LavYu porta alla Fiera dell’Artigianato i messaggi della Kabbalah e dei Tarocchi, dal 3 all’11 dicembre al padiglione 7

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di Naomi Stern

lavyu“Nella vita certe persone, certi incontri, certe “cose” non succedono per caso, a volte il significato lo si scopre molti anni dopo”. Inizia così il racconto di Yuval Cohen, un giovane ragazzo israeliano, laureato in Architettura che tra qualche giorno realizzerà un grande traguardo: partecipare alla Fiera Dell’Artigianato portando le sue creazioni. Felpe e magliette racchiuse sotto al brand LavYu che si fanno portatrici di messaggi importanti. Le creazioni di Yuval nascono infatti dall’unione tra le lettere della Kabbalah ebraica e le immagini degli antichi Tarocchi reinterpretati. L’artigianalità del prodotto è poi enfatizzata dalla rifinitura delle decorazioni fatte a mano sui prodotti stessi che diventano quindi unici ed irripetibili “proprio come le persone, ognuna diversa dall’altra e meravigliosa a modo suo”.

“Dal 3 all’11 dicembre sarò alla Fiera dell’Artigianato (Israele sarà al Padiglione 7, ndr) con le mie creazioni; per me sarà una grande sfida, sarà l’occasione per mettermi in gioco al 100%. Ogni aspetto delle mie magliette e delle mie felpe nasce da una profonda analisi interiore che ho portato avanti in questi anni”.

Dopo essersi laureato in Architettura Yuval ha iniziato a lavorare per una grande multinazionale “ma ho capito dopo poco che era un lavoro che non rispecchiava la mia creatività; più passavano i mesi e meno mi riconoscevo. Facevo un lavoro monotono in cui non potevo esprimermi pienamente. Un giorno ho deciso di ascoltare me stesso, di abbandonare la mia confort zone e di buttarmi in un’avventura nuova. Tutti mi dicevano che era una cosa da pazzi ma io ho deciso di dare la priorità a me stesso ed alle mie sensazioni. Ho fatto bene: ho ritrovato il lato magico della vita, ho ritrovato la passione”.

E l’idea di creare delle magliette quando è nata? “Tutto è nato e si è evoluto in maniera naturale e spontanea. Ho iniziato regalando le mie creazioni ai miei amici. Poi la mia passione è diventata un lavoro: ero sempre più allegro e questa allegria mi ha spinto a vedere l’attività come gratificante e piacevole. Avendo anche più tempo libero, mi sono avvicinato al mio lato spirituale, ho fatto un corso di reiki e ho deciso di portare in Israele un trattamento olistico molto forte per cui ho fatto da mediatore, l’allineamento divino (trattamento puramente energetico per l’allineamento della colonna vertebrale).

Ad un certo momento mi sono ritrovato ad affrontare da una parte un grande percorso spirituale e dall’altra un percorso artistico; non ho fatto altro che unire queste mie due grandi passioni. E’ così che è nato LavYu, il mio brand. Fondamentale in tutto questo percorso è stata Michela, una mia vecchia amica dell’università che ho ritrovato durante un viaggio alla scoperta di Napoli. Lei, laureata in Fashion Advanced Design, condivide con me l’idea di realizzare un prodotto che abbia in se un “valore aggiunto” da poter trasmettere, sempre restando in linea con l’evolversi dei trend sociali e culturali dei nostri tempi.

Da questa collaborazione e dall’intreccio di esperienze di ricerca interiore personale, sono quindi nati due modelli di felpe e magliette.

“Il primo ha come simbologia il carro e rimanda all’ascolto con noi stessi e alla ricerca di realizzare i nostri obiettivi. Credo sia compito di ognuno di noi trovare la propria bussola e non aver paura di seguire le proprie intuizioni. Il secondo modello ha invece come tema portante l’amore cosmico. L’immagine della piramide, simbolo di stabilità universale, è composta da un uomo, una donna e un angelo guida. Questo modello simboleggia infatti le scelte che facciamo non tanto per il nostro ego quanto per l’alter ego; la parte divina che è in noi.

In conclusione, cosa ti aspetti dalla tua partecipazione alle Fiera dell’Artigianato?

Mi aspetto un confronto con le persone; voglio spiegare bene ad ognuno il mio prodotto e il percorso che ho fatto per arrivare a produrlo. Credo che nessuno abbia mai messo tanti valori all’interno di un vestito. Porto una novità, ho inserito delle lettere della Kabbalah che hanno significati molto forti, che vanno al di là della semplice maglietta. Mi chiedo come sarà percepito tutto questo dal pubblico italiano. Anche perché quando metti le tue creazioni fuori, ti esponi completamente, a 360 gradi. Non vedo l’ora di confrontarmi e rapportarmi con le persone, voglio dare un valore a tutto questo e invitare le persone ad ascoltare se stessi, ad iniziare un percorso di crescita interiore. Io ho trovato il mezzo delle magliette e delle felpe per farlo; non aspetto altro che confrontarmi con le persone e condividere con loro valori e felicità”.