Letteratura ebraica tra sogno e surreale

Eventi

di Ester Moscati

2a72e1b25bf1dabbb742a6f9a984dd1eFantasie oniriche, mistiche suggestioni, ambienti e luoghi ammantati dal fascino del sogno e dell’impossibile; incantesimi, magie, angeli e dibbuk. E ancora, i personaggi, dai “sognatori” biblici Yosef e Giacobbe, al “Bruno Schulz” di Cynthia Ozick, ai voli a colori di Marc Chagall; fino al surreale contemporaneo nella prosa di Etgar Keret. Sono molteplici e tutte di grande carica attrattiva le declinazioni del tema Sogno e surreale nella letteratura e nelle arti ebraiche cui è dedicato il Convegno internazionale dell’Università degli Studi di Milano, che si terrà nelle giornate del 10 e 11 novembre 2014 (ore 10.00, Sala Napoleonica, via Sant’Antonio 12).
Un tema meraviglioso ed emozionante, senza dubbio: «L’idea è nata fra i componenti del Comitato scientifico, composto da docenti dell’Università degli Studi di Milano – racconta la rofessoressa Maria Mayer Modena -; ogni due anni organizziamo un convegno su un tema legato alla letteratura ebraica, che si presti a esser trattato attraverso le varie epoche della sua lunga storia, e da più punti di vista. Ricordo La Bibbia in scena ( 2000), La letteratura ebraica al femminile (2012), di cui gli Atti sono stati pubblicati in Altre Modernità, rivista online dell’Università di Milano. Anche questa volta i vari oratori tratteranno in particolare argomenti che spazieranno dall’età biblica fino  all’età contemporanea, dalla storia della letteratura vera e propria alla storia del pensiero, delle religioni, dell’arte, alla psicanalisi. Non mancherà un momento musicale».
the-possession-062912Nell’ambito del convegno si terrà anche l’incontro “Sogno e surreale nel cinema ebraico” (10 novembre, ore 17.30, Sala Napoleonica), con la proiezione di alcune sequenze di Angels in America (Mike Nichols, 2003), A serious man (Joel e Ethan Coen, 2009), The Possession (Ole Bornedal, 2012); i film saranno introdotti e commentati da Mino Chamla e Nicoletta Vallorani.
Il convegno del 2012, La letteratura ebraica al femminile ha attirato a suo tempo un pubblico molto attento e, soprattutto, gli Atti pubblicati quest’anno hanno avuto moltissimi lettori: il “volume speciale” ha infatti registrato sul sito il numero più alto di “click” del 2014.
Il tema trattato due anni fa dalla professoressa Mayer era stato La preghiera ebraica al femminile, un campo di indagine tutt’ora aperto e stimolante. «Per preghiera ebraica al femminile intendo quella che è espressione, creazione femminile, e non quella in qualche modo messa in bocca a una donna, con intenti letterari o liturgici. Il primo esempio illustre, forse il più antico, di preghiera femminile ebraica, è quello del canto di Myriam, accompagnato dal coro femminile, che segue immediatamente la Cantica di Mosè, dopo la traversata del Mar Rosso. La preghiera al femminile sembra distinguersi, oltre che ovviamente a volte per gli argomenti a lei specifici, per la sua pragmaticità, le sue radici legate alla quotidianità».
Erano state davvero numerose le scrittrici, appartenenti ad almeno tre generazioni di donne, prese in esame in quel Convegno: dalle “madri fondatrici”, le pioniere, alle grandi voci degli anni Trenta, fino alle nuove leve capaci di affrontare i temi più dolorosi e scottanti dell’attualità. Rispetto alla letteratura ebraica in generale, quella femminile dà spesso una diversa prospettiva e, come il direttore del Bollettino Fiona Diwan specificò nelle sue conclusioni al convegno, «offre punti di vista eccentrici e paradossali che vanno oltre il “mainstream” della letteratura maschile: dalla presenza del vissuto emotivo delle autrici alla centralità del corpo (come nel caso del desiderio di maternità espresso da alcune poetesse o, ancora, il tema del disgusto, esplorato da Shulamit Lapid)». Grande interesse suscitarono al convegno La letteratura ebraica al femminile le riflessioni su scrittrici contemporanee come Zeruya Shalev, pubblicata in 25 lingue, o Orly Castel Bloom, entrata nel canone letterario ebraico a soli 27 anni con il suo ebraico pirotecnico, pieno di neologismi e slang. Proprio la voce femminile è quella in grado di trafiggere lo spessore carnale della vita e di restituirlo nei toni della modernità, raccontando lo smarrimento e l’ibridismo della realtà israeliana.
Furono giornate dense di contenuti e appuntamenti, un programma ricco e di altissimo livello che ha aggiornato, e sprovincializzato, il quadro degli studi ebraici italiani, con relatori di grande preparazione e apertura culturale. E quest’anno, quali sono le aspettative? «Le previsioni sono sempre difficili – commenta Maria Mayer Modena – ma saremo molto contenti se avremo attirato l’attenzione degli studiosi su alcuni aspetti di un tema così vasto e affascinante».

 

Il programma del convegno: 10 – 11 novembre 2014
Sogno e surreale  nella letteratura e nelle arti ebraiche

Prima Giornata
Lunedì 10 novembre
(Sala Napoleonica via Sant’Antonio 12)
Ore 9.45 Apertura del Convegno, saluti

I sessione
Silvia Vegetti Finzi Sognare per sopravvivere: Marc Chagall
Rav Alfonso Arbib I sogni di Yosef
Maria Modena Mayer Il sogno nella Letteratura post-biblica
Momento musicale con Caterina Trogu Roehrich (voce), Lydia Cevidalli (violino), Issei Watanabe (violoncello)

Francesca Gorgoni ll termine «Melachà» nella traduzione ebraica del Commento di Averroè alla Poetica. Le categorie di reale e surreale in Todros Todrosi
Carlo Pagetti “His name was Bruno Schulz”: memoria e visione in The Messiah of Stockholm di Cynthia Ozick

II sessione
Anna Linda Callow Lo shtetl come luogo surreale
Sara Ferrari “Allora dischiusi gli occhi al sogno”. L’incontro coi defunti nella poesia ebraica della Shoah
Mariangela Mazzocchi Doglio Fantasie oniriche e allucinazioni tragiche ne Ha-Yeled holem (“Il bambino sogna”) di Hanokh Levin
Gabriella Moscati Steindler Il fascino del surreale nella prosa di Etgar Keret
Alessia Cassani “Messaggi da altri mondi”. La dimensione onirica nell’opera di Myriam Moscona
Nicoletta Vallorani Angeli. L’incubo americano di Tony Kushner dalla scena allo schermo

Seconda Giornata
martedì 11 novembre Ore 10.00
III sessione
Giuseppe Lozza Il sogno in Filone Alessandrino
Greta Castrucci Sognare Zeus in trono: reminiscenze classiche nel sogno di Mosè   di Ezechiele Tragico
Davide Bianchi Il sogno della “scala” da Giacobbe a Giovanni Climaco: un percorso tra arte ebraica e cristiana
Michael Ryzhik La traduzione della Hatavat-halom  (“il miglioramento del sogno”) in giudeo-italiano
Erica Baricci “Per l’uomo che vuole vedere sua moglie in sogno”: formule magiche e incantesimi dal Medioevo giudeo-francese
Ore 12.00 Discussione e conclusioni