui si distinsero quotidiani come L’Ora e Il Resto del Carlino. Quest’ultimo ha recentemente protestato contro l’opera d’arte che ricorda la persecuzione razziale e che presenta anche una pagina antisemita pubblicata all’epoca dal ‘Carlino’, ma in realtà la stampa dovrebbe fare un esame di coscienza ed evitare di ripetere errori e orrori”. L’installazione in ceramica di piazza del Popolo riporta le copie fedeli di documenti emanati dalle autorità pesaresi e di articoli antisemiti. “In men che non si dica,” continuano gli attivisti, “la cittadinanza pesarese si convinse che il problema della sicurezza nazionale fosse rappresentato da ebrei e ‘zingari’.
Le autorità invitavano i cittadini ad evitare buonismi e pietismo e di collaborare per risolvere una volta per tutte il problema etnico. Su indicazioni della Prefettura, le forze dell’ordine iniziarono a determinare le ricchezze possedute dagli ebrei, perché non potessero salvarle trasferendole all’estero”. Con il Regio Decreto Legge 1728 del 17 novembre 1938 entrarono in vigore le leggi razziali, gli espropri, le misure repressive e persecutorie. “Con l’entrata in guerra dell’Italia, le misure divennero sempre più dure. Una nota del Prefetto al Questore di Pesaro invitava le autorità a una maggiore severità nelle politiche razziali e nei controlli polizieschi,” continua EveryOne, “mentre nel 1941 iniziarono arresti e deportazioni. Nella provincia di Pesaro vi erano numerosi luoghi di internamento in cui i prigionieri venivano registrati secondo la razza: ebrei o zingari.
La cultura civica di Pesaro, come quella di molte città di Italia, non può prescindere dalla memoria dell’Olocausto e per non perdere tale cultura, è necessario coltivare, oltre all’antirazzismo e al rispetto delle minoranze etniche, il valore fondamentale della Memoria. Ecco perché chiediamo accoratamente agli organizzatori della Festa Pesaro 2008 di rimuovere senza indugio l’adesivo propagandistico e la vettura che coprono irriguardosamente il volto di Anna Frank e altri simboli dell’Olocausto”.