di Roberto Zadik
Fra le storie intense e spesso dimenticate degli ebrei del mondo arabo, spicca sicuramente quella dell’ebraismo algerino che, assai poco trattato, si è invece rivelato fondamentale per il suo influsso rivitalizzante, specialmente per la Francia odierna e le sue comunità ebraiche, da Parigi a Strasburgo, da Marsiglia alla Costa Azzurra. Dagli anni ’60, dai tempi in cui il celebre cantante Enrico Macias intonava successi come L’Oriental, gli ebrei algerini hanno dovuto lasciare quella terra che, come il Marocco o la Tunisia, vantava una presenza ebraica antichissima e distrutta in pochi anni. Bersagliati da persecuzioni fondamentaliste e nazionaliste, specialmente dopo l’Indipendenza del Paese dalla colonizzazione francese hanno cercato in Francia, in Belgio o in Israele la loro nuova “Terra Promessa”. Da quel moment, il mondo culturale ebraico francese ha beneficiato di grandi personalità nate in Algeria o di quella origine, dai filosofi Jacques Derrida e Bernard Henri Levy, al cantante e attore Patrick Bruel, al regista Claude Lelouch, all’economista Jacques Attali e al Rabbino Capo di Francia Rav Haim Khorsia.
Ma cosa è successo agli ebrei in città come Algeri, Costantin o Orano e quali sono state le loro traversie? A raccontarlo il nuovo volume Histoire dessinee des juifs algeriennes. De l’Antiquitè a nos jours (Storia illustrata degli ebrei algerini. Dall’Antiquità ai giorni nostri, La Decouverte, 22 euro) pubblicata in Francia. Una sfida davvero ardua, secondo quanto raccontato da un interessante articolo uscito sul sito di Le Monde e firmato dalla giornalista Sandrine Berthaud Claire. Il testo è stato realizzato dallo storico ebreo algerino, naturalizzato francese, Benjamin Stora e dall’abile disegnatore Nicolas Le Scanff e delinea 23 secoli di storia ebraica algerina. Attraverso il linguaggio efficace e accessibile a tutti dei fumetti, queste pagine documentano una storia centenaria che parte dall’antichità, dai Fenici arrivati nel Maghreb e fondatori dell’odierna Tunisi e dalle tribù berbere per arrivare alla colonizzazione francese, che cominciò nel 1870 con il decreto Cremieux “francesizzando” gli ebrei locali di città progredite come Algeri e Costantin, e che da quel momento ottennero la cittadinanza francese.
Tutto questo fino al 1962, anno in cui, con l’indipendenza del Paese, i 130.000 ebrei algerini dovettero lasciare la loro terra dopo secoli di presenza ebraica estremamente intensa e importante. Come ha spiegato lo storico Stora, coautore del testo, esperto della storia algerina e nordafricana “la nostra generazione con quell’esilio si è sentita sradicata, perdendo l’uso dell’arabo, lingua che i nostri genitori e nonni parlavano da secoli”. Il testo, in sole 138 pagine, riunisce la vicenda famigliare di Stora e le vicissitudini collettive degli ebrei algerini, attraverso i disegni di Le Scanff; ricostruisce il cammino degli ebrei di quel Paese così poco conosciuto all’Occidente e caratterizzato da un mondo ebraico estremamente interessante, raffinato e colto. Dalle dominazioni romane, bizantine, ottomane fino alla colonizzazione francese, con approfondimenti su personaggi importanti come la regina berbera Kahina che ha combattuto gli Arabi ai tempi delle prime invasioni degli Omayadi, ai sultani come Solimano il Magnifico per arrivare ai governatori di Algeri Hussein Pacha, Isaac Moise e il deputato antisemita Edouard Drumont spietato oppositore di Dreyfus.
Nel testo vengono citati personaggi importanti del mondo ebraico come il pedagogo e giornalista Elie Gozlan che nel 1936 cercò di unire le comunità algerine, lo scrittore Albert Camus che, nato in Algeria, fu intenso pensatore e intellettuale autore di opere importanti come Lo Straniero. E ancora il giornalista Jean Daniel e il grande Rabbino Maurice Eisenbeth. Un quadro estremamente articolato ed esaustivo reso con un misto di illustrazioni e di documentazione storica. Si tratta del secondo esperimento a fumetti per lo storico ebreo algerino che nel 2016 realizzò Storia disegnata degli ebrei algerini assieme all’illustratore Sebastien Vassant, riscuotendo grande successo di pubblico.