Dante Lattes (1876- 1965) è stato una delle figure che più hanno influito sulla vita ebraica italiana del Novecento – da quando a Trieste, sul finire ancora dell’Ottocento, cominciò a collaborare con il “Corriere Israelitico”, fino alla fondazione nel 1915, insieme ad Alfonso Pacifici, del giornale “Israel” e, dieci anni dopo, della rivista “Rassegna Mensile di Israel” di cui tenne la direzione fino al 1965.
Giornalista, scrittore, fine traduttore e conoscitore del mondo chassidico, allievo del cabalista Elia Benamozegh e al tempo stesso divulgatore del pensiero “razionalista” di Samuel David Luzzatto, amico e traduttore delle opere di Martin Buber Dante Lattes spese molte delle sue energie per diffondere la conoscenza della cultura, del pensiero e della letteratura ebraica. Fu anche in quest’ottica che nel 1923 diede alle stampe per l’editore Formiggini di Modena, un volumetto dal titolo “Apologia dell’ebraismo”, ora riedito da “La Ziza” e tema della discussione che si terrà questa sera alle 18.00 alla Libreria Claudiana di Milano.
In “Apologia dell’ebraismo” Lattes affrontava il tema cruciale del rapporto fra Ebraismo e Cristianesimo sostenendo, come scriveva Amos Luzzatto nell’edizione del 1999, “che il secondo nasce storicamente e ontologicamente, all’interno del primo, il quale non sarebbe stato uno innovazione rivoluzionaria”. Con quel libriccino tuttavia, Lattes voleva prima di tutto spiegare come l’idea di Israele, l’ebraismo, avessero permeato di sè nel mondo “le più alte manifestazioni dello spirito e conquistato scuole ed altari”. “Tutto ciò che nel mondo è morale porta impresso il suggello dell’idea e del travaglio d’Israele”, scriveva Lattes nell’introduzione del 1923; “L’Umanità per andare innanzi deve necessariamente muoversi sulla via diritta tracciata dalla creazione del genio d’Israele, deve seguire il suo solco incancellabile. Negarlo è follia, impedirlo è follia (…). L’apologia di quest’idea è perciò l’apologia di quell’ideale umano, di quanto v’ha di sacro, di puro, di grande nei nostri sogni e nelle nostre volontà, di quanto vuol essere attuato per la pace del mondo, nella vita di tutti gli uomini, di quello che non è ancora raggiunto ma deve essere raggiunto”.
A partire da questi concetti chiave, rav Giuseppe Laras – che ha scritto anche la nuova prefazione al libro – e lo scrittore e saggista Stefano Levi Della Torre, questa sera, rileggeranno l’opera di Lattes alla luce della storia del Novecento e del momento attuale.
La presentazione di “Apologia dell’ebraismo” è il primo di un ciclo di incontri dedicati ad opere recenti e meno recenti della letteratura e della saggistica ebraica italiana, organizzati dalla Fondazione CDEC in collaborazione con la Libreria Claudiana di Milano.
Dante Lattes
“Apologia dell’ebraismo”
lunedì 6 febbraio ore 18.00
Libreria Claudiana, via Francesco Sforza 12
Intervengono: Rav Giuseppe Laras e Stefano Levi Della Torre
Modera: Adriana Goldstaub