di Nathan Greppi
Quando Mussolini annunciò la promulgazione delle Leggi Razziali proprio nella loro città, in un primo momento i Dorfles pensarono di poterne uscire indenni: radicati da tempo nell’alta borghesia triestina, erano una famiglia ebraica fortemente assimilata nella società italiana. Ma le loro speranze furono disattese, soprattutto dopo l’8 settembre 1943, quando i tedeschi assunsero il controllo de facto di Trieste.
La necessità di nascondersi spinse i Dorfles a fuggire verso Lajatico, piccolo comune in provincia di Pisa. Qui, possedevano la tenuta di Chiassovezzano, dove rimasero nascosti per mesi. Una storia che è stata recentemente raccontata dal giornalista della Rai Piero Dorfles nel suo ultimo libro, intitolato per l’appunto Chiassovezzano.
Il volume racconta questa storia mescolando il resoconto storico con i ricordi di famiglia: suo padre Giorgio, sposato con la cattolica Alma, per diverso tempo era rimasto a Trieste dove lavorava come avvocato, salvo poi dover fuggire in cerca di un nascondiglio per non essere trovati dai nazisti. Anche lo zio di Piero, il critico d’arte Gillo Dorfles, dovette ritirarsi in Toscana quando le cose iniziarono a mettersi male per gli ebrei.
Nei primi capitoli, l’autore racconta varie storie famigliari dei Dorfles, ebrei goriziani spostatisi poi a Trieste. La loro identità era assai rappresentativa degli ebrei italiani prima del 1938: fortemente integrati nel tessuto sociale del loro paese, poliglotti come molti triestini, quasi non si sentivano ebrei, e di fatto riscoprirono le proprie radici quando vennero bollati come diversi dagli “ariani”. Al punto che, nei primi tempi, alcuni di loro cercarono senza successo di dimostrare alle autorità fasciste di avere origini ariane più che ebraiche.
Sono presenti vari brani in corsivo ad indicare gli scambi epistolari tra i personaggi della vicenda, dei quali Piero Dorfles ha ritrovato diverse lettere e documenti, oltre ad una descrizione accurata della villa dove si rifugiarono. Una testimonianza storica importante, che riporta uno spicchio di vita sotto un periodo buio e incerto, dove però non sono mancati il coraggio e la temerarietà per sopravvivere.
Piero Dorfles, Chiassovezzano. Una casa e una famiglia temeraria in tempo di guerra, Bompiani, pp. 204, 18,00 euro.