di Roberto Zadik
Già il titolo del libro “Santa Mazie” attira subito l’attenzione del potenziale lettore e fin dalle prime pagine ci si addentra nella vita di una donna speciale come Mazie Phillips, ebrea americana, realmente vissuta a New York negli anni della Prima Guerra Mondiale e sempre attenta a aiutare i più deboli, i clochard e i poveri della sua città.
A metà fra biografia e fantasia, questo testo, edito da Giuntina, 306 pagine, 26 euro e 50, è l’ultima fatica della scrittrice newyorchese Jamie Attenberg che mercoledì 6 settembre l’ha presentato alla Libreria Verso, corso di Porta Ticinese. Durante la serata, nella quale è stato presentato anche il Talmud in italiano, a intervistare l’autrice il traduttore del libro, Shulim Vogelmann e Andrea Gessner della casa editrice Notte Tempo. Stimolata dalle domande dei due relatori e del pubblico, l’autrice alla sua seconda pubblicazione in Italia dopo il grande successo con il bellissimo “I Middlestein”, ha svelato alcuni particolari interessanti della sua opera.
Il libro come ha sottolineato Vogelmann è tratto da una storia vera e dimenticata per molto anni che parla di “una donna anticonformista impegnata di giorno a lavorare nel gabbiotto di un cinema e di sera a fare del bene, fra bevute, risate e conversazioni con sconosciuti socialmente svantaggiati.” Spiegando la nascita dell’idea del libro, la scrittrice ha puntualizzato la difficoltà di inventare una storia credibile avendo poche notizie su Mazie e che l’ispirazione le è venuta leggendo un libro su di lei “Up in the hotel” dove veniva descritta la sua personalità contraddittoria, di persona intenta a fare del bene e a occuparsi del sociale, ma che come ha evidenziato la Attenberg “amava molto anche divertirsi, bere e spassarsela”. Un mix di edonismo e idealismo che ribalta i canoni di grandi personaggi umanitari e impeccabili a livello etico e morale, descrivendo una persona nella sua normalità e coi suoi difetti e le sue debolezze.
Il testo è molto particolare, scorrevole e scritto sotto forma di diario che racconta vari aneddoti, suddivisi per date e anni, in uno stile brioso, ironico e molto informale. “Come tutti i libri” ha ricordato la Attenberg “ha una parte vera e una parte sognata, avrei voluto passare un po’ di tempo con questa donna straordinaria che mi è molto dispiaciuto non conoscere personalmente”. Parlando della trama e della sua vocazione letteraria, la scrittrice si è definita “una autrice femminista e in questa storia le protagoniste principali sono tutte figure femminili e Mazie Phillips è stata una donna molto forte, coraggiosa e generosa che si rivela molto attuale anche a 50 anni dalla sua morte “. “Mazie” ha detto la scrittrice 45enne “ha diversi punti in comune con me e essere ebrea come lei mi ha aiutato molto a entrare nel personaggio. Nonostante questo nasconde molti misteri, come la sua attrazione per il cattolicesimo e la vita monastica, il suo disgusto per il libri che la facevano sentire male e la sua vita amorosa molto enigmatica e non si sa perché aiutasse le persone.” In America questo libro ha avuto un grande successo”, ha sottolineato e anche a me mi ha aiutata, “attraverso di lei sto provando a diventare una persona migliore, è un grande esempio per tutti noi”. Oltre a questo l’autrice ha rivelato qualche dettaglio su alcuni progetti che sta realizzando in questi mesi. “A 45 anni sono arrivata al quinto romanzo e posso dire di essere soddisfatta. Il libro su Mazie diventerà una serie televisiva con Helena Bonham Carter nella parte della protagonista.” Durante l’intervista la Attenberg ha rivelato che si sta trasferendo da New York a New Orleans e che anche se sta pensando più alla nuova casa che ai libri, il suo nuovo libro, di cui non ha voluto rivelare nulla, potrebbe essere ambientato in quella città.