di Nathan Greppi
Nei quasi tre anni in cui è stato Ambasciatore israeliano a Roma, dal settembre 2019 all’agosto 2022, Dror Eydar si è contraddistinto per la sua preparazione culturale fuori dal comune; ad ogni evento a cui ha parlato, ha sempre coniugato riflessioni su problemi di stretta attualità con citazioni e riferimenti a passi del Tanakh e capitoli di storia del popolo ebraico. Il suo obiettivo era quello di dimostrare che problemi e minacce sono sempre esistiti, ma il Popolo d’Israele, Am Israel, alla lunga riesce sempre a risollevarsi.
A pochi giorni dalla fine del suo incarico diplomatico, è stato pubblicato il suo primo libro in italiano, All’arco di Tito, dove esprime il suo punto di vista sulle questioni più importanti relative all’Italia, Israele e il popolo ebraico.
Il volume è composto da oltre un centinaio di capitoli, per la maggior parte composti di poche o una sola pagina, ognuno dei quali è incentrato su un tema ben preciso. I primi sono riflessioni personali su passi del Tanakh e sulle festività ebraiche, mentre andando avanti si sposta su svariati temi legati all’attualità: dalla pandemia al controverso tema della transfobia, passando per le perdite che la Comunità Ebraica di Milano ha subito nella Tragedia del Mottarone.
Interessanti i suoi collegamenti tra problemi di attualità e la terminologia ebraica: in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, fa notare come in ebraico “violenza” si dice “alimut”, che ha la stessa radice in comune del termine “illem”, ossia “muto”. In altre parole, il violento è colui che costringe l’altro a restare in silenzio. Un richiamo alla responsabilità sociale si può trovare anche nel capitolo sulla disabilità, dove spiega quali sono le soluzioni pratiche per garantire ai disabili una vita dignitosa e pari opportunità.
Non mancano aneddoti legati ai suoi viaggi in giro per l’Italia, paese verso il quale esprime un’ammirazione molto sentita: dalla Toscana alla Calabria, da Rieti a Siracusa, ovunque si è recato ha fatto collegamenti con la presenza ebraica in quei luoghi in epoche antiche o nel Medioevo, oltre ad elogiarne le vestigia risalenti ai tempi dell’Impero Romano.
Una considerevole importanza, poi, è da attribuirsi ai capitoli relativi alle sfide di Israele in ambito geopolitico, quali Hamas e l’Iran. In particolare, uno dei capitoli più lunghi di tutto il libro è quello relativo agli Accordi di Abramo; l’ambasciatore rimarca l’importanza di creare una coesistenza tra le religioni abramitiche per preservare e diffondere la pace in Medio Oriente, che si basi sia sulla libertà di culto che sugli scambi culturali e commerciali tra le varie nazioni della regione.
In questo libro, Dror Eydar mette in guardia gli ebrei italiani dalle sfide che li aspettano, ricordando loro allo stesso tempo che se si agisce uniti con dedizione e perseveranza si possono superare molti ostacoli.
Dror Eydar, All’arco di Tito. Un ambasciatore d’Israele nel Belpaese, Salomone Belforte Editore, pp. 543, 30,00 euro.