La storia di Corso Re Umberto 61 comincia intorno al 1921, quando vi andarono ad abitare Alberto Vita e la sua sposa Rachele Treves. Lì, nel grande appartamento al piano terreno, con quel lungo balcone affacciato sul giardinetto interno all’ombra di un ippocastano, cresceranno i loro sette figli.
Tre di essi, Laura, Giulia e Arrigo, non se ne distaccheranno mai.
Come in una saga familiare tutta novecentesca, in quelle stanze sono passati parenti e amici, si è srotolato il lungo filo di quattro generazioni, attraverso lutti e gioie, matrimoni e funerali, addii e ricongiungimenti. Sempre, però, in quegli interni domestici, tra mobili scuri e austeri studi professionali, è spirato il soffio della grande storia. È come se da Corso Re Umberto 61 partissero tanti cerchi concentrici, dai più piccolo al più grande: la famiglia, Torino, la comunità ebraica, la prima guerra mondiale, il fascismo, l’antifascismo, le leggi razziali, la seconda guerra mondiale, la Shoah, in un percorso avvincente e incalzante.
Lo zio Faustino fu catturato dopo la sfondamento austriaco a Caporetto; lo zio Claudio Treves ebbe la vita di Mussolini a portata della sua spada, in un duello che avrebbe potuto cambiare il corso degli eventi; il cugino Attilio Segre fu comunista deli’ “Ordine Nuovo” gramsciano, conobbe il carcere e il confino fascista (Poggioreale, Ponza, Lauria); suo cognato, Cesare Colombo, andò in Spagna a combattere nelle Brigate Internazionali.
Anna Segre, Il mondo del 61, la casa grande dei Vita, Fondazione Alberto Colonnetti, Archivio Ebraico Terracini, pp. 167, euro 16,00.
Il libro sarà presentato martedì 8 aprile, ore 17, all’Adei, in ricordo di Gisella Vita Finzi, nellanniversario della sua scomparsa, da PaolaVita Finzi. Interverrà Elena Ottolenghi Vita Finzi.
La presentazione è organizzata in collaborazione con il Gruppo Sionistico e il Nuovo Convegno.