di Nathan Greppi
Oggi in pochi se lo ricordano, ma nei primi decenni del ‘900 la Palestina sotto mandato britannico non fu l’unico territorio in cui si tentò di dare agli ebrei una terra dove potessero autogovernarsi: un altro tentativo avvenne nel Birobidžan, una remota regione dell’allora Unione Sovietica vicina al confine cinese. Qui, il governo sovietico tentò tra la fine degli anni ’20 e gli anni ’30 di creare una regione autonoma dove gli ebrei potessero mantenere la propria identità e autogovernarsi, in seno ad una federazione più grande.
Nonostante in un primo momento il progetto destò molte speranze in migliaia di ebrei che vi emigrarono, il risultato finale verrà ricordato come un esperimento fallito, che nonostante la buona fede dei suoi teorici non si è mai realizzato veramente. Una storia, quella del Birobidžan, che è stata raccontata dalla giornalista russa Masha Gessen nel suo saggio Dove gli ebrei non ci sono.
Nei primi capitoli la Gessen parla delle origini del progetto partendo dal sostegno che ricevette da parte di alcuni intellettuali sovietici di lingua yiddish, come David Bergelson, convinti che una sorta di autonomismo della minoranza ebraica in seno allo stato sovietico costituisse un’alternativa valida sia al sionismo che all’assimilazione. Si passa poi in rassegna la vita che facevano gli ebrei nell’URSS governata da Stalin dove, nonostante ci fosse un clima migliore rispetto ai pogrom della Russia zarista, non mancavano le discriminazioni nei loro confronti.
L’autrice racconta di come molti intellettuali ebrei, nonostante avessero giurato pubblicamente fedeltà al regime comunista, vennero accusati ingiustamente di essere cospiratori e umiliati pubblicamente, per noi finire uccisi. Quanto al Birobidžan, esso non divenne mai quello che ci si aspettava: la popolazione ebraica raggiunse il suo massimo nel 1937, quando erano 18.000 su un totale di circa 50.000 abitanti. Mentre nel 2010 c’erano circa 1.600 ebrei, su una popolazione totale di oltre 150.000 persone.
Masha Gessen, Dove gli ebrei non ci sono. La storia triste e assurda del Birobidžan, la regione autonoma ebraica nella Russia di Stalin, traduzione di Rosanella Volponi, Giuntina, pp. 224, 18,00 €.