di Michael Soncin
I Chazari, detti in ebraico Kuzarim, erano un popolo nomade – il nome deriva da un verbo turco che vuol dire vagabondare – forte e indipendente, originario dall’Oriente, stabilitosi fra il VII e il X secolo tra il Mar Caspio e il Mar Nero. Lo studioso Arthur Koestler ipotizzò che gli Ashkenaziti discendessero dai Chazari e tale tesi fu ripresa da altri studiosi come il controverso storico israeliano Shlomo Sand. Il contenuto del romanzo-lexicon Il dizionario dei Chazari si ispira a un fatto avvenuto tra l’VIII o il IX secolo. La vicenda ruota attorno a un sogno che fece il sovrano chazaro e alla scelta di convocare tre saggi di confessione differente, affinché potessero interpretarlo. Si trattava di un fatto importante: il re si sarebbe convertito con tutto il suo popolo alla religione del saggio che avrebbe fornito l’analisi più convincente. L’opera si divide in tre parti, una per ogni religione monoteista. Un libro rosso (cristiano), uno verde (islamico) e uno giallo (ebraico). I tre tomi tra loro s’incrociano nei contenuti, con alcuni lemmi in comune, sebbene variantemente enunciati, come Ateh, il nome della principessa chazara, o Kagan, il titolo del sovrano chazaro, derivante dall’ebraico Coen, sacerdote. Il libro somiglia a una partita a scacchi: il lettore può scegliere con quale mossa iniziare, se procedere scorrendolo dall’inizio alla fine come di consueto, oppure percorrerlo decidendone il sentiero, correndo il piacevole rischio di smarrirsi nel labirinto; o ancora leggerlo da destra a sinistra, a specchio o meglio ancora in diagonale. La maggior parte degli eventi narrati è frutto dell’incredibile fantasia dell’autore. Un capolavoro della letteratura serba di Milorad Pavic (1929-2009), autore tradotto in 41 lingue, che rinasce con una nuova traduzione, dopo anni. Rileggerlo sarà sempre una nuova avventura.
Milorad Pavić, Dizionario dei Chazari – Romanzo-lexicon in 100.000 parole, Voland Editore, traduzione di Alice Parmeggiani, pp. 368, euro 20,00, ebook disponibile.