di Roberto Zadik
Pur essendo un Paese piccolo e pieno di difficoltà, Israele, sa sempre come innovare, sperimentare e stupire il mondo con mille idee e stimoli sempre nuovi. Oltre che con la scienza, la medicina e l’high tech lo Stato ebraico si è affermato internazionalmente anche attraverso i suoi musicisti e artisti, che non solo nel genere pop alla Noa o alla Eyal Golan, si sono fatti conoscere e apprezzare in questi anni in campo internazionale. A questo proposito nel calendario di “Aperitivo in concerto” ci saranno ben quattro artisti israeliani di primo piano. A cominciare dal grande Avi Lebovich che si esibirà con la sua sfavillante orchestra domenica 13 novembre, dalle 11 di mattina, sul palco del Teatro Manzoni per la celebre rassegna cominciata lo scorso 30 ottobre.
Lebovich sarà uno degli artisti israeliani di punta della rassegna, assieme alla cantante di origine etiope, Ester Rada che si esibirà l’11 dicembre, a Omer Avital, raffinato strumentista che suonerà il 5 febbraio e a Daniel Zamir, in programma il 5 marzo a conclusione della manifestazione.
La musica israeliana attuale è un vasto caleidoscopio che in questi ultimi anni si è sviluppata enormemente, grazie ai suoi giovani, passando dal cantautorato impegnato e in ebraico, alla David Broza o alla Shlomo Artzi, a sperimentazioni audaci e molto interessanti, come Idan Raichel e il suo amico Ravid Kahalani, esibitosi l’anno scorso coi suoi “Yemen Blues” e ora il trombonista Lebovich e la sua Orchestra.
A soli 44 anni, questo geniale strumentista che suonerà assieme ai suoi musicisi e al pianista e connazionale Omer Klein, si è già esibito con nomi di punta del jazz americano, dal leggendario Chick Corea, compositore e pianista 74enne estremamente sperimentale e espressivo, fino a Brad Meldau, musicista ebreo askenazita della Florida ed è pronto a sbarcare a Milano.
Trombonista molto dotato ma anche compositore e suonatore di vari strumenti musicali, il musicista dopo la sua infanzia nel suo Paese, cominciò a studiare assiduamente pianoforte fin da quando aveva solo 9 anni, come i grandi bambini prodigio alla Mozart, e a 13 anni sapeva già suonare sia il piano che la tromba. La sua curiosità e la passione per il jazz lo portarono a emigrare a New York dove conobbe grandi nomi della scena musicale e ispirato dalla stimolante atmosfera della Grande Mela conobbe grandi artisti frequentando la prestigiosa New York University e diventando membro di famose band musicali anni ’90 come la raffinata band inglese degli Incognito. Autore di diversi album da solista, come gli acclamati “Shades of Brass” del 1996 e “Constant Chase” del 2002 e una delle sue canzoni “Mr Demargacy” pubblicata in un suo lavoro “The New Real Book” è stata definita fondamentale da varie riviste e critici musicali. Tornato in Israele dopo un brillantissimo decennio americano, Lebovich ha formato la sua “The Orchestra” conposta da tredici musicisti di straordinaria qualità. Fra di loro, il pianista Klein, che da tempo vive in Germania, i tenori sassofonisti Amit Friedman e Tal Varon, i trombettisti Yuval Shapiro e Arthur Krasnobaev, tutti uniti dal 2008 assieme a Lebovich hanno realizzato prestigiosi album come il loro debutto “Groove Collage” che immediatamente quell’anno ha ottenuto grande successo. Insomma musicisti preparati e brillanti, che trainati dalla verve di Lebovich e di Klein che suoneranno sul palco del Manzoni intrattenendo il pubblico in un mix di jazz e altri generi e influenze musicali.
Per informazioni e prenotazioni:www.aperitivoinconcerto.com