Durante la funzione di Shabbat, mentre il rabbino sta preparandosi a leggere le Berakoth, si sente un brusio insistente in fondo alla sala. Shmuel e Gimpel, visibilmente alterati, stanno discutendo a bassa voce.
“Ma insomma, volete fare silenzio?! State disturbando la funzione!” esclama il rabbino.
L’ebreo Shmuel, dall’aria un po’ dimessa, si scusa: “Mi perdoni, Rav, ma è in corso una discussione talmudica…”
“Va bene, ditemi allora…”, concede il Rabbino.
“Ehm, Rabbi: il problema è se il Talmud considera il nero un colore”.
“Beh, sì”, risponde il Rav, “il nero può essere considerato un colore”.
Riprende la funzione, quando di nuovo si alza un brusio dal fondo della sala.
“Che cosa c’è ancora!?” fa il Rabbino. E Shmuel chiede: “Mi perdoni ancora, Rabbi. Ma anche il bianco è un colore?”
“Sì, sì; è un colore! Adesso però basta!”
Allora Shmuel si rivolge trionfante a Gimpel: “Vedi, che ti dicevo? Basta discutere: ti ho venduto un televisore a colori!”