di Esterina Dana
Come sempre un successo, il viaggio di Kesher si è svolto nella Provenza ebraica, terra dove gli ebrei per secoli hanno costruito tradizioni, cultura, luoghi e speranze. Tra espulsioni e periodi di tolleranza, hanno lasciato segni tangibili e suggestivi
Di una città non apprezzi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda”, scrive Italo Calvino ne Le città invisibili. Questo è particolarmente vero per il viaggio alla scoperta della Provenza ebraica organizzato da Kesher. Originariamente previsto per ottobre, questo è stato posticipato a causa del paralizzante trauma del 7 ottobre, che ha indotto i membri della comunità ebraica a chiudersi in se stessi rinunciando alla socialità e alla condivisione. Quando il viaggio si è finalmente svolto a maggio, la partecipazione è stata straordinaria, dimostrando un forte desiderio di aggregazione e un rinnovato senso di appartenenza alla millenaria storia del popolo ebraico. Sotto la guida di Rav Beniamino Goldstein e di Cyril Aslanov, i partecipanti hanno esplorato la ricca storia degli ebrei in Provenza, che hanno lasciato un’impronta duratura, nonostante le ripetute espulsioni e discriminazioni.
Il viaggio ha toccato diverse tappe significative: a Camp des Milles, un ex campo di internamento e transito, ora memoriale della Seconda Guerra Mondiale, e ad Aix-en-Provence, con la “juiverie”, lo storico quartiere ebraico, dove sorgeva l’ex-sinagoga, ora Chiesa Riformata. Quest’ultima si distinse per l’impegno nella resistenza al nazismo e il salvataggio di ebrei testimoniato da una targa intestata a quattro pastori “Giusti tra le Nazioni”. A Marsiglia, dove vive una grande comunità ebraica magrebina, i partecipanti hanno visitato il Vieux Port, dove si svolse, per ordine di Heinrich Himmler, la grande retata degli ebrei destinati ai campi di concentramento e sterminio, il Panier e la Grande Sinagoga romanico-moresca, simbolo della resilienza e dell’integrazione degli ebrei nella città. Marsiglia ospita anche il Mémorial des Déportation, a ricordo delle vittime dell’occupazione nazista. Sul grande “Muro dei nomi” compaiono anche i nomi dei sopravvissuti.
Nella città di Nîmes, oltre alla maestosa Arena romana, si è potuta ammirare la sinagoga dalla sobria facciata, ricostruita nel 1868 dopo un incendio, un esempio di architettura sinagogale ispirata a quelle della Contea Vanessina. Gli ebrei di tale Contea erano noti come “Ebrei del Papa” perché sotto la giurisdizione del Papato dal 1274. Vi godevano una relativa sicurezza, ma erano costretti a vivere nelle “carrieres”, poche e isolate strade di quattro città: Carpentras, Cavaillon, Avignone e L’Isle-sur-la-Sorgue. Carpentras, con la sua sinagoga del 1367 e l’antico quartiere ebraico, e Pernes-les-Fontaines, con il suo ben conservato mikvé del XIV secolo, hanno sottolineato la lunga presenza ebraica nella regione. Infine, Avignone ha completato il viaggio con la sua originale sinagoga a pianta centrale neoclassica vicina al gotico Palazzo dei Papi, icona dell’influenza papale nella regione. Ripercorrere in gruppo la storia e le tradizioni ebraiche in Provenza è stata un’occasione per sbloccare il fermo-immagine del pogrom del 7 ottobre e riappropriarsi della speranza, un segno di fiducia nel futuro che risponde alla domanda di partenza. L’immagine delle candide saline di Aigues-Mortes (Camargue) battute dal vento sullo sfondo rosa dell’acqua assurge a simbolo della bellezza della vita ritrovata.
Le voci dei partecipanti
Un viaggio molto interessante e profondamente sentito ed emozionante, specialmente in questo momento.
Sicuramente abbiamo acquisito un nuovo supporter che potrà illuminare altre persone ancora tanto non a conoscenza del mondo ebraico: Giampaolo!
Silvana Blanga (Milano)
Ancora una volta Paola è riuscita a sorprenderci! Posti meravigliosi e interessanti. Le sue scelte sempre oculate e organizzate (quando si può e quando qualcuno non si assenta!). La capacità è quella di sorridere, essere affettiva e paziente ma all’occorrenza decisa e perentoria. Che dire della compagnia? Abbastanza variegata come nella commedia dell’Arte: chi fa ridere, chi è gioioso, chi ha sempre un problema, chi ritarda, chi dimentica… insomma ormai ci conosciamo perlopiù! Che cosa organizzerà la prossima volta? Noi aspettiamo tutti con ansia.
Il rav ci ha veramente stupiti e interessati… certo non la “solita storia”.
Autista eccezionale, guida anche.
Grazie infinite a tutti!
Grazie infinite Paola!
Ester Mara Astrologo (Roma)
ALLONS ENFANTS … 2024
Qui finisce l’avventura
e di Paola la paura
che il programma suo perfetto
incappasse in un difetto.
E Gianpaolo, che è l’autista,
non trovandosi su pista
e neppure nella steppa,
pur nel traffico si inceppa.
Tutto ciò è una premessa,
ma la gita a noi promessa
è riuscita eccezionale
senza neanche un temporale.
È Gianpaolo favoloso,
senza prendersi riposo,
ci ha portati in ogni rocca
col sorriso sulla bocca.
Di Avignone il Gran Rabbino
ha tardato un pochettino
ché, se ben l’abbiamo intesa,
era andato a far la spesa!
Grazie Paola, tutti quanti
ti chiediamo: vai avanti
e prepara un bel progetto
per un prossimo viaggetto.
E per finire
Sur le pont
D’Avignon
On attend
Le rabin
Qui ne vient pas de tout
E on fait
À lui Boo Boo.
Fabio A. Schreiber (Milano)
Non avevo intenzione di fare un reportage. Le centinaia di foto digitali scattate in primis dovevano archiviare cose viste. Le immagini sono lo spunto per rievocare le emozioni di questo complesso viaggio in Provenza, alla scoperta dei luoghi ebraici antichi e contemporanei. Ad ogni immagine associo una sensazione, fosse semplicemente quella di aver scoperto nuove persone. Il flusso emotivo a volte mi travolge. Penso ai nomi dei bambini nell’atrio della sinagoga di Nimes, sterminati dai nazisti. Penso all’infinito numero del Muro dei Nomi nel cortile della sinagoga centrale di Marsiglia, il cui tristissimo elenco dell’età è talvolta preceduto da uno 0 che indica un precario ritorno dall’abisso dei campi di sterminio. Ma ci sono anche note curiose, come la poltroncina in “miniatura” del profeta Elia nelle sinagoghe di Nimes e Carpentras, una caratteristica usanza locale e non so come il profeta potrà mai accomodarvisi un giorno.
Cesare Badini (Milano)
La nostra gita in Provenza è stata una bellissima esperienza, abbiamo visitato numerose sinagoghe fra cui quella splendida di Marsiglia. Abbiamo visto le saline di Agues Mortes incantevoli con le loro montagne bianche di sale e le acque viola, cavalli bianchi bellissimi che correvano liberi. La gita in barca mi è piaciuta particolarmente, sia per i bellissimi paesaggi e la nostra allegra e rumorosa compagnia, unita alle varie visite abbiamo avuto la cultura, il Rabbino capo di Modena ci ha raccontato episodi accaduti in Provenza nel tempo, tutto molto piacevole e comprensibile. Con noi Cyril Aslanov che con la sua immensa cultura ci ha raccontato episodi antichi a noi sconosciuti. Un plauso a Paola che ci ha supportato e sopportato, abbiamo avuto Gianpaolo il nostro fantastico e paziente autista che si è prodigato per accontentarci. La cena al ristorante Marocchino è stata fantastica fra l’ottimo cibo e la nostra allegria. Ovviamente è un sunto di tutto quello che abbiamo visitato. Ancora un grazie a Paola per la precisione organizzativa.
Ester Misul (Milano)
Impressioni tutte positive, tanta esperienza per me che non mi muovevo da qualche anno… Viaggio interessantissimo dal punto di vista culturale e naturalistico, con tempo e paesaggi bellissimi. Ho ripreso finalmente i contatti con un gruppo che non frequentavo da anni… le guide con una cultura eccezionale… Assolutamente un’esperienza da ripetere.
Renata Benaroio (Milano)
Come sempre un successo, il viaggio nella Provenza ebraica di Kesher. Siamo partiti all’alba in pullman in ben 54 viaggiatori, oltre a Rav Goldstein e alla nostra adorata Paola. Siamo poi stati raggiunti da un’altra guida d’eccezione, Cyril Aslanov, uno storico coi fiocchi, quasi un’enciclopedia vivente.
Prima di raggiungere Aix-en-Provence abbiamo fatto tappa a Camp de Milles, un’ex fabbrica di ceramica trasformata in campo di internamento e di transito verso Drancy e Auschwitz per gli ebrei rastrellati a Marsiglia e dintorni. Divisi in due gruppi abbiamo visitato questa fabbrica buia e polverosa – ora trasformata in memoriale della Shoah – che costituiva l’anticamera di un destino ormai segnato. Da Marsiglia, città da cui siamo partiti nei giorni successivi per le nostre “scorribande”, siamo saliti su una barca per un’affascinante gita alle Calanques, penisole e isolette a picco sul mare inframmezzate da deliziose insenature di acqua cristallina.
Altro pezzo forte del viaggio è stata la visita in trenino alle saline della Camargue, una distesa di acqua rosa, per la presenza di un tipo particolare di alghe, contrapposta a montagne di sale bianco come la neve. Un’esperienza davvero suggestiva. E che dire dell’anfiteatro romano di Nîmes? Un enorme edificio di forma ellittica, un tempo sede di combattimenti tra gladiatori e animali e oggi utilizzato per eventi culturali.
Ma naturalmente non sono mancate le visite alle sinagoghe e i racconti dei rabbanim. Interessantissimi gli interventi di Rav Goldstein e Cyril Aslanov, che hanno inquadrato i vari periodi storici arricchendoli di mille particolari inediti. Fra le sinagoghe voglio ricordare quella di Carpentras, una volta importante centro di vita ebraica, contraddistinta da un insospettabile stile rococò.
Insomma, un viaggio ricco di spunti ebraici, artistici, storici e naturalistici che non può lasciare indifferenti le menti più attente e curiose. Il tutto condito da un’atmosfera allegra e socializzante e dalle coccole della nostra adorabile Paola.
Silvia Hassan (Milano)
Paola grazie per i bei giorni passati in Provenza insieme, sei un’ottima organizzatrice e sei sempre riuscita a mantenere il grande gruppo un po’ birichino sempre con il tuo sorriso. Ho imparato tanto e fatto nuove amicizie.
Maurina Schinasi Alazrachi
(Milano)
Sapevate che Marseille è la terza più grande comunità ebraica dopo Parigi e Londra? Che la Sinagoga di Carpentras è la più antica sinagoga di Francia e che la presenza di ebrei nelle terre della Provenza risale al primo secolo dell’era volgare? Dal 19 al 23 maggio siamo stati trasportati nel tempo nella magnifica Provenza-Ebraica, con il viaggio di Kesher dove abbiamo visitato Marseille, il Sito Memoriale del Camp des Milles a Aix en Provence, l’arena Romana di Nîmes, Carpentras e tanti altri posti. Ci siamo fermati nelle splendide sinagoghe di ogni città e abbiamo parlato con i rappresentanti delle comunità dei vari posti.
È stato un viaggio molto interessante e denso, le magnifiche lezioni di storia di rav Goldstein e di Cyril Aslanov ci hanno fatto passare le numerose ore di spostamento in autobus. Ore di autobus durante le quali abbiamo avuto modo anche di connetterci con vecchi amici e di conoscere nuove persone, che in altri contesti non sarebbe stato possibile.
La logistica e l’organizzazione di questo viaggio, che comportava così tante tappe diverse e persone provenienti delle varie comunità, di Milano e Gerusalemme, è stata magistralmente gestita da Paola Boccia.
Grazie Paola !
Adina Saadia Ottolenghi
(Gerusalemme)
Domenica 19 maggio siamo partiti, tutti allegri, alla volta di Aix an Provence. Dopo un viaggio di circa sei ore, nel quale siamo stati coccolati con dolcetti di tutti tipi, siamo arrivati a Camps Des Milles, luogo di transito per la deportazione. La visita è stata interessantissima anche se ci ha sconvolto. Abbiamo proseguito con una passeggiata a piedi tra le caratteristiche vie di Aix. Stravolti ma contenti alla sera siamo arrivati a Marsiglia e al mattino ci siamo imbarcati per una piacevole gita. Al ritorno abbiamo camminato per Marsiglia. Siamo arrivati a Nîmes con il pullman e abbiamo visitato l’arena e alcuni luoghi di culto. Nelle varie sinagoghe ci hanno fatto notare una piccola sedia per accogliere Eliau Hanavi. Ad Aigues- Mortes abbiamo preso posto su un grazioso trenino che ci ha portato a vedere le più importanti saline della Provenza. Tappa successiva Carpentras dove siamo riusciti a visitare la sinagoga che è di straordinaria bellezza. Avignone ci ha accolto con un sole splendente, tra il Palazzo dei Papi e il Ponte, e siamo, finalmente, riusciti a fare qualche acquisto! Il viaggio in Provenza è stato, come tutti i viaggi che organizza Paola, un momento di aggregazione, allegria e un po’ di cultura che non stona mai.
Grazie Paola e al prossimo viaggio!
Morà Doris Slucki (Milano)
Foto: © Cesare Badini per Mosaico