Tempo di Libri: Una lezione di scrittura dello scrittore israeliano Abraham Yehoshua

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di Paolo Castellano

yehoshua
Abraham Yehoshua e Wlodek Goldkorn

Il primo giorno dell’weekend di Tempo di Libri ha registrato un considerevole incremento di visitatori. Lo si è percepito chiaramente osservando i numerosi lettori che il 22 aprile hanno partecipato all’evento letterario con il grande scrittore israeliano Abraham Yehoshua presso la sala Tahoma. L’incontro, intitolato Tutte le stagioni. Ritratto di Abraham Yehoshua, è stato moderato dal giornalista e autore Einaudi Wlodek Goldkorn.

Lo scrittore israeliano inizialmente ha parlato del suo ultimo libro, La comparsa (Einaudi), per affrontare poi temi più generali come il suo metodo di scrittura e gli argomenti trattati nei suoi libri. Descrivendo le caratteristiche e le idiosincrasie di Noga, la protagonista del suo ultimo romanzo, Yehoshua ha svelato al pubblico che nel suo prossimo libro – momentaneamente in fase di scrittura – verrà riproposto lo stesso personaggio che però avrà un bambino.

Su richiesta del suo intervistatore, il romanziere israeliano si è calato nelle vesti di insegnante di scrittura creativa – ruolo che esercitò in passato insegnando letteratura – distribuendo utili consigli agli aspiranti scrittori tra gli avventori della Fiera milanese dell’editoria:

«Impiego circa 4 o 5 mesi per buttare giù le prime pagine di un nuovo romanzo. C’è un motivo. All’inizio di un libro devi decidere un sacco di cose come il protagonista, i personaggi secondari, l’ambiente, l’asse temporale. Per trovare la giusta ispirazione scrivo e riscrivo le prime 40 pagine. Per strutturare un incipit impiego molto tempo, mentre la mia scrittura diventa veloce con la stesura delle pagine successive. Tutto ciò succede perché mi rendo conto che la chiave di tutto era nelle pagine iniziali. La chiave d’interpretazione dei miei personaggi si trova dunque nell’incipit. Bisogna partire da lì per capire le caratteristiche dei protagonisti» ha dichiarato Yehoshua.

 Lo scrittore israeliano sull’onda dell’entusiasmo ha poi continuato la sua lezione di scrittura affermando che quando si scrive bisogna lasciare libero l’inconscio cercando di non esercitare troppo controllo sulla scrittura:

«Un giovane scrittore non è tenuto a esercitare un controllo ferreo sul materiale letterario. Il narratore deve lasciare degli spazi vuoti o degli angoli bui che si schiariranno con la scrittura. Un romanziere è simile ad un cineasta e deve far attenzione a tutto: al sonoro, alle luci, agli arredi. Non so dirvi perché descrivo in un determinato modo questi aspetti. Posso però considerarmi uno scrittore di argomenti che mi affascinano e mi appassionano. Ritengo infatti che i romanzieri si possano dividere i due categorie: quelli che parlano di mondi e quelli che esplorano soggetti e tematiche. Alla prima categoria appartiene il grande scrittore americano William Faulkner che nelle sue opere ha scritto di un luogo preciso degli Stati Uniti», ha ribadito Yehoshua.

L’autore israeliano ha concluso la sua lezione di stile dichiarando che il fulcro della scrittura è la filosofia che c’è dietro ad una storia ovvero la visione del mondo che uno scrittore ha. «Leggo parecchie opere prime di giovani scrittori e anche di molti drammaturghi. Il tema però rimane sempre uno: il segreto. Al giorno d’oggi ci sono troppe storie che ruotano intorno a segreti e trame nella vita precedente dei protagonisti. Per me i segreti non contano. Nella mia vita non ho segreti. Per me la cosa più importante è lo sviluppo di un personaggio. Pensate a Delitto e Castigo di Fëdor Dostoevskij: scopriamo l’identità del killer nelle prime pagine ma siamo attirati dallo sviluppo della personalità del personaggio principale», egli ha detto.

Nell’ultima parte dell’incontro Goldkorn ha chiesto a Yehoshua un riflessione sulla città di Gerusalemme e sul rapporto che Israele ha con la popolazione araba. Lo scrittore ebreo ha dichiarato che Gerusalemme è e sempre sarà la città del suo cuore ma che ha deciso di trasferirsi altrove perché non riesce a sopportare la sua vitalità. Sulla questione israelo-palestinese Yehoshua ha indicato che la via più facile per giungere ad una riappacificazione sia quella di integrare i palestinesi in una società moderna e democratica come quella israeliana.