Sarà una due giorni intensa quella che Franco Perlasca, figlio del Giusto tra le Nazioni GIORGIO PERLASCA dovrà affrontare il 17 e il 18 marzo a Monza. Un programma ricco di appuntamenti e di testimonianze per raccontare la storia straordinaria di un Uomo che grazie al suo coraggio riuscì a salvare più di 5000 ebrei a Budapest durante la Shoah.
È l’associazione Senza confini di Seveso, collaboratrice della Fondazione Perlasca da anni, che interpellando due illustri motori culturali della Città di Monza come la Casa delle Culture e l’associazione Novaluna promuoverà un evento di grande valore culturale in città.
Da anni la Fondazione Perlasca racconta nelle scuole e alla cittadinanza la figura positiva del Giusto e Monza non aveva ancora avuto l’opportunità di ascoltare dal vivo la testimonianza del figlio sulla storia così incredibile del padre.
Quest’anno ricorre il 25 esimo dalla morte e molte sono state le celebrazioni avvenute a Padova e d’intorni nel mese della Memoria, si vedrà così di stimolare la curiosità dei cittadini monzesi a distanza di due mesi dal mese di gennaio.
Si partirà dalla Casa Circondariale di Monza dove un gruppo di detenuti hanno già avuto modo di conoscerne la storia attraverso la visione del film con Zingaretti “Perlasca: Un uomo comune” e avranno così l’opportunità di poter incontrare il figlio venerdì 17 marzo.
Il progetto è però molto più ampio e ambizioso perché durante quell’incontro verrà messa a dimora una quercia, donata dal Parco delle Groane, dedicata al Giusto che darà anche l’opportunità all’associazione Senza confini di parlare di Giusti e di poter ogni anno riconoscere attraverso una targa la grandezza delle loro azioni. “Un grande onore per noi poter parlare del Bene in un luogo come la Casa Circondariale. Crediamo possa essere da stimolo a chi si trova a dover percorrere un percorso lungo e difficile dovuto ad errori commessi nella propria vita” cita Roberta Motto ideatrice del progetto ringraziando la Direttrice Maria Pitanniello di aver dato questa possibilità all’associazione.
Venerdì sera sarà invece la cittadinanza ad avere l’onore di ascoltare Franco Perlasca alle ore 21.00 all’Auditorium A. Tedesco di via Berchet,2. Conduttrice della serata la Presidente di Novaluna Annalisa Bemporad. Si parlerà di Giusti e dell’importanza attuale di avere simili figure di riferimento oltre che con Perlasca anche con il Console Armeno in Italia Pietro KuciuKian e la prof.ssa Annamaria Samuelli fondatori dell’associazione Gariwo di Milano che da anni promuove il ruolo dei Giusti nella società.
Il sabato mattina, sempre in Sala Tedesco, sarà dedicato alle scuole di Monza che potranno ascoltare oltre che Franco Perlasca anche la testimonianza di Carlotta Ludovica Passerini, giovane studentessa milanese, volontaria dell’associazione SOS Erm di Milano che opera in aiuto dei richiedenti asilo dapprima in transito in Stazione centrale e ora in Via Sammartini. A Carlotta, l’associazione Senza confini ha dedicato un albero e una targa al Bosco dei Giusti di Solaro nella Polveriera del Parco delle Groane.
L’analogia usata per dare un tema agli incontri si legge forte nel titolo della locandina “I sommersi e i salvati” : come Perlasca disse no a chi voleva sterminare il popolo ebraico e si oppose per questo ai trasferimenti ad Auschwitz così ora c‘è chi si oppone a quello che sta accadendo nel Mediterraneo e nelle frontiere Europee che creando muri, barriere di filo spinato e ghetti determinano il più grave genocidio dopo la Seconda Guerra Mondiale, c’è quindi chi si oppone a tutto ciò proponendo buone pratiche di accoglienza e di integrazione.
Sarà il momento per un dialogo aperto quello che i cittadini potranno ascoltare in Sala Tedesco martedì 28 marzo tra Sassou Efoe Mawena Joseph della Rete dei migranti appena nata sul territorio, Roberto D’Alessio coordinatore della Rete di accoglienza Bonvena di Monza e Brianza, Martina Cresta responsabile dei corridoi umanitari della Chiesa Valdese e il giornalista e scrittore Daniele Biella appena rientrato da un’esperienza forte sull’isola di Lesbo. Una serata che racconterà la situazione attuale dei richiedenti asilo e le buone pratiche di accoglienza adottate.
L’accoglienza non deve partire dalla presunzione che chi viene ospitato deve soltanto adattarsi alla nostra cultura ma deve essere uno scambio reciproco di identità dove occorre sviluppare opportunità reciproche di convivenza attraverso uno scambio di relazioni che alimentino la pace e l’uguaglianza con differenze che possono essere una risorsa reciproca.
Sul palco a condurre la serata Laura Morasso consigliera delegata della Casa delle Culture di Monza e Roberta Miotto vicepresidente di Senza confini.
Ancora una volta si dimostra vincente la rete fra associazioni, grande risorsa culturale del territorio che insieme coese creano opportunità culturali da non perdere.