di Nathan Greppi
Quando, nel giugno 1967, scoppiò la Guerra dei Sei Giorni, si accese la miccia di un odio contro gli ebrei che imperversava da anni nei paesi arabi, alimentato dal movimento panarabista guidato dal presidente egiziano Nasser. Neanche Tripoli, importante centro della Libia dove gli ebrei vivevano da millenni, fu esente da questa ondata di persecuzioni, che spinsero quasi tutta la popolazione ebraica a lasciare il paese. Un esilio divenuto definitivo due anni dopo, con l’ascesa al potere del colonnello Gheddafi.
Sono tante le testimonianze di quel periodo cupo che meritano di essere tramandate. Una di queste è senza dubbio quella dei coniugi Giulio Hassan e Jasmine Mimun, al centro del romanzo Notturno libico del giornalista Raffaele Genah (anch’egli ebreo tripolino, che negli anni è stato vicedirettore del TG1 e capo della sede Rai di Gerusalemme).
Il romanzo è ambientato principalmente dal 1967 al 1973. Giulio e Jasmine, che si conoscono sin da piccoli, si sposano e mettono su famiglia mentre il primo completa gli studi al Politecnico di Milano. Ma la situazione in Libia ben presto sfugge di mano, con orde di estremisti che saccheggiano i quartieri ebraici e causano morti e feriti tra la comunità ebraica. La coppia fugge in Italia ma Giulio, nel tentativo di salvare almeno una parte dei suoi beni, nel ’69 torna in Libia, dove viene arrestato e messo in prigione senza processo.
Da qui si dipanano due storie parallele: da un lato, egli cerca di sopravvivere al carcere dove subisce numerose violenze sia fisiche che psicologiche; dall’altro lato, Jasmine intraprende una battaglia legale e diplomatica per ottenere il rilascio del marito, avvenuto dopo oltre quattro anni di prigionia.
La storia viene narrata in prima persona dai due coniugi; tra un capitolo e l’altro, Giulio e Jasmine si alternano la doppia funzione di protagonista e narratore della vicenda. In tal modo, riusciamo a capire e a mettere a confronto i loro punti di vista e ciò che hanno dovuto affrontare. Inoltre, sono presenti dei capitoli in cui viene spiegato il contesto storico della Libia e del mondo arabo che fa da sfondo al racconto. Una testimonianza preziosa di fatti realmente accaduti, raccontata con uno stile a metà strada tra il romanzo storico e il thriller politico.
Raffaele Genah, Notturno libico, Solferino, pp. 192, 16,50 euro.