di Nathan Greppi
Dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023, le reazioni da parte della comunità internazionale ai massacri e ai rapimenti compiuti da Hamas sono state spesso ambigue: se dopo l’invasione russa dell’Ucraina la maggioranza delle istituzioni e dell’opinione pubblica si sono schierate senza ambiguità dalla parte dell’aggredito, nel caso di Israele e Hamas la solidarietà da parte di molti si è fin da subito accompagnata ad un altro tipo di reazioni.
Diversi opinionisti e politici hanno puntato il dito contro l’operato dei governi israeliani nei confronti dei palestinesi, come se questo potesse giustificare le stragi e gli stupri, colpevolizzando in tal modo chi aveva appena subito la peggiore strage della propria storia. E quando Israele reagì militarmente per debellare la minaccia rappresentata da Hamas una volta per tutte, la solidarietà iniziale si affievolì in breve tempo.
Chi ha provato a delineare i contorni di questo malcelato astio nei confronti dello Stato Ebraico è il giornalista Gianni Scipione Rossi, già direttore di Rai Parlamento e autore di numerosi saggi storici e politici. Il suo ultimo libro, che raccoglie diversi articoli pubblicati sul suo blog tra l’ottobre 2023 e il marzo 2024, si intitola “Anche Israele, però…”, rimarcando la reazione giustificazionista di molti dopo i massacri.
Molti i temi e gli episodi trattati: dalle proteste antisraeliane degli studenti universitari al boicottaggio di Lucca Comics & Games da parte di Zerocalcare a causa del patrocinio israeliano, dalle espressioni di odio verso Israele nella cultura italiana alle vicende di una grande statista come Golda Meir.
Facendo diversi collegamenti tra la storia e l’attualità, l’autore ha il merito di far notare come già negli anni ’60, scrittori di successo del calibro di Italo Calvino giustificavano il terrorismo palestinese. Eppure, alcune cose sono cambiate in peggio; se la scrittrice Simone De Beauvoir, tra le massime esponenti del pensiero femminista nel ‘900, sosteneva a gran voce le ragioni d’Israele e si rammaricava per i tentativi di distruggerlo da parte dei suoi nemici, oggi i collettivi femministi come Non una di meno al contrario sono accecati dall’odio per Israele in nome di un’ideologia terzomondista e antioccidentale. Al punto da non mostrare alcuna empatia nei confronti delle donne israeliane violentate il 7 ottobre.
Nel complesso, il libro di Gianni Scipione Rossi si presenta ricco di stimoli e spunti di riflessione, cercando di ripercorrere la storia e l’evoluzione di un odio dalle radici profonde, per capire come si è arrivati a quello che vediamo oggi.
Gianni Scipione Rossi, “Anche Israele, però…”. L’ombra lunga dell’antisemitismo, Intermedia Edizioni, pp. 98, 15,00 euro.