Siamo a New York, al confine tra il quartiere irlandese e quello ebraico. A un certo punto passa un prete cattolico, pieno di buoni sentimenti, e vede l’insegna di un negoziaccio, che lo fa trasalire per la gioia: “O’Connors and Moscovitz Partners”. Non riesce a credere ai suoi occhi: un O’Connors e un Moscovitz che lavorano insieme; è il segno di una nuova era. E allora lui entra raggiante nel negoziaccio e dal retrobottega compare un vecchio ebreo ortodosso, con la barba attorcigliata e un grembiulaccio sporco. “Padre, posso fare qualcosa per lei?” e il prete risponde: “No, sono entrato solo per esprimere la mia grande gioia, perché uno dei miei ragazzi – un O’Connors – e uno dei vostri ragazzi collaborano. Questo è il segno di una nuova grande epoca radiosa; è il simbolo del miracolo dell’Onnipotente”. Il vecchio ebreo dice allora al prete: “Padre, io ho per lei un miracolo ancora più grande: io sono O’Connors”.
Raccontata da Moni Ovadia (http://www.railibro.rai.it/articoli.asp?id=633)