di Roberto Zadik
E se Hitler non si fosse suicidato, il 25 aprile 1945 a 55 anni assieme a sua moglie Eva Braun che fine avrebbe fatto? I misteri sulla vita e la morte del tremendo dittatore austriaco a capo della Germania nazista che terrorizzò il mondo coi suoi tonanti discorsi e la sua crudeltà, abbondano anche a 70 anni dalla Shoah.
Fra le ipotesi di possibili fughe hitleriane in giro per il Sudamerica, quella diffusa in questi giorni dal sito di informazione argentino Iton Gadol: il portale riporta che il giornalista argentino Abel Basti sosterrebbe che dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, il leader del partito nazista si fosse rifugiato in Argentina. Come Erich Priebke, spietato ufficiale nazista coinvolto nella strage delle Fosse Ardeatine nel 1944 e molti altri, anche Hitler sarebbe fuggito lì e più precisamente a sud dello stato sudamericano. Basti nel suo recente libro “Sulle orme di Hitler” afferma che egli si sarebbe rifugiato nella cittadina di Villa La Angostura fino alla sua morte.
Secondo quanto riporta Iton Gadol il giornalista fornisce una descrizione storica apparentemente molto accurata e logica, descrivendo le prove e le testimonianze raccolte dai servizi segreti argentini, nordamericane, francesi e tedeschi durante il periodo in cui Hitler ha vissuto in Argentina.
Ma come avrebbe fatto a fuggire e dove si sarebbe nascosto? Stando a quanto riportato nel testo, Hitler avrebbe cambiato numerose residenze, non limitandosi a risiedere in un solo luogo, ma girando in varie località, come Inalco. Lì era un luogo inaccessibile e il Fuhrer abitò in una sontuosa dimora che costò 4 milioni di dollari e che venne costruita dall’architetto Bustillo. Nonostante questo, il giornalista ha specificato che la casa era costruita secondo canoni del tutto diversi da quelli consueti e che per questo era molto bella, ma molto fredda.
Nel libro viene sottolineato che tante persone all’epoca videro Hitler vivere in Argentina confermandone la presenza nel Paese. Basti, a questo proposito ha detto: “ho avuto la fortuna di intervistare varie persone che l’hanno incontrato come i lavoratori di Inalco che hanno visto Hitler vicino a Cordoba e in altre città”. Questo argomento viene confermato anche da dichiarazioni ufficiali dell’Fbi, i cui agenti negli anni 60’ confermarono a Edgar Hoover la sua presenza nello stato sudamericano assieme alla moglie Eva Braun.