Il Violino della Shoah e il Coro Col-Ha-Kolot insieme nella Sinagoga di Vercelli

Eventi

di Andrea Finzi  e  Sonia Schoonejans

 

Nell’ambito del progetto “Ogni giorno è Memoria”, si è svolto nella splendida sinagoga di Vercelli uno straordinario evento musicale, domenica 2 giugno, organizzato dalla Presidente della  locale Comunità Ebraica, Rossella Bottini Treves, cui hanno assistito numerosissimi cittadini ed una nutrita rappresentanza della Comunità di Milano.

Le voci del coro Col ha-Kolot, diretto e accompagnato al pianoforte dal Maestro Luciana Stella si sono unite alle melodie struggenti  del Violino della Shoah magistralmente suonato da Alessandra Sonia Romano che da tanti anni lo custodisce  e ne fa conoscere la storia. Costruito dal liutaio francese Collin Mezin venne acquistato nel 1938 a Torino da Edgardo Levy per la figlia Eva Maria. Quest’ultima, deportata ad Auschwitz con tutta la famiglia, fu costretta a suonare nell’orchestra del campo e ciò le permise di sopravvivere per un certo periodo ma quando il violino si ruppe fu rinviata nell’area comune dove poco dopo morì.

 

Il fratello Enzo sopravvisse e, ritrovato il violino nella sua baracca, lo riportò a Torino ove lo fece riparare ma non lo ritirò mai. Lo acquistò tempo dopo un collezionista, l’Ing. Carlo Alberto Carutti che notò all’interno della cassa armonica un particolare cartiglio con pentagramma sormontato da filo spinato, note che sembrano esili figure umane in marcia e la scritta “Der Musik macht frei” (“La musica rende liberi”) parafrasi dell’infame motto sul portale dei campi di sterminio. Ricostruita la provenienza dello strumento, l’Ing Carutti, con un nobile gesto, lo affidò nel 2016  ad Alessandra Sonia Romano, laureata al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia ed in seguito al Royal College of Music di Londra, appassionata di musica ebraica e conoscitrice  del repertorio violinistico di Ernest Bloch che ha approfondito nel kibbutz Eilon in Galilea. Da allora il Violino della Shoah suona in tutto il mondo suscitando ammirazione e commozione.

 

 

Il Coro Col-ha- Kolot ha eseguito alcune fra le più conosciute melodie della tradizione ebraica universale, come “Shalom Aleichem”, “Shirim ad Kan”,” Mi Haish”, della tradizione sefardita, come “Adios Querida” e la ninna nanna “Durme durme”, e canzoni della più schietta contemporaneità israeliana come “Gam Gam”, “Yerushalaim shel Zahav”  e “Hava naghila”. Il canto è stato accompagnato dal magico suono del violino che si è poi prodotto insieme al pianoforte in un brano tratto dalla colonna sonora di ” Schindler’s List” e negli  “a solo”: il” Kaddish di Ravel “, Yddishe  Mome” e “Oy Tate”. Al temine, il canto dell’Inno di Mameli, proprio nel giorno della Festa della Repubblica Italiana, e dell’ Hatikvà, sono stati accompagnati dalla folla commossa in piedi .

Il coro Col-ha- Kolot si è confermato una delle più valide realtà culturali della nostra Comunità ma in questo momento ha necessità di trovare nuovi coristi per poter continuare a donarci la sua arte e ad arricchire il suo straordinario repertorio. Chi fosse interessato può scrivere a colhakolot.coro@gmail.com