di Roberto Zadik
Poesia – La nuova raccolta di Sergio Daniele Donati
Una raccolta poetica sintetica ed emozionante, versi rapidi e diretti che fondono identità ebraica, suggestioni bibliche e interiori, riferimenti a personaggi famosi della tradizione biblica come la Moabita del titolo, la principessa Ruth. Sergio Daniele Donati al suo esordio nella difficile arte della poesia si rivela autore magnetico e versatile, capace di versi profondi che esplorano intensamente varie tematiche, sottolineando con una scrittura visiva e pittorica la vasta gamma delle emozioni umane. In queste pagine si passa dalle poesie legate all’ebraismo, come quella sulla teshuvà (ritorno a D-o) dedicata a suo figlio Gabriel o La notte ispirata ad Abramo e a suo padre Terach, a quelle riguardanti il mondo dell’infanzia piuttosto che i miti dell’Antica Grecia. Riflessioni condensate in versi brevi e affilati piuttosto che in elaborate invocazioni dai toni malinconici come la bellissima Ulisse. I testi di Donati, avvocato, studioso e insegnante di meditazione ebraica rivelano cultura, sensibilità e un raffinato gusto poetico e metaforico, in cui la sua espressività si fonde con un linguaggio sobrio e al tempo stesso elegante. Un linguaggio davvero particolare accompagnato da varie citazioni da testi in francese e in ebraico e note esplicative, riferimenti alla mitologia greca, così come alla Torà in cui il lettore può avventurarsi.
Sergio Daniele Donati, Il canto della Moabita, edizioni Ensemble, pp. 78, 12 euro.