Uno dei fumetti sulle leggi razziali esposti a Torino fino al 1 giugno

Vignette sulle leggi razziali: una mostra a Torino

Eventi

di Nathan Greppi
“Sono fumetti vergati da matite inorridite, disperate, allucinate, insanguinate ma non spezzate. Sono matite pronte a denunciare e a far capire con quel linguaggio diretto e coinvolgente dei fumetti una delle pagine più dolorose della storia italiana”. Con queste parole è stata presentata la mostra 1938 – 2018. Ottantanni dalle leggi razziali in Italia, inaugurata a Torino il 12 aprile  e aperta fino al 1 giugno.

La mostra, organizzata in collaborazione con il festival di fumetto ARF! di Roma, presenta opere inedite di oltre 150 vignettisti italiani. Essa fa parte della 22° edizione del festival di fumetto Cartoons on the Bay, anch’esso inaugurato il 12 aprile.

“Questa mostra non è solo un momento di ricordo, perché la pagina buia delle leggi razziali in Italia, che porta la firma di Benito Mussolini e Vittorio Emanuele III, può sempre ripetersi, dato che razzismo e antisemitismo sono ovunque sulle prime pagine dei giornali”, ha dichiarato Giulio Di Segni, vicepresidente dell’UCEI. Altrettanto soddisfatto dell’iniziativa è il direttore artistico di Cartoons on the Bay, Roberto Genovese, il quale ha spiegato che l’obiettivo principale della mostra è “parlare ai ragazzi, ricordare loro le conseguenze di scelte basate sull’esclusione, sull’intolleranza, sulla violenza fisica e verbale. “Ancora oggi non bisogna mai abbassare la guardia nei confronti di quei fascismi che tendono a trovare terreno fertile nelle menti di chi dimentica”.

Genovese ha aggiunto inoltre che “la peculiarità demoniaca del nazismo e del fascismo, sua ruota di scorta, fu quella di giustificare uno sterminio non per la conquista di risorse economiche o di spazio vitale ma per la necessità di liberarsi della presunta, inopportuna presenza di esseri umani inferiori. La persecuzione del popolo ebraico, avviata dai nazisti e copiata dai fascisti italiani fu dunque un gesto non solo violento, criminale ma soprattutto antropologicamente velenoso. Un atto inconcepibile che però in Italia mise le radici in sordina e si nutrì del consenso popolare nella più totale indifferenza senza che nessuno riuscisse a comprendere quali sarebbero state le inevitabili conseguenze: le leggi razziali del 1938. Un atto politico che segnò il punto di non ritorno per le sorti del fascismo, per quelle dell’Italia e, infine ma non per ultimo, per il giudizio morale che la Storia avrebbe dato sul popolo italiano.

“Ma più passa il tempo e più il ricordo si annebbia, anche per la scomparsa dei pochi testimoni diretti e le nuove generazioni crescono ignare del fardello ereditato dai loro padri. Per questo una mostra sulle leggi razziali, costruita attraverso il contributo dei più importanti autori del fumetto italiano, non è solo un evento culturale di portata storica ma il modo più efficace per parlare ai ragazzi attraverso uno dei linguaggi più immediati ed efficaci della comunicazione di quanto possa essere pesante questo fardello se dimenticato e di quanto il germe dell’antisemitismo sia subdolo nell’insinuarsi nel quotidiano attraverso i concetti di razzismo e intolleranza.”

La mostra si terrà al Museo del Carcere “Le Nuove” di Torino, dal 12 aprile all’1 giugno 2018. Per le visite occorre prenotare sul sito www.museolenuove.it