di Nathan Greppi
Quando, nel settembre 2024, l’intelligence israeliana fece esplodere migliaia di cercapersone e walkie-talkie di proprietà dei terroristi di Hezbollah, uccidendone a decine e ferendone a migliaia, si è trattata di una delle più complesse e sofisticate operazioni di omicidi mirati nella storia, che negli anni a venire verrà probabilmente studiata nei libri di storia militare.
Diverse inchieste sono state fatte dai media per capire come è stato possibile arrivare a ciò. Chi invece ha provato a ricostruire il dietro le quinte di questa storia e a raccontarla attraverso la narrativa in forma romanzata, è il giornalista e scrittore italo-israeliano Michael Sfaradi, che alla cosiddetta “Operazione Grim Beeper” ha dedicato il suo ultimo romanzo thriller, Mossad – Il cercapersone. The Pager.
L’opera parte dalla nomina a direttore del Mossad di Ghideon Shark, un self-made man di umili origini che ha fatto strada dal nulla in un ambiente competitivo e pieno di gente che arriva in alto solo perché raccomandata dai politici. In un arco di tempo che parte dal gennaio 2020, la sua strada si interseca con quelle di altre persone con le quali arriva a mano a mano ad elaborare il progetto, in una narrazione corale a più voci.
Un tema cardine del romanzo è l’importanza di riuscire a pensare fuori dagli schemi e di essere creativi nelle situazioni più estreme. E questo non vale solo nell’intelligence, ma è una regola di vita. L’idea originale giunge a Shark da due soldatesse, che gliela propongono nonostante il parere contrario dei loro superiori, motivo per cui in un primo momento vengono allontanate dalla loro unità e le loro carriere militari messe a repentaglio.
In particolare, una delle due soldatesse, Hanna Lodtz, è una donna affetta dalla Sindrome di Asperger, con una grande inventiva e un passato difficile, per la quale il progetto rappresenta un’occasione di riscatto personale. E nonostante i pareri negativi di molti, compreso il suo ex-direttore, Shark non si dà per vinto e fa di tutto per portare avanti il progetto.
Con una narrazione piena di suspense che porta il lettore da Tel Aviv a Budapest, da Taipei ad Ankara, il romanzo di Sfaradi dimostra che grandi risultati spesso vengono ottenuti da persone alle quali non sempre viene riconosciuto il giusto merito, i cui nomi talvolta non compaiono sui media e nemmeno nei libri di storia. E che basta cambiare un minimo dettaglio perché la storia prenda tutta un’altra direzione.
Michael Sfaradi, Mossad – Il cercapersone. The Pager, pp. 333, 23,00 €.