di Michael Soncin
“Alberto Mortara è stato un rappresentante dell’Italia migliore, contribuendo in maniera significativa allo sviluppo economico, sociale e civile del paese”. Sono le parole di Alberto Martinelli, Presidente della Fondazione AEM, che hanno introdotto l’evento del 9 maggio 2023 a Milano, presso la Casa della Memoria, in occasione della presentazione del libro Alberto Mortara, in uscita il 26 maggio per Mimesis. “Di famiglia ebraica, elementi come l’impegno per l’antifascismo, spiegano l’importanza di una figura che è ancora attuale. Questo saggio è il risultato della collaborazione tra varie istituzioni culturali, tra cui l’ANED”, ha detto Martinelli.
(Da sinistra: Marilena Adamo, Alberto Martinelli, Sara Zanisi, Carlo Mortara, Giuseppe Bognetti, Giorgio Bigatti).
Nel ruolo di moderatrice, Sara Zanisi, dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, ha sottolineato che la data della conferenza, coincidente con la Giornata dell’Europa, “è stata voluta per lo stesso impegno che ha avuto lui negli anni più bui”. Marilena Adamo, Vicepresidente del Parri, si è detta “stupita dal suo carattere poliedrico, direi rinascimentale per la capacità di occuparsi di svariati argomenti. La sua attualità è riscontrabile anche nelle ricerche che condusse sulle condizioni di vita, sui salari dei lavoratori, considerati nella loro ampiezza, non solo come dipendenti pubblici e privati. A testimonianza della sua versatilità è il fatto che si sia occupato di cinema, facendo cose eccezionali per quell’epoca”.
Alberto Mortara (1909 – 1990) politicamente è conosciuto per il suo impegno nella lotta partigiana, e successivamente nel dopoguerra, dal punto di vista economico, per essere stato anche un rappresentante importante nella ricostruzione del tessuto imprenditoriale italiano. Negli anni Cinquanta ha fondato con Roberto Tremelloni la sezione italiana del CIRIEC, il Centro Italiano di Ricerche e d’Informazione sull’Economia Pubblica, Sociale e Cooperativo. Giorgio Bigatti della Fondazione ISEC, citando l’amicizia di Mortara con Adriano Olivetti (1901-1960), ha ribadito che “la polifonia di voci di questo libro, restituisce spazio ad un personaggio oggi ritornato all’attenzione, poiché quando ci sono i valori, questi ritornano sempre”.
Una persona dal carattere modesto
Mio padre se fosse qui presente sarebbe molto imbarazzato nel vedere così tante persone per lui. Era una persona modesta e pur essendo un tipo chiuso era molto socievole. Posso assicurarvi che alla fine della conferenza si sarebbe messo a parlare con voi”. È il ricordo portato dal figlio Carlo Mortara, presente assieme ad altri membri della famiglia, tra cui le sorelle Paola e Elèna Mortara Di Veroli, autrice di un saggio che compare nel volume presentato.
“Siccome non è specificato nel testo, desidero parlare della copertina. Mi fa piacere vedervi lì rappresentati due amici molto cari”. Il figlio Carlo si riferisce alla foto dell’Archivio Famiglia Mortara, con descrizione intitolata: Preparativi romani delle riprese del lungometraggio Michelangiolo, produzione Romor Film del 1964. “Uno (a destra) è il critico d’arte Carlo Ludovico Ragghianti (1910-1987) col quale papà ha collaborato durante la Resistenza, e ha prodotto assieme a lui molti documentari; l’altro è Roberto Lopez (1910-1986), (secondo da sinistra), importante storico del Medioevo”.
Di respiro internazionale
“Parlare di Mortara è un problema difficile, perché il suo lavoro è stato decisamente immenso”, ha detto Giuseppe Bognetti, Professore Emerito dell’Università degli Studi di Milano. “Nel suo operato, – continua – Mortara ha avuto come costante, l’intessere rapporti e sostenere iniziative di portata internazionale. Era insita in lui l’idea che le nazioni dovessero cooperare. A tal proposito, va infatti ricordato che è stato uno dei fondatori del Movimento Europeo”.
Bognetti ha anche ricordato il suo approccio della ricerca nel campo dell’economia di stampo interdisciplinare. “Era dotato di una visione ampia della situazione su cui indagare, riuscendo ad avere collegamenti con i più importanti rappresentanti del settore giuridico. Più volte ha espresso il parere sul fatto che l’Italia è in grado di sviluppare aziende di piccole o medie dimensioni, ma non è in grado di fare altrettanto con quelle grandi, che permettono invece di farci concorrere sul piano internazionale. Diceva infatti che dovremmo studiare molto di più l’aspetto imprenditoriale, tema oggi molto caldo”.
“Una storia ancora tutta da raccontare”
A concludere la serata sono intervenuti i due curatori della pubblicazione. Giulio Bursi, il primo a prendere parola, produttore culturale, docente allo IULM, ha detto di essere stato invitato dal professore Martinelli, a studiare la figura di Mortara da un’angolatura differente, aggiungendo che “i figli, Carlo, Elèna e Paola, sono stati fondamentali, perché ci hanno aperto le porte della sua vita”.
Si può ben capire che molte sono state le “angolature” di questa formidabile personalità della borghesia milanese. “Produttore culturale di grande rilievo, appassionato d’arte e di fotografia. E proprio l’aspetto fotografico è un altro di quei punti che sarebbero da approfondire”.
“Mortara era un economista che pensava cinematograficamente. Fino dalla sua attività nel Partito d’Azione, aveva visto come pochi, all’inizio degli anni Cinquanta sulle possibilità del grande schermo, diventando uno dei più importanti produttori e distributori del paese”.
“Ci siamo trovati di fronte ad una responsabilità enorme, nel cercare di essere all’altezza del nome che abbiamo raccontato”, ha aggiunto l’altro curatore Fabrizio Trisoglio, responsabile scientifico della Fondazione AEM. “Questo libro nasce dagli archivi che non sono solo memoria, ma energia per il futuro. Non è quindi un punto di arrivo ma un germoglio di una pianta. Dentro vi troverete delle testimonianze importanti, come quelle di Romano Prodi o di Edith Bruck”.
Il seguente volume nasce da un convegno che venne fatto nel 2021, ma i suoi contenuti sono stati qui largamente approfonditi, senza quindi limitarsi ai soli interventi.
Alberto Mortara, L’antifascismo, l’economia, il cinema, a cura di Giulio Bursi e Fabrizio Trisoglio, Mimesis Edizioni, pp. 302, con foto in b/n, € 22,00