Paura e coraggio nella Francia di Vichy

Libri

di Nathan Greppi
Nel suo celebre libro La banalità del male, la filosofa Hannah Arendt raccontava di come Adolf Eichmann, quando venne processato a Gerusalemme per i crimini compiuti durante la Shoah, si giustificasse dicendo di aver fatto solo il proprio lavoro. Come tanti altri che presero parte allo sterminio degli ebrei, dava l’impressione di pensare unicamente ad eseguire gli ordini, senza curarsi minimamente delle implicazioni etiche o morali delle sue azioni.

Le imprese dei Giusti tra le Nazioni, che a rischio delle loro vite salvarono degli ebrei durante quel periodo, dimostrano tuttavia che anche quando la società ti impone un certo modo di pensare e agire, c’è chi riesce a distinguere tra giusto e sbagliato. Tutti questi aspetti sono alla base del romanzo storico Il tipografo di Vichy, esordio letterario di Marco Musazzi, cimentatosi nella narrativa dopo una lunga carriera nel mondo dell’editoria.

Come si evince dal titolo, le vicende narrate si svolgono nella città francese di Vichy, dal 1942 al 1943, sotto il regime collaborazionista di Pétain. Il protagonista, Constantin Millon, è un tipografo che vede la sua città trasformarsi, poiché dietro una libertà di facciata in realtà il governo obbediva alle richieste del Terzo Reich, soprattutto per quanto riguardava l’invito alla popolazione a denunciare gli ebrei alle autorità.

Inizialmente combattuto tra l’umiliazione di sottostare alle imposizioni dei tedeschi e l’ostilità nei confronti degli ebrei, che già da prima della guerra molti francesi vedevano come un corpo estraneo nel tessuto sociale, Constantin dovrà fare i conti con la situazione direttamente dopo aver scoperto che la figlia adolescente Jeannine ha una cara amica ebrea, dalla quale non si vuole separare nonostante la situazione. Ciò darà inizio ad una serie di tragici eventi, che costringeranno il padre ad uscire dal suo mondo per affrontare la situazione e proteggere ciò che ha di più caro.

Il romanzo è narrato attraverso il diario di Millon, che racconta in prima persona ciò che gli accade nella vita di tutti i giorni e le sue sensazioni, che mutano a seconda del contesto. Una storia inventata, inserita però in vicende storiche avvenute realmente.

 

Marco Musazzi, Il tipografo di Vichy, Solferino, pp. 240, 17,00 euro.