di Nathan Greppi
In questo periodo buio, in cui gli israeliani sono stati colpiti con una violenza mai vista prima e gli ebrei della diaspora devono fronteggiare rigurgiti antisemiti, in molti comprensibilmente temono per il futuro d’Israele e della presenza ebraica in Occidente. Tuttavia, se si guarda nel dettaglio alla storia dello Stato, e più in generale a quella del popolo ebraico, ci si accorge che non sono mai mancati i periodi di crisi, che però alla lunga sono stati superati, seppur tra alti e bassi.
Chi ha provato a condensare il lungo viaggio degli ebrei per l’emancipazione e l’autodeterminazione è il politologo Emmanuel Navon, con il suo saggio La stella e lo scettro. Storia della politica estera di Israele. Francese di nascita e israeliano d’adozione, Navon è tra i capi di ELNET, una ONG che si occupa di migliorare le relazioni tra l’Europa e Israele. Inoltre, è docente del Corso di Diplomazia, sicurezza e strategia dell’Università di Tel Aviv e analista politico per l’emittente televisiva i24news.
Pubblicato in inglese nel 2020 e tradotto da poco in italiano, il libro parte dalla storia dei Regni di Israele e di Giuda nel periodo biblico, e dai loro rapporti con le varie nazioni e imperi con cui dovettero confrontarsi nel corso delle loro esistenze. Dopodiché, mostra come anche nella diaspora gli ebrei ebbero modo, in mezzo a innumerevoli stragi e persecuzioni, di far valere i loro diritti: tra i vari esempi, Navon cita quando nel ‘600, dopo esserne stati espulsi nel 1290, gli ebrei poterono tornare a vivere in Inghilterra sotto il governo di Oliver Cromwell. E da lì, poterono in seguito emigrare anche nelle colonie inglesi in Nordamerica, dove soprattutto dopo la Rivoluzione americana goderono di molte più libertà e tutele degli ebrei in Europa.
Molto spazio viene dedicato alla storia delle relazioni internazionali d’Israele. In particolare, l’autore ricorda come non sempre gli Stati Uniti furono il principale alleato dello Stato Ebraico, sostenuto per i primi anni prima dall’Unione Sovietica e poi dalla Francia. Inoltre, Israele ha migliorato nel corso degli anni i suoi rapporti con molti paesi musulmani, specialmente dopo gli Accordi di Abramo. Su questo fronte, in alcuni casi vi è stata invece un’involuzione nei rapporti: basti ricordare che l’Iran era alleato d’Israele prima dell’ascesa di Khomeini nel 1979. E se un tempo Israele era debole sul fronte energetico, a causa della dipendenza mondiale dal petrolio arabo, oggi è diventato un esportatore di gas naturale.
Essendo uscito in origine nel 2020, il libro non è aggiornato rispetto ai fatti avvenuti dopo il 7 ottobre. Ma nonostante ciò, offre comunque degli spunti di riflessione: innanzitutto, su come i rapporti d’Israele con il resto del mondo abbiano sempre avuto alti e bassi, e continueranno ad averne finché la questione israelo-palestinese resterà irrisolta, ma nel corso dei decenni ci sono stati comunque dei miglioramenti. Inoltre, e questa è una lezione che vale in ogni epoca, la lotta per la salvaguardia del popolo ebraico non presenta mai vittorie definitive, ma va combattuta ogni singolo giorno, senza mai arrendersi.
Emmanuel Navon, La stella e lo scettro. Storia della politica estera di Israele, traduzione di Simone Platania, Giubilei Regnani, pp.534, 25,00 euro.