Presentato a Milano il 6 marzo.
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Ricordi della casa dei morti e altri scritti di Luciana Nissim Momigliano, nell’edizione curata da Alessandra Chiappano per la Giuntina, sarà presentato a Milano giovedì 6 marzo, alle ore 18, al museo di Storia contemporanea, via S. Andrea, dalla curatrice Alessandra Chiappano con interventi di Liliana Picciotto, Silvia Giacomini, Bruno Maida.
Luciana Nissim nacque a Torino nel 1919, da una famiglia ebraica biellese. Laureata in medicina, si inserì nel piccolo gruppo di giovani legati al Partito dAzione che nel settembre del 1943 decisero di lasciare Torino e di dar vita alle primissime formazioni partigiane fra le montagne della Valle dAosta tra Amay e Brusson. Oltre a Luciana c’erano Primo Levi e Vanda Maestro. I tre furono arrestati insieme e dopo un mese nel carcere di Aosta furono tradotti a Fossoli e da lì, il 22 febbraio 1944, ad Auschwitz-Birkenau. Luciana Nissim e Primo Levi tornarono, mentre Vanda Maestro e Franco Sacerdoti, che si era unito a loro a Fossoli, morirono ad Auschwitz.
Nel 1946, subito a ridosso della liberazione, pubblicò la sua testimonianza Ricordi della casa dei morti, uno dei primi scritti sulla realtà dei campi nazisti.
Dopo la guerra, Luciana, sposatasi con Franco Momigliano, anchegli piemontese, si specializzò in pediatria e lavorò allUniversità di Torino e, successivamente, a Ivrea dove fondò lasilo voluto da Adriano Olivetti. In seguito lasciò il Piemonte e si dedicò alla psicanalisi, a Milano, dove studiò con Cesare Musatti, diventando una figura importante nell’ambito della scuola psicanalitica italiana. Fino alla fine della sua vita, nel 1998, svolse un’intensa attività clinica, di supervisione e di ricerca.
Questo volume, edito dalla Giuntina, esce a dieci anni dalla sua scomparsa, grazie ad un contributo dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea e del Consiglio Regionale del Piemonte, e riprende il testo pubblicato nel 1946, arricchito da uno scritto autobiografico di Luciana Nissim sulla sua famiglia e da alcune lettere inedite scritte prima e dopo la liberazione a Franco Momigliano, noto economista e partigiano a cui Luciana si unirà in matrimonio nel 1946, e da un apparato iconografico.
Il volume è inoltre arricchito da un ricordo di Trude Levi, compagna di Luciana nel campo di Lichtenau, da un’introduzione di Alberto Cavaglion e da uno studio sulla specificità della deportazione femminile e sulla figura di Luciana Nissim a cura di Alessandra Chiappano.
Ristampare a tanti anni di distanza dalledizione del 1946 la memoria di Luciana Nissim significa non solo far luce sulla deportazione femminile, tema ancora oggi non sufficientemente indagato dalla storiografia, ma anche ricostruire una figura vicina a Primo Levi, legata indissolubilmente allambiente ebraico piemontese, nonché ripercorrere le tappe di una scelta resistenziale immediata, certamente connessa al particolare clima intellettuale che si respirava a Torino.
Luciana Nissim Momigliano, Ricordi della casa dei morti e altri scritti, La Giuntina, pp. 159, euro 14,00