di Redazione
Speciale Libri. Sulla vita, sull’amore e sulla colpa. Fantascienza, comicità e thriller. Guerra e memoir, pensiero ebraico e saggi storici… Con l’estate torna la voglia di leggere. Dopo l’isolamento, un invito alla rinascita. Ecco le proposte della nostra redazione…
“Ma anche tu non riesci a leggere?” Sui social, nelle settimane di quarantena, la domanda è serpeggiata tra i lettori “forti”, con una sensazione di smarrimento e stupore. Nicola Lagioia, direttore del Salone del Libro di Torino, ha risposto: «Sto facendo fatica anche io. È complicato riuscire a entrare nella giusta disposizione d’animo. Forse anche perché i libri di solito raccontano avendo come punto di vista il “dopo” mentre noi invece siamo nel mezzo del guado». È vero, sembrava che leggere ci allontanasse, colpevolmente, dal cuore degli eventi, dai numeri del contagio, dalla necessità di “stare all’erta”, non “abbassare la guardia”. Ci sono mancati i tempi lenti della lettura, i libri per sognare, viaggiare, distrarsi e conoscere, che ci avrebbero, in quei giorni, certamente aiutati ma in qualche modo ci imbarazzavano, ci facevano sentire perfino cinici e insensibili in quel contesto pandemico e folle. Ma ora basta. Ora che la speranza di esserne “fuori” non sembra più un’illusione, è tempo di tornare alla lettura, ai nostri libri, agli scaffali da esplorare e alle scelte di pagine amiche, compagne di un’estate serena.
Narrativa
“Il miglior libro che abbia mai letto sulla nascita e il declino del kibbutz e sulla conseguente, profonda trasformazione dell’anima d’Israele”. Parola di Amos Oz. Dal sogno socialista fino agli anni della privatizzazione, Assaf Inbari ripercorre, con grandi doti narrative, ironia e sensibilità, quasi un secolo di storia israeliana. Verso casa è un romanzo di formazione e di formazioni: adolescenti diventano uomini e spazi diventano geografie, mentre uno Stato si scopre improvvisamente adulto, con i suoi ricordi d’infanzia da condividere. Ha scritto Shimon Peres: “Assaf Inbari ha immerso il pennello in un colore freddo per dipingere il sogno che bruciava nelle anime dei pionieri del kibbutz. Ed è questo che rende il libro così sorprendente. Vi sono in esso sia la compassione che la critica; racchiude l’entusiasmo degli albori del movimento come anche la delusione dei tempi che seguirono”. E. M.
Assaf Inbari, Verso casa, trad. Shulim Vogelmann e Rosanella Volponi, Giuntina, pp. 342, euro 18,00, ebook euro 9,99.
Giacobbe il patriarca e la sua unica figlia Dina. Lo stupro, la vendetta, l’amore. Ma anche Rachel e Lea, Zilpa e Bila. Tutte nella tenda rossa, la tenda delle donne, quando ci si isola per partorire o durante il ciclo mensile. Luogo protetto, intimo, caldo, tribale, regno del potere femminile e delle sue dinamiche. Un best seller mondiale che a distanza di vent’anni torna in Italia per narrare in chiave romanzesca la storia biblica con un altro punto di vista. Controcorrente. Fiona Diwan
Anita Diamant, La tenda rossa, Tlon edizioni, pp. 403, euro 20,00.
“In un thriller di solito si comincia dal cattivo (ovviamente non è una regola, non ci sono regole, ma è quel che ho fatto io…). Cominciai con Mengele, il più inquietante dei nazisti. Il nome, Szell, lo presi dal grande direttore d’orchestra ungherese – solo pronunciare quel nome mi faceva sentire sadico. Un dottore, un mostro, un nazista, ma volevo di più – e Dio benedica Melvin P. Klein, il dentista dove andavo da bambino che non credeva nella novocaina, perché un pomeriggio il mio cattivo diventò, improvvisamente e per sempre, un dentista. Ora avevo il mio criminale”. Torna in libreria il romanzo dal quale è stato tratto il film con Dustin Hoffman e Laurence Olivier. E. M.
William Goldman, Il maratoneta, trad. Tilde Arcelli Riva, Marcos y Marcos, pp. 320, euro 18,00.
Streghe, donne, ebree o cattoliche che siano, il loro destino è identico. L’accusa: essere diverse dagli altri, strane. La pena: il rogo. L’autrice ricostruisce uno dei più celebri processi per stregoneria del Seicento, sullo sfondo di una Milano dominata dagli spagnoli e di una Lombardia fatta di acqua e brume. Picaresco, storico, femminista. Fiona Diwan
Marina Marazza, Io sono la strega, Solferino, pp. 487, euro 19,00.
Un bambino con poteri paranormali e un uomo con un parassita alieno trapiantato nel collo, una donna innamorata di un cyborg e una vampira di dati: questi sono i protagonisti di un romanzo corale ambientato nella Tel Aviv del futuro. Qui i discendenti di immigrati africani e asiatici si sono stabiliti in una sorta di baraccopoli intorno alla stazione spaziale da cui partono le astronavi dirette verso altri mondi, lontano dalle faide tra israeliani e palestinesi. È una storia che parla di ingegneria genetica, società digitale e disuguaglianze sociali. Parla del futuro, ma guardando al presente. Nathan Greppi Lavie Tidhar, Central Station, trad. di Davide Mana, Acheron Books, pp. 313, euro 15,00.
Un ritratto straordinario di un’italiana alla conquista della Francia. È Caterina de’ Medici, una geniale, machiavellica mente politica guidata dalla volontà di pacificare una Francia del ‘500 dilaniata dalla lotta tra ugonotti e cattolici, in cui la presenza ebraica emerge da dietro le quinte. Una biografia romanzesca. Avvincente, super documentata.
Fiona Diwan
Alessandra Necci, Caterina de’ Medici, Marsilio, pp. 360, euro 18,00.
Nella migliore tradizione della fantascienza comica alla Douglas Adams, Stella Bolaffi Benuzzi introduce l’elemento “giallo”, il mistero e il thriller in questo romanzo, appena uscito da Belforte. Protagonista è Lilith- Lilian, una giovane astronauta cresciuta orfana in kibbutz e con il nome, il carattere (e i capelli fiammeggianti) della “diavolessa” che si ribellò al matrimonio con Adamo. Lilith si sta preparando a una missione sulla Luna, nel 2027. Una missione del tutto particolare: testare gli aspetti più “umani” della permanenza a gravità zero (sesso compreso). Si caccia in un mare di guai, ma in extremis viene sempre salvata da un angelo protettore: il capo del Mossad… I riferimenti alla tradizione etica e religiosa ebraica e alla vita in kibbutz sono disseminati in tutto il romanzo e lo rendono un testo davvero originale, un giallo ricco di humour, curato perfino nei dettagli scientifici e astrofisici con la consulenza di un esperto del Politecnico di Milano, con prefazione di Bruno Quaranta e, a testimoniare l’accuratezza delle citazioni bibliche e qabalistiche, la revisione di Rav Luciano Caro e di Yarona Pinhas. Ester Moscati
Stella Bolaffi Benuzzi, Lilith e la Luna in giallo, Belforte Editore, pp. 150, euro 17,00.
Una mattina di inverno il dottor Fleischmann si rende conto che qualcosa di irreversibile è accaduto. I suoi ricordi appaiono sempre più appannati. Da medico e uomo di scienza capisce che è solo l’inizio di una progressiva perdita di memoria. Si ritrova così ad affrontare una nuova realtà che lo porta a una conclusione: «Tutto è scritto negli spazi bianchi. Tra una lettera e l’altra. Il resto non conta». Dal romanzo di Giorgio Pressburger, scrittore e regista di origine ungherese scomparso nel 2017, si ispira il film La legge degli spazi bianchi di Mauro Caputo, uscito nelle sale cinematografiche nel novembre 2019. Scriveva Primo Levi: «la memoria è uno strumento molto strano, uno strumento che può restituire, come il mare, dei brandelli, dei rottami, magari a distanza di anni». Marina Gersony
Giorgio Pressburger, La Legge degli spazi bianchi, Editore Marietti 1820, pp. 192, euro 16,50.
È l’autore di opere imbattibili quali L’enigma di Finkler. Ma qui racconta l’infanzia di un fumettista, Max Glickman, in un sobborgo britannico negli anni Cinquanta. Cresciuto in una famiglia atea di comunisti ferventi, perennemente assorbiti da un gioco di carte chiamato Kalooki e molto restii a santificare le feste, attraverso un vicino di casa Max inizia a capire gli effetti indelebili dell’Olocausto e a esplorare l’identità ebraica… «Non ricordo di aver mai riso così di gusto o essere stato così sorpreso dalle osservazioni sulla famiglia e gli ebrei», ha scritto a proposito Jonathan Safran Foer. Marina Gersony Howard Jacobson, Kalooki Nights, La nave di Teseo.
“Non mi sposo, non mi sposo, non mi sposo!”. Mancano poche ore al matrimonio, ma Marghi si è chiusa in camera e la sua decisione appare irrevocabile. Fuori dalla stanza, tutti cercano di capire cosa sia successo e provano a convincerla a uscire, senza risposta. Il fidanzato Mati e i suoi genitori, la madre Nadia, la vecchia nonna, il cugino Ilan – qualcuno di loro riuscirà a parlare al cuore della promessa sposa? E la sposa chiuse la porta è una commedia sulla precarietà delle relazioni, la libertà di scelta e l’ereditarietà del destino. Ognuno dovrebbe avere la possibilità di ripararsi dietro una porta chiusa, lasciando fuori tutto e tutti.
Ronit Matalon, E la sposa chiuse la porta, trad. Alessandra Shomroni, Giuntina, pp. 112, euro 14,00.
È un romanzo che parla di guerra e Shoah, ma anche di riscatto, quello scritto dal giornalista e scrittore lombardo Franco Forte e dall’attrice bolognese Scilla Bonfiglioli. Il protagonista, Hans, è un ufficiale delle SS che, pur non condividendo la cattiveria dei suoi camerati, finge di non vederne le atrocità anche per difendere la sua famiglia. Ciò finché viene trasferito nel campo di concentramento di Sobibor, in Polonia; qui incontra una bambina ebrea, Leah, che decide di salvare perché gli ricorda sua figlia. Una storia di coraggio e redenzione, che tiene il lettore con il fiato sospeso. Nathan Greppi
Franco Forte e Scilla Bonfiglioli, La bambina e il nazista, Mondadori, pp. 306, euro 18,05.
Due adolescenti, Otto, di famiglia proletaria e Sala, di buona famiglia e mamma ebrea e la grande passione che li lega nel periodo peggiore possibile, l’avvento del nazismo. Il regime hitleriano e le persecuzioni, la deportazione di Sala nel lager francese di Gurs, dal quale però miracolosamente riesce a fuggire; mentre Otto viene imprigionato in un gulag russo. La vita e la storia, le ingiustizie dell’odio e l’amore in cerca di ricongiungimento; “il secolo breve”, citando un saggio dello storico Hobsbawm, il Novecento raccontato nella sua seconda metà attraverso la storia famigliare di questo grande autore. Attraversando il tempo e lo spazio, la coppia si riunisce dopo dieci anni di sofferenza, paura, speranza e atrocità in un romanzo che si legge rapidamente vista l’efficacia delle sue pagine e dell’intreccio coinvolgente. Roberto Zadik Christian Berkel, La vita a un passo da noi, trad. Silvia Albesano, Mondadori, pp. 450, euro 20,00.
Storia
Non è stata solo la Gestapo. Siamo nel luglio del 1941 e gli autori dell’orribile massacro compiuto verso gli ebrei furono un folto gruppo di cattolici che vivevano a Jedwabne, un paese di appena 3000 abitanti situato nel nord est della Polonia. Ebrei che furono brutalmente assassinati dai propri vicini di casa. Il numero di vittime stimato oscilla tra le trecentoquaranta e le milleseicento. Una storia terribile e scioccante, che molti hanno cercato d’insabbiare, magi-stralmente ricostruita dalla giornalista Anna Bikont del Gazeta Wyborcza, il principale quotidiano polacco, ora in un libro destinato a rimanere nella storia. Michael Soncin
Anna Bikont, Il Crimine e il silenzio, trad. Alessandro Amenta e Dario Prola, Einaudi, pp. 536, euro 38,00.
Mezzo secolo di ricerche sul campo con storici e ricercatori di tutto il mondo. Frediano Sessi, illustre storico, compila un’opera monumentale che raccoglie le più recenti acquisizioni su storia e memoria del campo di Auschwitz, con documenti e immagini mai svelate: dalle radici storiche alla geografia della città alle origini dell’idea stessa di lager; dall’attuazione concreta dei progetti alla ricostruzione dettagliata della vita quotidiana; dalla topografia completa (alloggi e lavoro) alla differenza di «genere» circa il trattamento dei deportati. E di più ancora. Il testo è corredato da mappe, fotografie inedite, metodi di sterminio e resistenza, analisi inedita dei processi e degli atti. Per educare e formare le giovani generazioni al corretto trasferimento della memoria. Marina Gersony
Frediano Sessi, Auschwitz. Storia e Memoria 1940 – 2020, Editore Marsilio, pp. 680, euro 30,00 – Formato Kindle euro 9,99.
Pubblicato nel 2018 in lingua inglese dalla casa editrice Syracuse University Press, è ora disponibile nelle librerie la raccolta di saggi Libia ebraica. Memoria e identità, curata da Jacques Roumani, David Meghnagi e Judith Roumani. Il libro accompagna il lettore nella storia della comunità ebraica di Libia, dagli albori fino al 1967, anno in cui cessò la vita ebraica nel territorio libico a causa della difficile situazione politica che nel giro di pochi anni portò al potere Muammar Gheddafi. L’obiettivo del volume è quello di catturare l’essenza dell’eredità degli ebrei libici per preservarne la memoria e mantenere questa eredità culturale nel quadro della comunità ebraica italiana e di altre comunità ebraiche.
Paolo Castellano
AA, VV, Libia ebraica. Memoria e identità, a cura di Jacques Roumani, David Meghnagi e Judith Roumani, trad. Lucia Finotto, Belforte editore, pp. 505.
Babij Jar, la gola profonda nei pressi di Kiev, tristemente nota per il massacro perpetrato dai nazisti e collaborazionisti ucraini ai danni della popolazione locale. Tra il 29 e 30 settembre 1941, Babij Jar diventò la tomba per 33.771 ebrei. Antonella Salomoni, specialista della storia dell’Olocausto nei territori dell’ex Unione Sovietica, ha interrogato un ragguardevole numero di fonti che oltrepassa i confini di Kiev per documentare nuovi capitoli della storia dell’antisemitismo in Europa orientale. L’autrice fa notare che solo a partire dal 1991, e non senza difficoltà e contraddizioni, sono stati pubblicati in Russia i primi ampi studi sulla Shoah. Segnaliamo sullo stesso tema, anche il bel libro di Anatolij Kuznecov intitolato Babij Jar (traduzione di Emanuela Guercetti, Adelphi, pp. 454; euro 22,00).
Marina Gersony
Antonella Salomoni, Le ceneri di Babij Jar – l’eccidio degli ebrei di Kiev, Il Mulino, pp. 350, euro 25,00.
Un testo ricco di documenti e fotografie che testimoniano l’importanza dell’azione del singolo individuo, in un mondo pieno d’indifferenza. Durante l’invasione nazi-fascista, la Lituania, nonostante fosse un territorio conteso tra il totalitarismo hitleriano e l’Unione Sovietica, è uno degli ultimi paesi a offrire rifugio ai profughi. Numerosi sono gli ebrei polacchi e cechi che in quel posto cercheranno di salvarsi, iniziando un lungo viaggio, che porterà molti di loro a Shanghai. Un lavoro magistrale quello dello scrittore olandese Jan Brokken che racconta l’incredibile operato clandestino di Jan Zwartendijk, che gli varrà, anche se dopo la morte, il riconoscimento di Giusto fra la Nazioni. Michael Soncin
Jan Brokken, I Giusti, trad. Claudia Cozzi, Iperborea, pp. 636, euro 19,50.
Come si è evoluto l’ebraismo durante i secoli? Quali sono le sue correnti? Una sintesi completa ed esaustiva, per definire una cultura che nella sua diversità ha mantenuto intatta la propria solida identità, tracciando un percorso che va dalle origini ai giorni nostri. La complessità del mondo ebraico, le differenti comunità nelle diverse aeree geografiche, le vicende di rabbini, il chassidismo, lo Shabbat, sono solo alcune delle tematiche affrontate dal grande studioso che raccoglie in questo libro le nuove idee sull’ebraismo emerse durante gli anni di lezione in veste di docente all’Università di Oxford. Michael Soncin
Martin David Goodman, Storia dell’ebraismo, trad. Luigi Giacone, Einaudi, pp. 667, euro 38,00.
In un lampo, nel giro di pochi mesi, si passò dalla Repubblica di Weimar al Regime nazista e una democrazia, che sembrava stabilmente insediatasi nella Germania del 1933, venne distrutta totalmente. Queste pagine, con una narrazione vivace e ricca di colpi di scena, seguendo il genere thriller e la meticolosa indagine storica, ricostruiscono la ferocia nazista e l’impotenza dei politici che cedettero senza troppe difese all’incedere inesorabile del regime hitleriano. Partendo dal 27 febbraio 1933, l’autore ricostruisce le fasi storiche, l’ideologia nazista e l’incubo di violenza e persecuzione che progressivamente oscurarono sempre di più la Germania. Se, fino ad allora, era la patria di talenti come lo scrittore Thomas Mann, l’attrice Marlene Dietrich o il regista Murnau, poi crollò sotto i colpi della bestialità e della barbarie nazista. Roberto Zadik
Benjamin Carter Hett, La morte della democrazia, trad. Anna Tagliavini, Einaudi, pp. 344, euro 30,00.
I Giusti non hanno confini, in ogni luogo ve ne sono e vanno ricordati. È il caso del libro Non vi dimenticheremo (Nos ves desmention) in dialetto ladino, tipico di alcune zone del Trentino, che racconta l’eroismo degli abitanti della Val di Fassa che si adoperarono per salvare la vita all’ebreo Richard Lowy, militare dell’esercito austro-ungarico che, tradito dalla sua Austria, si era rifugiato presso di loro, nei cupi anni del nazismo. Assieme alla sua famiglia, Loewy ebbe la forza di rifarsi una vita. La serenità fu però breve: scoperto dai nazisti nel 1944, quando ormai pensava di essere salvo, Loewy fu deportato ad Auschwitz. Un finale amaro per una storia che racconta l’eroismo della gente semplice, la forza di ricominciare e l’inevitabilità del destino che segnò il mondo ebraico, specialmente ashkenazita. Loewy, eroe nell’esercito austriaco nella prima guerra mondiale, morì poco prima della fine della seconda, nel 1945. Roberto Zadik
Chiara Jotti, Nos ves Desmention. Richard Loewy e i giusti della Val di Fassa, Priuli e Verlucca, pp. 141, euro 12,00.
Memoir
Parole dure, crudeli, naturali, palpitanti, sobrie. Aveva 19 anni, sarà l’unica a tornare. Una testimone di 95 anni che ritorna a Birkenau. Ricorda tutto e ce lo consegna. Possiamo solo dirle grazie. «…non è possibile essere sopravvissuti a cose simili. Vedo e sento. Ma voi, voi vedete?». Struggente.
Ginette Kolinka, Marion Ruggieri, Ritorno a Birkenau, Ponte alle Grazie, pp. 89, euro 12,00.
Mercanti, navigatori, armatori verso i porti del Mediterraneo e poi attraverso oceani e continenti: una grande famiglia in fuga dall’Inquisizione, da Toledo a Livorno a Tunisi… Un mondo di scambi e l’epopea dei Nunez, eroi del mondo moderno, gente dalla dura cervice e dalla tempra inaffondabile raccontata dalla penna di uno scienziato che è anche il loro discendente. Avventuroso. F. D.
Giacomo Nunez, Delle navi, degli uomini. I portoghesi di Livorno, Belforte, euro 20,00.
In un dialogo storico-affettivo-intergenerazionale, si snoda la storia dei Piperno, narrata da Claudio Bondì e Stefano Piperno, cugini romani. Nel libro Perché ci siamo salvati – con postfazione di Alessandro Piperno, noto esponente della scena letteraria italiana – gli autori raccontano i vissuti famigliari in Italia dai primi decreti antiebraici del 1938 alla Liberazione. Attraverso i ricordi di nonni e genitori, memoria storica, corrispondenze e scambi, escono pagine vitali che non indugiano sull’orrore di un un’epoca nefasta, bensì sugli aspetti legati alla voglia di vivere e alla speranza. In una quotidianità gioiosa fatta di relazioni, oggetti, arredi, ricettari e paesaggi di un’Italia scomparsa. Marina Gersony
Claudio Bondì, Stefano Piperno, Perché ci siamo salvati, postfazione di Alessandro Piperno, Editore Marsilio, pp. 240, euro 16.15, formato Kindle euro 9,99.
“Penso di non avere abbastanza vita davanti a me per scrivere un’altra autobiografia”. Pochi mesi prima di porre fine alla sua esistenza, con un colpo di pistola, Romain Gary racconta a Jean Faucher per Radio Canada, nel 1980, aneddoti, speranze, successi e umiliazioni che lo hanno reso l’uomo che è. La sua giovinezza, le molte patrie – Russia, Polonia, Lituania – e le diverse lingue, fino alla Francia, mito ispiratore di tutte le azioni e le lotte condotte dalla madre, un mito essa stessa e forse una profetessa, capace di immaginare per l’adorato figlio, quando ancora facevano la fame a Varsavia, un futuro niente meno che da Ambasciatore di Francia! Cosa che puntualmente si è realizzata… Chi ha amato La promessa dell’alba, Educazione Europea, Gli aquiloni e le altre indimenticabili opere di Gary, ritroverà in queste pagine le atmosfere e anche il “dietro le quinte” di tanti eventi memorabili, che gli valsero premi letterari, il titolo di Compagnon de la Libération e la Légion d’honneur. Ester Moscati
Romain Gary, Il senso della mia vita, trad. Giovanni Bogliolo, Neri Pozza, pp. 112, euro 13,50.
È uscita la biografia dell’autore di Vita e destino, a oggi la più completa su Vasilij Grossman, tra i maggiori scrittori del ‘900. Vincitore del Premio Comisso nel 2009, la biografia Le ossa di Berdičev di John Garrard, professore di Letteratura russa all’Università dell’Arizona, e della moglie Carol, è frutto di un lungo lavoro in Russia negli anni ’90. Attraverso lettere, testimonianze inedite e materiali d’archivio venuti alla luce solo dopo il crollo dell’Unione Sovietica, i coniugi hanno ricostruito la vita dello scrittore ucraino. Oltre alle vicende personali, riemergono i periodi più bui del XX secolo: il flagello della carestia ucraina, le persecuzioni del Grande Terrore staliniano, la seconda guerra mondiale, l’occupazione nazista e la scoperta della Shoah. Marina Gersony
John Garrard; Carol Garrard, Le Ossa di Berdičev – La vita e il destino di Vasilij Grossman, trad. Roberto Franzini Tibaldeo e Marta Cai, supervisione e curatela Giovanni Maddalena e Pietro Tosco, Editore Marietti 1820, pp. 488, euro 29,00
Uno sguardo sulle peculiarità ebraiche di Napoli, tra il Vomero, Forcella e Mergellina, la presenza degli ebrei in Campania narrata con la voce di un innamorato. Presenze, storie, avventure che si dipartono da quelle antiche scale e dalle colonne in legno della sinagoga in via Cappella Vecchia. Intenso. F. D.
Pierpaolo Pinhas Punturello, Napoli, via Cappella Vecchia 31 – Voci ebraiche da dietro al vicolo, Belforte, pp. 99, euro 14,00.
“I poteri forti sono riusciti a far avanzare una classe docente asservita e succube del potere, spesso clericale (ma non solo), incapace perfino di reagire contro le prevaricazioni, denunciandole”. I quarant’anni trascorsi come docente presso l’Università La Sapienza di Roma, per Giorgio Coen erano come un proseguimento della scuola dell’obbligo, visto che presso la stessa Università aveva conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia. Da piccolo si era trovato ad affrontare il dolore delle Leggi razziali, la fuga dalla deportazione. Da adulto, come professore appartenente a una minoranza, in un ambiente post-fascista, si ritrova circondato da baroni e colleghi nostalgici. Michael Soncin
Giorgio Coen, Vita alla Sapienza, Il Seme Bianco, pp. 168, euro 15,90.
Saggistica
Cos’hanno da spartire un filosofo italiano marxista, Antonio Gramsci, e il mitico Bund di Vladimir Medem? Ideali di rivoluzione sociale, afflato mistico, messianesimo laico? Nazione operaia unita al sionismo? Torna attuale il grande dibattito sull’Idea di Nazione e sugli ideali di uguaglianza sociale laddove la ricetta sionista sembra sia essere stata la miglior risposta alle masse ebraiche stritolate tra povertà, dittature, diseguaglianze, discriminazioni persecutorie. Stimolante, curioso, insolito. Fiona Diwan
Vincenzo Pinto, Egemonia nazionale, Gramsci, Medem e la questione ebraica del ‘900, Belforte, pp. 155, euro 20,00.
Cosa spinge uno dei personaggi più controversi del mondo contemporaneo a scendere in campo e battersi in nome della democrazia? Per quale motivo lo stesso finanziere vede in Donald Trump e Matteo Salvini dei nemici pericolosi e temibili? Cosa sono quei diritti umani a favore dei quali decide di donare 14 miliardi di dollari? George Soros, imprenditore miliardario e autore del libro, nasce in una famiglia ebraica nella Budapest occupata dai nazisti degli anni ‘30. Nella sua opera Soros spiega cosa sia il totalitarismo e perché, secondo lui, la democrazia sia l’unica arma capace di sconfiggere l’odio e la violenza. David Zebuloni
George Soros, Democrazia! Elogio della società aperta, trad. Maria Grazia Perugini, Einaudi, pp. 216, euro 16,15.
Paul Hanebrink, docente di storia alla Rutgers University, affronta il mito del bolscevismo giudaico che ha pervaso tutto il XX secolo. L’inutile paranoica idea che il comunismo fosse un complotto ebraico finì col disseminare odio e gravi ingiustizie, dove gli ebrei erano visti come nemici non solo dai nazisti e dai fascisti ma anche da molti cristiani ed europei. “Brava gente”. Un ritratto corredato da un’amplia bibliografia, che analizza la genesi, i caratteri e le nefaste conseguenze di quest’assurda fantasia che si respira ancor oggi nei gruppi dell’estrema destra europea e americana. Michael Soncin Paul Hanebrink, Uno spettro si aggira per l’Europa, trad. Dario Ferrari e Sarah Malfatti, Einaudi, pp. 307, euro 30,00.
In una prospettiva di convivenza, questo saggio propone un’interessante chiave di lettura del conflitto israelo-arabo: quella del diritto internazionale e del diritto all’autodeterminazione di ogni popolo. Stimolante. F. D. David Elber, Due pesi e due misure, Il diritto internazionale e Israele, Belforte, 16,00 euro Ritratti di scienziati nel XX secolo, trenta premi Nobel per la Fisica analizzati uno ad uno, la ricetta della condivisione del sapere prima di Internet. Fisico e storico della scienza, l’autore esplora il legame tra mentalità scientifica e mentalità ebraica (soffermandosi sull’ecatombe dei cervelli durante la Shoah). F. D.
Isaac Benguigui, Gli ebrei e la scienza – La ricerca della conoscenza, a cura di Johathan Curci, Belforte, euro 25,00.
È uscita l’ultima opera di Ágnes Heller, un inedito parallelo fra tragedia e filosofia nel corso della storia dell’Occidente; due linguaggi inesorabilmente legati sin dalla nascita – pur nella diversità – da una solida e peculiare affinità elettiva. La grande filosofa ungherese, scomparsa nel 2019, ha completato prima di morire questo prezioso testo, pubblicato per la prima volta in edizione mondiale. «Mondi totalmente eterogenei si scontravano sul palco, mondi che presentavano e rappresentavano idee, pensieri, morali, convinzioni, stili di vita completamente diversi, per lo più anche incompatibili: passioni e idee erano messe in scena da azioni e atti linguistici dei singoli personaggi». Marina Gersony
Ágnes Heller, Tragedia e filosofia. Una storia parallela, a cura di Andrea Vestrucci, Editore Castelvecchi, pp. 208, euro 17,50.
Come nasce l’Islam radicale? Quali le affiliazioni politiche dei Fratelli Musulmani? Quali i punti di contatto tra la natura dell’antisemitismo arabo e il passato nazista? L’indagine di uno storico e politologo tedesco per riflettere su uno degli aspetti più drammatici della nostra attualità. Originale. F. D.
Mathias Kuntzel, Il Jihad e l’odio contro gli ebrei, l’islamismo, il nazismo e l’11 settembre, Belforte, euro 22,00.
Lo sappiamo bene. L’antisemitismo proveniente dalla destra estrema è solo un tassello del puzzle che va a comporre l’odio verso il popolo ebraico, da sempre presente. Ma come “pensa” l’antisemita? Riguardo alla scottante questione la Horvilleur ci offre un punto di vista alternativo, percorrendo alcuni passi rilevanti della tradizione rabbinica, servendosi di antiche leggende ebraiche e citando grandi intellettuali come lo storico Yuval Harari. Addirittura s’apprende dalla letteratura antisemita, giusto per citarne una, che l’ebreo è “le mâle féminisé”, il maschio femminizzato, e la “femme virile”, la donna virile, compiendo quindi una discriminazione ulteriore, quella di genere. Michael Soncin
Delphine Horvilleur, Riflessioni sulla questione antisemita, trad. Elena Loewenthal, Einaudi, pp. 104, euro 14,00.
Un attimo prima di lasciarci, lo scrittore Amos Oz decide di regalarci una testimonianza dal valore straordinario. Un lungo dialogo che nasce dall’incontro dell’anziano scrittore con la sua giovane editrice, tra Oz e Shira Hadad. I due si ritrovano a discutere sull’arte della scrittura e l’importanza dell’amore. Il risultato è davvero singolare: una breve biografia dell’autore che, dopo la sua scomparsa, assume la valenza di un ultimo testamento lasciato ai lettori. Oz si racconta mostrando un lato vulnerabile di sé, come mai aveva fatto prima. David Zebuloni
Amos Oz e Shira Hadad, Sulla scrittura, sull’amore, sulla colpa e altri piaceri, trad. Elena Loewenthal, Feltrinelli, pp. 176, euro 15,00.
Ritorna Adam Gopnik con il saggio Il manifesto del rinoceronte. Firma di punta del New Yorker, in quest’ultimo lavoro l’autore si cimenta in una coinvolgente difesa del liberalismo contro i dogmatismi del nostro tempo. Per questo scrittore acuto e versatile il liberalismo trascende la definizione tout court che indica un insieme di diritti in modo astratto. Oggi, più che mai, il liberalismo necessita di essere riscoperto (e tutelato) dalla politica come cura dei bisogni più concreti e “umani” della società. Gopnik ci accompagna in un percorso mirato a raggiungere un cambiamento radicale in un momento storico dove si aggira lo spettro di un autoritarismo rozzo e arrogante. Che rischia di mettere in pericolo il pensiero che anima la vera democrazia. Marina Gersony
Adam Gopnik, Il manifesto del rinoceronte, trad. Isabella C. Blum, Guanda, pp. 288, euro 20,00.
Bell’idea di Eshkol Nevo e della casa editrice Neri Pozzi di raccogliere in un libro originale gli articoli dello scrittore apparsi sulle pagine di Vanity Fair. Sono ventisei racconti, frutto di una rubrica settimanale di grande successo che insieme costituiscono un affresco sullo spirito del tempo, le emozioni e i sentimenti più reconditi dell’animo umano. In questo Vocabolario dei desideri si susseguono le vicende catalogate dalla A alla Zeta: dalla A di Amore alla F di Ferita; dalla G di Guerra alla P di Perdono e via di seguito; vicende umane che raccontano l’eterna e fragile insostenibile leggerezza dell’essere dei personaggi dell’autore israeliano. Tutto accompagnato dalle opere di Pax Paloscia, una delle maggiori protagoniste della street art. Marina Gersony
Eshkol Nevo, Pax Paloscia, Vocabolario dei desideri, trad. Raffaella Scardi, Neri Pozza, pp. 128, euro 18,00 – ebook euro 9,99.
È l’ultima opera teorica di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, lasciata incompiuta alla sua morte nel 1948, per la prima volta tradotta in Europa. «L’arte mi è sempre apparsa un “mezzo violento”, cioè uno strumento (un’arma) per trasformare il mondo, indirizzando la coscienza delle persone», annotava il grande regista russo. La messa a punto di un vero e proprio «metodo» ha consentito a Ejzenštejn di svelare i meccanismi che regolano la vita di un’opera d’arte in tutti i suoi passaggi creativi: dal momento dell’ideazione fino a quello in cui entra in relazione con il suo spettatore. Arte teatrale, cinematografica, inclusa quella del disegno. Marina Gersony
Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, Il metodo. Vol. 1, a cura di Alessia Cervini, Editore Marsilio, pp. 524, euro 34,00.
Pensiero ebraico
Un mondo chagalliano dove i pesci cantano e volano, e la legge di gravità è sospesa. La Bucovina diventa una geografia interiore, abitata dal respiro mistico dei chassidim e dalla luce dei Profeti del Tanach. Un esistenzialismo che vede la tradizione ebraica in alternativa al pensiero logico-razionale greco: se per l’ebreo il mondo si realizza in atti – da qui il suo carattere etico -, per il greco è costituito di forme. Da un lato regna l’agire morale, dall’altro una contemplazione del reale che trascende le categorie di bene e di male. Libertà contro fatalità, collettività contro individuo. Filosofo, letterato, pensatore di origine moldava e rumena, nato nelle periferie dell’impero austroungarico e poi naturalizzato francese, Fondane muore, deportato da Drancy, ad Auschwitz nel 1944. Stimolante, anticonformista, ricco di spunti. Fiona Diwan Benjamin Fondane, Tra Gerusalemme e Atene – Scritti sull’ebraismo, Giuntina, pp. 301, euro 20,00.
Nel suo prezioso volume, Giulio Busi ebraista e filologo italiano conduce il lettore alla scoperta del cielo divino, quello abitato dal Creatore, non quello “volgare” che siamo abituati ad osservare quando volgiamo lo sguardo all’insù. “La letteratura dei palazzi, o Hekalot, come si chiamano in ebraico, è antica, misteriosa, difficile”, precede la kabbalah, nel tempo e nell’ordine mentale. Uno sforzo che val la pena di fare, perché questi testi di matrice primordiale sorprenderanno per la loro ricchezza semantica. Un genere che ha già appassionato studiosi nel XX secolo e che non smetterà di essere oggetto d’indagine. Michael Soncin
Giulio Busi, Città di luce – La mistica ebraica dei palazzi celesti, Einaudi, pp. 235, euro 75,00.
Poesia
Si presenta come una vera e propria dichiarazione d’amore per Israele e gli ebrei la raccolta di poesie di Anna Malgeri, giovane poetessa calabrese che ha vissuto e studiato in Israele. Tra le righe dei suoi componimenti, emerge una forte sensibilità su certi temi storici: in uno, si parla di Re David ormai vecchio e stanco, che ripensa alle sue imprese, mentre un altro parla della stella gialla che portavano i deportati nei campi. Altre poesie parlano del fascino di Gerusalemme e del tramonto di Ashdod. L’autrice arriva a chiamare Israele “Bait shelì”, casa mia, tanto le è rimasta impressa nel cuore. Nathan Greppi
Anna Malgeri, Abbracciami, Israele, Ensemble, pp. 42, euro 12,00.
“Sono io la farfalla/ che sposta l’universo/ con un battito d’ala/ volando sul greto/ tra la sponda sinistra/ e la destra del fiume…”. Noi siamo le nostre cancellature, ciò che resta di noi dopo che abbiamo cancellato ciò che non ci piace consegnando al mondo la nostra “versione ufficiale”. Versi liberi, sonetti, terzine, di un artista e poeta del XX secolo. Intenso. Fiona Diwan
Emilio Isgrò, Quel che resta di Dio, Guanda, pp. 132, euro 14,00.
Le illustrazioni di questo Speciale Libri sono di Pax Paloscia per il libro di Eshkol Nevo, Vocabolario dei desideri, edito da Neri Pozza. Nata a Roma, ha studiato arte, pittura, riprese per la musica, moda, street photography, ha diretto video d’arte e musicali. Vive tra Roma e New York City. Il lavoro di Pax, influenzato dalla cultura di strada e dal mondo dei bambini inteso come metafora della condizione umana, è una continua contaminazione di linguaggi, dalla pittura alla fotografia, ai video.