di Michael Soncin
Il 15 e il 16 novembre avrà luogo a Genova un convegno di studi dal titolo Cronotopi – Luoghi e Memoria nell’Israelkorpus.
“L’Israelkorpus è un corpus di parlato tedesco autobiografico raccolto dalla linguista Anne Betten e collaboratrici, che tra il 1989 e il 2019 hanno condotto in Israele oltre 300 interviste narrative con ebrei emigrati soprattutto negli anni Trenta dall’area di lingua tedesca e con i loro figli”, si legge nel comunicato.
Il comitato scientifico è costituto dalla Professoressa Simona Leonardi, dell’Università di Genova; dalla Dottoressa Carolina Flinz, dell’Università Statale di Milano; dalla Professoressa Eva-Maria Thüne, dell’Università di Bologna.
Fanno parte del progetto: DLCM – Dipartimento di Lingue e Culture Moderne, dell’Università di Genova; IDS – Leibniz-Institut für Deutsche Sprache; Ayn-t – Associazione di Studi Ebraico Tedeschi; AIG – Associazione Italiana di Germanistica.
“L’obiettivo delle interviste fatte da Anne Betten, si prefiggeva di raccontare la propria vita, ovviamente dalla prospettiva degli anni ’90, con tutta una serie di impliciti presenti, come quello di raccontarsi ad una persona tedesca molto più giovane, in un periodo tra la fine degli anni ’80 e ’90, costituito da cambiamenti notevoli in tutta Europa, anche dopo quello che era diventato Israele nel corso degli anni”, ha spiegato a Mosaico la prof.ssa Leonardi.
Il corpus è stato studiato nel corso degli anni attraverso differenti prospettive. C’è chi ha analizzato la parte storica, chi l’aspetto culturale e chi la componente linguistica, quest’ultima parte predominante della ricerca condotta.
“Oltre a questi studi – continua Leonardi – sull’Israel Korpus ci saranno due contributi che probabilmente metteranno a confronto i racconti di questo corpus con altri corpora, come ad esempio il contributo di Eva-Maria Thüne, che ha raccolto delle interviste narrative molto recenti in questo caso su persone che con il Kindertransport dalla Germania, dall’Austria e dalla Polonia sono andate in Inghilterra”.
“La cornice del progetto – continua ancora Leonardi – è analizzare questa intersezione tra i luoghi e le memorie, vedere come le memorie siano organizzate non soltanto in maniera cronologica ma anche topografica, quale sia questo legame tra memorie e luoghi, indagando da un punto di vista narrativo e narratologico questa dimensione”.
Mentre, dal punto di vista sociolinguistico, dagli studi di Anne Betten nei primi anni ’90, si è cercato, di vedere se ci fossero anche delle influenze dell’ebraico nel tedesco. “Ci sono, ma in realtà sono piuttosto rare”, commenta Leonardi.
“Si è notato nelle persone che hanno all’incirca 70 anni, che la competenza linguistica del tedesco era un po’ diminuita, questo perché morti i genitori non avevano nessuno col quale parlarlo. È però aumentata in loro la consapevolezza di questo capitale culturale, della loro appartenenza ad una tradizione tedesco mitteleuropea, e di come questo fosse legato alla lingua tedesca. Oggi ci sono gruppi israeliani, come a Gerusalemme o anche su Facebook, che si incontrano per condividere questo loro patrimonio comune”.
Il convegno si terrà in tedesco e potrà essere seguito via Zoom. Clicca qui per accedere al link.
Una versione pdf del programma è disponibile qui