di Ilaria Myr
«Sono molto contento di questo premio, perché è il primo riconoscimento da un’istituzione ebraica”. Parla con soddisfazione ed emozione Dror Mishani, vincitore della XIV edizione del Premio Letterario ADEI-WIZO Adelina Della Pergola con il suo romanzo Un caso di scomparsa (Guanda). La premiazione si svolge mercoledì 29 ottobre , ore 17.00, a Parma presso la Sala Maria Luigia, Biblioteca Palatina, Strada alla Pilotta 3.
Una novità per la letteratura israeliana
Mishani è editor e docente di letteratura all’Università di Tel Aviv. Un caso di scomparsa è il suo romanzo di esordio e rappresenta una novità per Israele, luogo dalla letteratura molto fiorente, ma poco incline a frequentare i thriller o i romanzi polizieschi.
«I motivi per cui questo genere letterario non si è mai affermato in Israele sono molteplici – spiega Mishani quando lo incontriamo prima che parta per Parma -. Innanzitutto, in Israele la letteratura è sempre stata legata al progetto nazionale, affrontando temi come la storia del popolo ebraico, la Shoah, il conflitto con gli arabi. Inoltre, il genere noir nasce nei contesti delle grandi città dell’800, dove fra persone che non si conoscono nascono sospetti reciproci. Israele, invece, è una società per certi versi molto simili a quella delle piccole realtà, che si è permessa di essere per molti anni “detectiveless”. Ma oggi molto cose sono cambiate: Tel Aviv è sempre più simile a una metropoli, e le questioni legate ai crimini sono diventate sempre più essenziali per i lettori israeliani».
Si pensi poi a figure come il commissario Maigret, o il nostro Montalbano, diventati senza dubbio dei veri e propri eroi nazionali: ma questo è un ruolo che quasi mai in Israele viene affidato a un poliziotto. «Da noi gli eroi sono i soldati, o gli agenti del Mossad o dello Shin bet – continua Mishani -. Un poliziotto – e per di più uno sefardita – non lo è mai».
Quella che si è posto fin dall’inizio Mishani è dunque una sfida non da poco: fare entrare nella letteratura israeliana il genere noir, con i temi e le dinamiche che gli appartengono, come la violenza famigliare, l’adolescenza e i rapporti fra parenti. E l’accoglienza che ha avuto il romanzo, uscito in ebraico nel 2010 e in italiano nel 2013, è stata entusiastica. «Anche se in Israele continuano a dirmi “non sembra un romanzo noir, è diverso”, non capendo che era proprio quello che volevo scrivere», confessa.
Un caso di scomparsa è il primo di quella che l’autore chiama “trilogia della famiglia”, che ha come protagonista il poliziotto Avraham Avraham. Il secondo romanzo, vincitore quest’anno in patria del premio come migliore romanzo israeliano, uscirà da noi la prossima estate edito da Guanda. «mentre sto già scrivendo il terzo – dichiara Mishani – più incentrato sul rapporto fra uomo e donna».
Il Premio Adelina Della Pergola
Organizzata come sempre da ADEI-WIZO, quest’anno la cerimonia si avvale della collaborazione della Comunità Ebraica della città. Gli altri romanzi finalisti sono Quel che resta della vita di Zeruya Shalev (Feltrinelli) e Traducendo Hannah di Ronaldo Wrobel (Giuntina). Confermato anche l’appuntamento con gli studenti delle 15 scuole italiane partecipanti al Premio Ragazzi il 30 ottobre, sempre a Parma, che discuteranno del libro vincitore Idromania di Assaf Gavron (Giuntina) e di Fiori nelle tenebre di Aharon Appelfeld (Guanda), giunto al secondo posto.
Determinante è stato anche quest’anno il sostegno assicurato dalla famiglia Della Pergola e dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, con il contributo 8×1000, che insieme hanno permesso il regolare svolgimento di questa edizione.
Il Premio Letterario ADEI-WIZO Adelina Della Pergola è stato istituito nel 2000 per far meglio conoscere al grande pubblico le molteplici realtà del mondo ebraico. Sono ammesse al Premio opere di narrativa di argomento ebraico, di autori viventi, pubblicate in Italia nel corso dell’anno.