di R.I.
Il 24 gennaio 2003 veniva inaugurato a Milano uno spazio dedicato ai Giusti di tutto il mondo, nella grande area verde del Monte Stella. Ispirato dallo Yad Vashem di Gerusalemme, il Giardino dei Giusti del Monte Stella è diventato ben presto un punto di incontro per attività culturali, concerti e incontri con le scuole legati ai diritti umani e alla responsabilità individuale, ispirando la nascita di altri 200 Giardini simili in tutto il mondo e una legge del Parlamento europeo volta a riconoscere una Giornata internazionale per i Giusti.
Dal 20 febbraio al 27 marzo l’esperienza ventennale del Giardino verrà esposta al Memoriale della Shoah di Milano (Piazza Edmond Jacob Safra, 1) in un’esposizione intitolata “Il Giardino dei Giusti in mostra. La memoria verde di Milano”. Vengono così unite due realtà che ragionano sui due lati della medaglia della parola “indifferenza”: cosa succede quando quello è lo spirito dominante, e gli esempi di coraggio di chi invece non si è voltato. Attraverso fotografie d’autore, installazioni video e infografiche, la mostra ripercorrerà i primi vent’anni di vita del Giardino, evidenziandone lo stretto rapporto con la memoria storica della città. Il Monte Stella che ospita il Giardino, infatti, sorge su una collinetta artificiale formata con l’accumulo di macerie provocate dai bombardamenti durante la Seconda guerra mondiale. Il progetto si deve all’architetto Pietro Bottoni, che lo dedicò alla moglie Elsa Stella – da cui la collinetta prende il nome.
“L’istituzione nata sulla collina del Monte Stella è stata una vera e propria rivoluzione sul piano dell’elaborazione della memoria”, ricorda Gabriele Nissim, presidente di Gariwo e ideatore del Giardino dei Giusti di Milano. “Non si è trattato solo di ricordare le responsabilità del nazifascismo e di tutte le complicità che hanno portato allo sterminio degli ebrei e agli altri genocidi, ma di insegnare ai giovani un comportamento etico in grado di prevenire il male prima che si possa compiere nuovamente”.
Roberto Jarach, presidente della Fondazione Memoriale della Shoah, spiega il senso della mostra: “Nel quadro della pluriennale collaborazione tra Fondazione Memoriale della Shoah di Milano e Gariwo abbiamo concordato una serie di eventi nell’ambito del ventesimo anniversario dalla sua fondazione. Fin dalla nascita di Gariwo la nostra Fondazione ha considerato importante per entrambi la condivisione degli obbiettivi ed una stretta collaborazione negli eventi. In questa significativa ricorrenza la Fondazione Memoriale ospita una mostra che ricostruisce le tappe della nascita e della crescita di Gariwo fornendo ai visitatori un’ampia prospettiva dei significativi obbiettivi raggiunti in un ampio ambito internazionale. Oggi Gariwo rappresenta un alleato nella lotta all’antisemitismo ed a tutte le forme di violenza e sopraffazione sempre presenti nella nostra società: un’azione combinata soprattutto sui giovani per una migliore società del futuro.
La mostra verrà inaugurata il 20 febbraio alle 19. Oltre ai saluti istituzionali di Roberto Jarach e Gabriele Nissim, ci saranno i contributi di Marco Vigevani, presidente del Comitato eventi del Memoriale della Shoah di Milano, e Pietro Kuciukian, Console onorario della Repubblica d’Armenia in Italia e co-fondatore di Gariwo.
La mostra
Il percorso espositivo parte da ciò che fu il Monte Stella per Milano nel dopoguerra, per poi ripercorrere i vent’anni del Giardino, che oggi è gestito dall’Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano di cui fanno parte la Fondazione Gariwo, il Comune di Milano e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Ottanta Giusti onorati, migliaia di studenti in visita, centinaia di incontri: sono questi i numeri raccontati dai pannelli espositivi, con i quali sarà possibile approfondire i grandi drammi del Novecento e del nuovo millennio attraverso lo sguardo di coloro che decidono di salvare vite o di dedicare sé stessi alle grandi battaglie in difesa della libertà d’espressione, per i diritti umani o la salvaguardia dell’ambiente.
Il Memoriale della Shoah di Milano sorge nello spazio che, tra il 6 dicembre 1943 e il 15 gennaio 1945, ha visto partire i treni della deportazione da Milano verso i campi nazifascisti. Luogo allora di una tragedia tenuta nascosta, oggi è invece luogo di incontro e scambio, teatro di visite, eventi e mostre. Quest’ultima mostra continua nel solco delle iniziative comuni già intraprese in passato, come 100 Giusti dal mondo. La mostra sarà visitabile negli orari di apertura del Memoriale: il lunedì dalle 10.00 alle 19.00, dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 16.00 escluso il venerdì.
Ideata dalla Fondazione Gariwo, la mostra si avvale del progetto grafico di Marco Pea e Ilaria Carcano dello Studio ’48 ed è stata realizzata con il contributo del Comune di Milano, a sostegno di iniziative di enti e associazioni impegnati nella diffusione dei temi costituenti di “Milano è Memoria” (edizione 2022). La mostra include materiale fornito da: Fondazione Gariwo, Nazioni Unite, Museo Ebraico di Amsterdam, Lauterpacht Centre for International Law, University of Cambridge, Direttorato Generale delle Antichità e dei Musei di Damasco, Comando Generale delle Capitanerie di Porto, Archivio Bottoni, Inga Legasova, Maria Teresa Grassi, Anna Maria Samuelli e Pietro Kuciukian, Pietro Kuciukian, Archivio Wegner, Cecilia De Vincenti, Karel Cudlin, Svetlana Broz, Vian Dakhil e Jewher Tohti.