di Ester Moscati
Rodi, la Rosa dell’Egeo, isola di sole, cicale e profumi. Rodi e la juderia, il quartiere ebraico, che accoglie una comunità variegata e composita dove, nelle armonie della parlata giudaico-spagnola, si manifesta l’origine sfardì, la discendenza dagli ebrei cacciati dalla Spagna nel 1492.
Marco Di Porto ambienta in questo luogo il suo romanzo, ispirandosi alla storia del nonno Salomone Galante. Il tempo è quello al confine tra la felicità e l’orrore, gli anni Trenta del Novecento. Solly è un adolescente timido e intelligente, la sua vita è serena, gli affetti familiari forti e densi di tradizioni, amore, sensibilità e rispetto; lavora nella piccola libreria del quartiere, dove tra volumi e fumetti si forma la sua cultura. I personaggi che popolano i vicoli della juderia sono vividi e ben disegnati: i ragazzi del quartiere ebraico di Rodi città, la cuginetta Judith, il primo, struggente amore, Rachel, il sordido Avi Soriano…
Una voce sottile conduce il lettore in un piccolo mondo “straordinariamente felice”, dove però l’aria sta rapidamente cambiando. Le vessazioni imposte dal fascismo fanno presagire un futuro incerto e pericoloso, molti si apprestano a partire. La guerra che incombe sull’Europa sta per travolgere anche la “rosa dell’Egeo”.
Con una scrittura sicura e fluida, con un contesto storico accuratamente documentato (dovuto il ringraziamento a Esther Fintz Menascé autrice di ricerche e libri sugli ebrei di Rodi, come l’omaggio a Sami Modiano la cui testimonianza è stata documentata da Ruggero Gabbai ne Il viaggio più lungo ) Marco Di Porto racconta la storia di suo nonno e di un mondo irrimediabilmente perduto. Una lettura appassionante e scorrevole, un libro che non si dimentica.
Marco Di Porto, Una voce sottile, Giuntina, pp. 186, euro 15,00, disponibile in versione ebook.