Libri della Memoria: Il pane perduto di Edith Bruck

Libri

di Marina Gersony

Cosa aggiungere ancora su Edith Bruck, testimone instancabile della Shoah, che a 88 anni trova ancora la forza e l’ammirevole tenacia di ricordare e raccontare? Tradotta in varie lingue, dopo una lunga carriera tra premi e riconoscimenti, la scrittrice, poetessa, traduttrice e regista ungherese naturalizzata italiana ritorna al genere autobiografico con un denso memoir: dall’esperienza drammatica dei lager di chi ha vissuto in prima persona gli orrori del nazismo e della Shoah fino ai giorni nostri, Bruck ci regala ancora una volta le sue preziosi riflessioni più che mai attuali, in un’epoca dove il mondo è alle prese con un’ondata di xenofobia, razzismo e intolleranza e dove i diritti umani stanno perdendo terreno a livello globale. Bruck ci racconta il suo tentativo di ricostruire una vita dopo l’orrore assoluto, anni di pellegrinaggio e l’approdo definitivo in Italia, in un mondo estraneo e troppo spesso incapace di capire e meno che mai di ascoltare. Cosa fare dunque con la propria salvezza? Basterà una spiazzante lettera finale a Dio mostrandogli i propri dubbi e le proprie speranze? Il compito di tenere viva la memoria che si è assunta Bruck non è certamente facile, ma la spinta di tramandare alle generazioni future l’accaduto è rimasta salda e intatta. Ma soprattutto lodevole.

Il pane perduto di Edith Bruck. Editore: La nave di Teseo. Collana Oceani, pp. 128. € 16.