di Roberto Zadik
Novant’anni fa nasceva il leggendario scrittore ebreo americano Philip Roth e la sua Newark lo ricorda, con un festival di tre giorni; fra i protagonisti gli attori John Turturro e Matthew Broderick
Il vulcanico e ribelle scrittore ebreo americano Philip Roth il 19 marzo avrebbe compiuto novant’anni e questa ricorrenza importante è stata al centro del festival Philip Roth Unbound: Illuminating a literary history tenutosi a Newark, città natale di Roth, dal 17 al 19 marzo. L’iniziativa, illustrata da un articolo uscito sul Times of Israel è stata organizzata dal Centro per le Arti dello Spettacolo di Newark.
In quella città sono nati altri grandi esponenti della cultura ebraica americana, come il romanziere Paul Auster, il poeta hippie Allen Ginsberg ed il cantautore Paul Simon. Il festival ha visto la partecipazione di una serie di personalità del mondo dello spettacolo e della cultura.
Ma quali sono stati gli eventi al centro della manifestazione tenutasi nel centro di Newark? Conferenze, inerenti anche alla storia di Newark, approfondimenti sia su Roth che sugli autori che più lo ispirarono, nella sua lunga e luminosa carriera letteraria, e reading, simili a piece teatrali, tratte dai suoi libri.
Fra gli spettacoli, ispirati ai suoi libri, spiccano quelli interpretati da attori di primo piano come John Turturro, star de Il grande Lebowski dei Fratelli Cohen, impegnato nella recitazione di brani dal Teatro di Sabbath, e Matthew Broderick protagonista dello spettacolo Osservando Kafka, autore che influenzò molto Roth. Una lettura emozionante, dell’opera Complotto contro l’America, è stata eseguita dal drammaturgo Eric Bogosian, ma ci sono state molte altre letture e spettacoli dal vivo ad intrattenere il vasto pubblico accorso a questa importante manifestazione.
Nel fitto programma dedicato a questo carismatico autore, nato nel 1933 da famiglia ebraica di origini galiziane e ucraine, il Centro per le Arti di Newark (NJPAC) ha inserito anche visite guidate nei luoghi frequentati dall’autore di classici come Il lamento di Portnoy e Pastorale Americana, quali la Libreria Pubblica di Newark, organizzando perfino un giro in autobus nei quartieri in cui ha vissuto lo scrittore. Soddisfatto del successo della manifestazione, John Schreiber, direttore del NJPAC, ha evidenziato lo straordinario talento di Roth. “Sicuramente – ha sottolineato Schreiber – è doveroso ribadire che egli sia stato il più importante narratore americano degli ultimi settantacinque anni, e che le sue opere siano ancora oggi coraggiose, divertenti, avvincenti e stimolanti”.
Intervistato dal Times of Israel, Schreiber ha messo in luce le motivazioni del Festival di Newark e una serie di particolari inediti su Roth e la sua personalità. “Newark è una delle città più artistiche degli Stati Uniti e, ogni anno, organizziamo una serie di manifestazioni presso la comunità ebraica, come nella sinagoga di Ahavat Shalom, e Roth, sicuramente, è parte integrante di questo fermento culturale”. Durante l’intervista Schreiber ha ricordato la sua grande amicizia con Roth, la sua generosità ed il suo straordinario senso dell’amicizia. “Prima di morire – ha rievocato, – ha regalato settemila copie delle sue opere alla libreria della città dove si recava da bambino. Ci passava delle ore ed era la sua seconda casa”. Fra gli aneddoti, riguardo a Roth, egli ha ricordato il suo attaccamento ai genitori. “Nonostante le critiche pungenti che mosse al padre ed alla madre negli anni – ha ricordato – non perse mai il legame con loro; uno dei miei libri preferiti scritti da lui è sicuramente Patrimonio, una rappresentazione formidabile di cosa significhi crescere a Newark e un vibrante ritratto di una famiglia ebraica della media borghesia americana”.