Dopo gli eventi di Domenica 15 settembre, la Giornata europea della cultura ebraica avrà un seguito lunedì 16 settembre, nel terzo luogo scelto per gli incontri: la sede della Fondazione CDEC presso il Memoriale, in Piazza Safra (Stazione Centrale). Qui (ore 18.00) Daniela Scala e Gadi Luzzatto Voghera presenteranno Scene di famiglia: la vita e i luoghi attraverso i filmati privati, conservati nell’archivio del Centro di documentazione ebraica contemporanea.
di Daniela Scala
Nella rappresentazione della vita famigliare, i filmati amatoriali offrono un racconto vivo della quotidianità e delle principali occasioni dell’esistenza. Le riprese di nascite, matrimoni, vacanze, feste ebraiche mostrano i protagonisti dell’evento e gli istanti celebrativi, oltre ai luoghi e territori che oggi appaiono talvolta profondamente mutati. Dimensioni intime e private si intrecciano con le cerimonie e gli eventi pubblici, offrendo un’interessante testimonianza per conoscere e approfondire lo studio della società ebraica e italiana del Novecento.
Dal 2019 la Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC ha avviato insieme all’Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea una campagna di raccolta su tutto il territorio nazionale di testimonianze filmiche storiche della comunità ebraica in Italia.
Attualmente sono centinaia le bobine 8, 16 e 35mm, le videocassette VHS e miniDV, che decine di donatori hanno voluto condividere per mettere a disposizione di tutti i loro ricordi di famiglia.
Supporti filmici fragili che grazie alla digitalizzazione e alla catalogazione vengono preservati e tornano a essere accessibili alla consultazione.
Ma il progetto “Mi ricordo. Raccolta film di famiglia della Comunità ebraica” prosegue e dunque anche l’invito a consegnare al CDEC il materiale filmico che le famiglie ebraiche conservano nei propri archivi.
In occasione della prossima Giornata Europea della Cultura Ebraica alcune di queste pellicole verranno selezionate e raccontate dal CDEC in una serata che darà la possibilità di visionare attimi di una dimensione “famigliare” che rimanda a esperienze che dagli anni Trenta del Novecento si spingono fino al secondo Dopoguerra.
Foto in alto: La famiglia Jona a Venezia (Archivio CDEC / Archivio CNC, Fondo Jona).