Pubblichiamo alcuni titoli di nuovi libri in uscita che trattano il tema della Shoah.
TRACCE DI MEMORIA, di Micol Rizzi
Peter Lantos ha 5 anni. Deportato con la famiglia da Makò, in Ungheria, viene trasferito prima nel ghetto della città, e infine nel lager tedesco da cui solo gli Americani riusciranno a salvarlo. È la primavera del 1944 quando Peter si sveglia e vede sua madre cucire una grossa stella di David gialla sulla giacca del padre, ignaro del fatto che questo sarebbe stato il primo di una serie di grossi cambiamenti nella sua vita. La vita nel ghetto risulta ancora “facile”, finché nel campo di detenzione, definito Auftenthaltslager, di Bergen-Belsen vede due episodi che gli rimarranno impressi per sempre nella mente: la separazione e la morte del padre. È il 6 Aprile quando insieme alla madre, viene liberato dal campo e viene trasferito a Hillersberg, villaggio dove avrebbe vissuto finché non si fosse ripreso. Un ostacolo gli impedisce di vivere liberamente la sua vita: lo stalinismo sovietico che lo costringe a scappare dal villaggio perché annesso al territorio Russo. Lantos, che ora vive a Londra, racconta il suo viaggio nell’olocausto ripercorrendo sin dalla prima tappa, tutti i luoghi che hanno segnato per sempre la sua vita. “La preoccupazione, tuttavia, fu vinta dalla sensazione che ovunque fossimo diretti potesse solo essere meglio di Bergen-Belsen. Era quella la nostra convinzione quando il convoglio uscì dalla stazione e partì verso est.”
Peter Lantos, Tracce di memoria: il mio viaggio nell’olocausto e ritorno, Giunti Editore, pp. 287, euro 14,90.
IL MENDICANTE DI GERUSALEMME, di Bianca Salom
Giugno 1967. Muro Occidentale di Gerusalemme, all’indomani della guerra dei sei giorni. Il mendicante di Gerusalemme, libro inedito di Elie Wiesel (edizioni terra santa), ha una trama ampliamente sognante, in cui il protagonista, un mendicante, ricorda e dialoga con altri mendicanti e sopravvissuti alla Shoah. Insieme sperano tutti nella conquista di Gerusalemme, una speranza fino ad allora sembrata irrealizzabile. Il libro si divide in questa prima parte in cui si mischiano immagini e ricordi dei personaggi, per poi arrivare all’attesa della battaglia e lo scoppio della guerra, fino all’arrivo al muro Occidentale. Tutto questo, è arricchito di tradizioni e temi ebraici, contemporanei e no.
Elie Wiesel, Il mendicante di Gerusalemme, edizioni Terra Santa, pp. 208, euro 15,90
LA CITTÀ CHE SUSSURRÒ, di Ester Moscati
Anett scopre che nello scantinato della sua casa si nasconde una famiglia di ebrei. È lei a portar loro da mangiare oltre a tutte le cose di cui hanno bisogno. Così conosce Carl, un bambino come lei, con cui fa presto amicizia. La famiglia di Carl sta aspettando una notte di luna piena per raggiungere il porto e fuggire in Svezia… Una storia di coraggio e solidarietà, basata su una vicenda realmente accaduta.
Jennifer Elvgren e Fabio Santomauro, La città che sussurrò, trad. Shulim Vogelmann, Giuntina, pp. 32, euro 15,00
IL BAMBINO DI SCHINDLER, di Micol Rizzi
La storia di Leon. Un bambino normale che pensa a giocare e a divertirsi con amici e fratelli e che viene improvvisamente
catapultato in un’altra realtà. Quando nel 1939 l’esercito tedesco invade la Polonia, Leon ha 10 anni. Rinchiuso nel ghetto insieme alla sua famiglia non immagina nemmeno quello che avrebbe vissuto in poco tempo: Leon viene assunto nella fabbrica di Oskar Schindler: era il bambino più piccolo, senza nessuna dote speciale che gli consentisse di poter sopravvivere a quella terribile situazione. Mai avrebbe immaginato che colui che l’ha assunto, diventasse il suo salvatore. A distanza di due decenni incontra di nuovo l’uomo che gli ha restituito la libertà e decide di testimoniare la sua esperienza a cui inizialmente non aveva dato peso, scrivendo una storia commovente adatta a tutte le età.
“In quanto bambino ebreo durante l’occupazione nazista, io lottavo per sopravvivere ogni giorno. Non avevo altra scelta. Ma Schindler era un influente imprenditore iscritto al partito nazista. Lui poteva scegliere. Innumerevoli volte avrebbe potuto abbandonarci, prendere i soldi e scappare. Il suo agire prova che anche una persona sola può ribellarsi al male e fare la differenza.”
Leon Leyson con Marylin J. Harran ed Elizabeth B. Leyson, Il bambino di Schindler, ed. Mondadori, pp. 190, euro 14,00.
ALTRI DUCI, di Ilaria Myr
Un libro di grande attualità che indaga sui fascismi in Europa fra il 1919 e il 1945. Da un’attenta comparazione fra decine di movimenti nati durante quel periodo, emergono i ritratti di altri duci, come Mosley in Inghilterra, Bucard in Francia, Codreanu in Romania, Primo de Rivera in Spagna. Icone per l’estrema destra di oggi, alimentata dalla cultura del capo, dal razzismo e dalla violenza.
Marco Fraquelli, Altri Duci, Mursia, pagg. 632, euro 26.
QUANDO TUTTO SARA’ FINITO, di Ilaria Myr
Vita comune di uomini e donne nella Germania nazista. In mezzo a loro c’è Katharina Spinell, una ragazza di Berlino, che intrattiene una relazione per corriposndenza con il soldato semplice Peter Faber. Si incontrano e a sorpresa si innamorano. Si sposano, e aspettano un bambino. Ma la guerra li divide, con le sue atrocità e sofferenze.
Audrey Magee, Quando tutto sarà finito, Bollati Boringhieri, pagg. 320, euro 18
LA MEMORIA RENDE LIBERI, di Ilaria Myr
In questo libro, scritto con il giornalista Enrico Mentana, Liliana Segre ripercorre con la lucidità che la caratterizza la sua Shoah. Enrico Mentana raccoglie le memorie di una testimone d’eccezione in un libro crudo e commovente, ripercorrendo la sua infanzia, il rapporto con l’adorato papà Alberto, le persecuzioni razziali, il lager, la vita libera e la gioia ritrovata grazie all’amore del marito Alfredo e ai tre figli.
Liliana Segre, Enrico Mentana, La memoria rende liberi. La vita interrotta di una bambina nella Shoah, Rizzoli, pagg. 225, euro 17,50
I CARNEFICI ITALIANI. SCENE DAL GENOCIDIO DEGLI EBREI, 1943-1945 di Bianca Salom
Estirpare il mito del “bravo italiano”. Raccontare i volonterosi “carnefici del Duce”. Denunciare la gente comune che con sovrana indifferenza denunciava vicini di casa e amici. Di questo e molto altro parla I carnefici italiani; scene dal genocidio degli ebrei,
1943-1945 di Simon Levis Sullam (insegnante di Storia contemporanea all’Università Ca’ Foscari di Venezia), edizione Feltrinelli. Levis Sullam segue la storia degli ebrei italiani negli anni 1943-45, evidenziando il ruolo fondamentale che gli italiani hanno avuto nella deportazione ebraica italiana. In quegli anni, in Italia, si viveva come se nulla stesse accadendo, come se le continue deportazioni non fossero che un banale avvenimento della guerra, considerato quasi giusto, o quantomeno normale. Perché in Italia il fascismo contribuiva e diffondeva la propaganda antiebraica, nello stesso identico modo del nazismo. Questo libro passa attraverso le premesse ideologiche, l’inizio delle persecuzioni, il sequestro dei beni, fino ad arrivare agli arresti e alle deportazioni, a descrivere le cacciate degli ebrei e le città svuotate della loro popolazione ebraica. Mettendo in evidenza per la prima volta, la figura del carnefice italiano. Era tempo che qualcuno lo facesse dopo tanto parlare di “giusti” e di salvatori. “Al momento della cattura la bambina Calò Emma, di anni 6, impaurita, si aggrappò, piangente, alla veste della portiere, cercando aiuto e protezione. I coniugi Berna, commossi, pregarono il funzionario perché desistesse dal suo proposito, ma questi fu irremovibile”. Una relazione dei carabinieri descriveva cosi, nel processo di Corte d’Assise speciale, la scena che si era svolta in uno stabile romano il 15 marzo 1944”. In fatto di delazione ecco come Levi Sullam descrive cosa accadeva: “ Spesso, dopo la spiata, l’aggressione avveniva per strada, in modo inatteso. A Torino, Roberto D’Ancona, che si nascondeva in una casa in collina, venne fermato su un tram da un uomo qualificatosi come agente di pubblica sicurezza. Questi, spalleggiato da altri due, sapeva – evidentemente per una soffiata – chi fosse D’Ancona e che di recente aveva nascosto una certa somma per le necessità della clandestinità”.
Simon Levis Sullam, I carnefici italiani. Scene dal genocidio degli ebrei, 1943-1945, Feltrinelli, pagg. 147, 15 euro.
OPERNPLATZ, di Ester Moscati
Può un libro avere coscienza del suo “essere libro”? Sapere dove si trova, chi lo tiene in mano e con quale spirito? Può sentire emozione e paura? Nella fantasia letteraria sì, ed è quello che accade al volume protagonista di questo toccante e suggestivo racconto. La voce narrante è quella di un piccolo libro di Thomas Mann (La morte a Venezia) che ha consapevolezza di sé, sente l’odore delle mani che lo sfogliano con amore e sanno di mela verde, sente ciò che si muove e chi parla attorno a lui; e poi la trepidazione del nascondiglio. Fino al “terribile odore della carta quando incomincia a bruciare”.
Il racconto si chiude: Il 10 maggio 1933, nella berlinese Opernplatz (l’odierna Bebelplatz), vennero bruciati non meno di ventimila libri. Fu soltanto il primo di tanti roghi che avrebbero arroventato la Germania. Qualcuno, sin da quel giorno, si ricordò della frase che Heinrich Heine scrisse già nel 1817, quando furono dati alle fiamme il Codice napoleonico e altre opere non tedesche: “Là dove si bruciano i libri, si finisce col bruciare anche gli uomini”.
Il racconto “Opernplatz” ha vinto il Premio Storie del Novecento 2014 ed è stato pubblicato in un’antologia cartacea a cui ha dato appunto il titolo Opernplatz.
Romano Augusto Fiocchi, OPERNPLATZ, 2014, www.romanofiocchi.it, Prima edizione in e-book: novembre 2014. Prima edizione in brossura: maggio 2014 (Antologia del Premio Le Storie del Novecento)