“Il Diritto di sovranità in terra di Israele”. Presentato il libro di David Elber

Kesher

di Nathan Greppi
Per inaugurare la rassegna annuale di incontri di Kesher per l’anno 2024/2025, domenica 22 settembre è stato presentato in un incontro su Zoom il libro Il Diritto di sovranità in terra di Israele di David Elber (nella foto) (Salomone Belforte).

Ugo Volli e Niram Ferretti: studiare il diritto per capire la verità

Quello della sovranità israeliana sul suo territorio è “un argomento importante”, ha dichiarato il semiologo Ugo Volli, secondo il quale il lavoro di Elber riesce a “sottolineare l’aspetto giuridico della situazione d’Israele”. Un tema assai importante, in quanto spesso si cerca di negare il diritto all’esistenza d’Israele sulla base di temi legali, come dimostrano le posizioni antisraeliane espresse nelle Corti Internazionali dell’Aja e dell’ONU. Pur essendo un argomento molto tecnico, secondo Volli va studiato per “capire qual è la verità, per poterla anche diffondere e per poterci difendere”.

Il tema della verità è stato sollevato anche dal saggista Niram Ferretti, il quale ha detto che “la questione di base riguarda la verità; oggi che siamo entrati in quella che viene definita ‘l’epoca della post-verità’, in cui si dice che la verità sostanzialmente è un optional, contano le opinioni e i fatti non hanno più nessuna legittimità, io credo che bisogna rivendicare il diritto alla verità”. E la verità “non ha un colore politico: non è di destra, non è di sinistra, non è di centro. È lì”.

David Elber: non è l’ONU ad aver creato Israele

Nell’introdurre i contenuti del libro, Elber ha ricordato come il diritto all’esistenza d’Israele sia stato a suo tempo suggellato dal diritto internazionale: “Questo suggello nasce alla fine della Prima Guerra Mondiale, e non alla fine della Seconda”, ha affermato, aggiungendo che “in tanti purtroppo ancora oggi, anche nel mondo ebraico, hanno la convinzione che Israele sia nata grazie ad una decisione dell’ONU”, riferendosi alla Risoluzione 181 dell’Assemblea Generale. In realtà, ha spiegato che l’ONU non ha mai avuto realmente il potere di creare delle nazioni. Lo dimostra, secondo lui, il fatto che “lo Statuto dell’ONU è composto da 111 articoli, e questo potere non è previsto”.

Partendo da questa premessa, in seguito ha affrontato il tema inerente ciò che esisteva prima della nascita d’Israele.

Parlando del Mandato Britannico per la Palestina, ha spiegato che “era uno Stato non completamente autonomo, che fu creato con un trattato internazionale nel quale si dice che ‘questo territorio è stato creato per dare la possibilità al popolo ebraico dell’autodeterminazione’”. Ha raccontato che dopo la Prima Guerra Mondiale furono approvati 20 mandati internazionali, dai quali sono nati 20 Stati indipendenti. Tra questi, solo nel caso d’Israele se ne contestano tuttora i confini.

Un altro aspetto poco conosciuto della questione, secondo Elber, è che “Israele nasce, dal punto di vista legale, dal Mandato per la Palestina, ma ben pochi sanno che la Giordania nasce dal medesimo Mandato”. La Giordania nasce da un’ampia porzione del territorio originariamente previsto dal Mandato Britannico per la Palestina, ma al contrario d’Israele l’esistenza della Giordania non viene contestata da nessuno.