di Marina Gersony
L’attesissima autobiografia di Woody Allen A propos of Nothing, è uscita in anteprima il 23 marzo, meno di due settimane dopo la rinuncia dell’editore Hachette che l’aveva programmata per il mese di aprile (Vedi articolo Mosaico Retroscena della contestata autobiografia di Woody Allen). Come riporta in esclusiva l’Associated Press, il nuovo editore è l’Arcade Publishing.
Il libro del grande artista dall’inconfondibile sense of humor, famoso per aver saputo raccontare con autoironia le crisi esistenziali degli ambienti intellettuali e i vizi e virtù della comunità ebraica newyorkese, arriva con poco preavviso in un momento in cui gran parte del mondo è preoccupata dalla pandemia di Coronavirus. I dettagli finanziari per il suo accordo con Arcade non sono stati resi noti così come la pubblicazione del libro in Europa, dove editori di diversi Paesi hanno espresso il loro interesse.
In Italia il memoir è uscito il 23 marzo con il titolo A proposito di niente in versione e-book, pubblicato in anteprima mondiale da La Nave di Teseo. Come riporta l’ANSA, a meno di 24 ore dalla pubblicazione, ha raggiunto subito i vertici dei principali store on line. È al primo posto di iBooks, terzo ma in ascesa su Amazon, e in rapidissima salita su Ibs, Kobo e nelle altre piattaforme. L’uscita dell’edizione cartacea di 400 pagine (€ 22) è invece prevista per il 9 aprile nella Collana Oceani de La Nave di Teseo, tradotta da Alberto Pezzotta, così come aveva già annunciato lo scorso 6 marzo Elisabetta Sgarbi, direttore editoriale della casa editrice che aveva già deciso di pubblicarlo contro ogni forma di censura: «È mia intenzione rispettare gli accordi con l’autore e pubblicare A proposito di niente il 9 di aprile e spero che questo libro sia di aiuto alle italiane in sofferenza in questo momento», aveva dichiarato la Sgarbi.
«Il libro è un racconto personale sincero e completo di Woody Allen e della sua vita – ha confermato il portavoce della casa editrice Arcade -. Un racconto che va dalla sua infanzia a Brooklyn alla sua acclamata carriera nel cinema, teatro, televisione, stampa, cabaret ed è un viaggio nelle sue relazioni con la famiglia e con gli amici».
Allen ha a lungo negato di aver abusato sessualmente della figlia Dylan e, come ha affermato in precedenza, ipotizza che le accuse derivino da quella che definisce una vendetta della Farrow: «Non ho mai messo un dito su Dylan, non le ho mai fatto nulla che potesse anche essere frainteso come un abuso di lei; è stata una fabbricazione totale dall’inizio alla fine», scrive. Per l’accusa di molestia Allen non ha mai subito un processo.
Descrivendo una visita alla casa di Farrow, nel Connecticut, nell’agosto del 1992, quando presumibilmente molestò Dylan, riconosce di aver brevemente messo la testa in braccio a sua figlia di 7 anni, ma aggiunge: «Di certo non le ho fatto nulla di inappropriato. Ero in una stanza piena di gente che guardava la TV a metà pomeriggio».