di Roberto Zadik
Hanna Goslar racconta la sua amicizia con Anne Frank e svela una serie di retroscena e dettagli inediti sulla loro amicizia e la personalità della “ragazzina del rifugio segreto”.
Anne Frank, con il suo intenso diario, è diventata una delle vittime più emblematiche della Shoah ma, a settantotto anni dalla prematura scomparsa, molti sono i segreti e le curiosità sulla sua vita e la sua vivace personalità. A raccontarli un testo davvero unico come My Friend Anne Frank: The Inspiring and Heartbreaking true story (La mia amica Anne Frank e la sua commovente vera storia). Come ha evidenziato l’articolo del Time, firmato dalla giornalista Olivia Waxman, il libro in questione, scritto da Hanna Pick Goslar, non solo vicina di casa ad Amsterdam ma anche migliore amica e confidente di Anne Frank, è stato pubblicato lo scorso mese di giugno, dalla casa editrice Little, Brown Spark.
Pubblicata postuma (l’autrice, a 93 anni, è mancata a fine ottobre 2022), l’opera è stata completata dalla sua coautrice, Dina Kraft, opinionista della celebre testata israeliana Haaretz, che, come promesso ai suoi famigliari, ha cercato di mantenere inalterato lo stile della signora Goslar. Il legame fra queste due ragazze ebree tedesche era già noto, prima del libro, tanto da diventare il punto focale della trama dell’acclamato e primo film olandese sulla vicenda La mia migliore amica Anne Frank che ha avuto vari riconoscimenti ed è stato distribuito da Netflix in tutto il mondo.
Peculiarità del testo è che vengono raccontati non solo i due anni in cui Anne e la sua famiglia si nascosero in quel condominio ma anche il periodo precedente, quando le due ragazze si conobbero e divennero inseparabili compagne di giochi e confidenze. Due adolescenti vivaci ed impetuose che praticavano ginnastica, si sfidavano a ping pong e facevano scherzi come lanciare tazze fuori dalla finestra, sognando una vita brillante in cui realizzare le proprie ambizioni, ignare di ciò che stava per succedere. Un testo davvero unico nel suo genere che ha come intento, come ha sottolineato l’autrice, “non solo che la Shoah non venga dimenticata, ma anche quello di recuperare il legame con Anne almeno ricordandola in queste pagine”. La Goslar ha anche evidenziato che “Anne è stata un simbolo di ottimismo e di speranza distrutto dall’odio e dalla furia omicida nazista”.
Legate da un rapporto di simbiosi, la Goslar descrive come Anne fosse esuberante ed amasse essere al centro dell’attenzione desiderando diventare una scrittrice o un’attrice famosa. Prevedendo il futuro una volta le disse che teneva sempre con sé un taccuino annotando tutto perché sognava che diventasse un diario che venisse letto nel mondo; esso venne scritto nell’anno di separazione fra le due amiche che, invano, come ha sottolineato l’articolo, speravano di incontrarsi dopo la fine della guerra.
Purtroppo le due giovani si rividero, per l’ultima volta, nel lager di Bergen Belsen, nel febbraio 1945, poco prima della morte di Anne. Fu un momento estremamente tragico, come racconta il libro perché le due si scambiarono qualche parola dal filo spinato e le compagne del campo aiutarono la Goslar a passarle del cibo prima che Anne scomparisse dopo averlo preso. Anne Frank morì nel marzo di quell’anno, a soli 16 anni; la sua amica invece si salvò miracolosamente uscendo, in treno, dal campo quando venne evacuato. A differenza di Anne, Hanna Pick Goslar si è rifatta una vita in Israele dove è diventata un’infermiera e ha creato una famiglia felice con tre figli. È rimasta in contatto, per anni, con il padre di Anne, Otto Frank, fino alla sua scomparsa, nel 1980, seguendolo nelle sue battaglie per trovare un editore che pubblicasse il diario di sua figlia che poi è diventato noto in tutto il mondo. Nel suo racconto l’autrice rievoca alcuni particolari agghiaccianti della sua esperienza nel lager, dall’odore terribile che saliva dai forni crematori, a quello della colla bollita. “Ancora oggi ho gli incubi – ha affermato – ma sto lavorando per mantenere viva la memoria di Anne”. In un articolo del sito del Washington Post, firmato da Francine Prose, viene descritto l’inizio della loro inseparabile amicizia, quando le due famiglie, i Frank e i Goslar si incontrarono dal verduraio, ad Amsterdam, e le due ragazze si conobbero; Hannah e sua madre, che non avevano ancora imparato l’olandese, furono assai contente di sentire qualcuno che parlava tedesco come loro. Oltre che vicine di casa, le due ragazze frequentarono la scuola per educatrici Montessori e Hannah ricorda nelle pagine del libro la gioia della sua amica per i compleanni “visto che adorava il giorno del suo compleanno diceva a tutti che stava arrivando”.