di Fabio Levi
Storia/Gli elvetici, tra neutralità e passiva indifferenza
Che i giornali svizzeri, negli anni della Seconda guerra mondiale, avessero pubblicato notizie sulle persecuzioni e sullo sterminio degli ebrei in Europa era cosa nota. Prima di questo libro non era però stato documentato con altrettanta ricchezza il flusso ininterrotto di informazioni apparse via via, molto spesso quasi in tempo reale, sui più diversi aspetti del genocidio, dai suoi prodromi ancor prima del conflitto alla deportazione degli ebrei ungheresi ad Auschwitz a metà del ’44. La precisione dei numeri, la varietà dei luoghi considerati e la ricchezza dei particolari contenuti nelle innumerevoli citazioni proposte, suscitano un’impressione molto forte, soprattutto se misurate sulla pretesa inconsapevolezza e sulla indiscutibile passività. Tuttavia il quadro che Silvana Calvo propone va ben oltre questo dato. Esso aiuta a fare un passo ulteriore: ci consente di indagare la relazione fra informazione e comportamenti della politica e della società svizzere.
Silvana Calvo, L’ informazione rifiutata. La Svizzera dal 1938 al 1945 di fronte al nazismo e alle notizie del genocidio degli ebrei, Zamorani editore, pp. 359, euro 38,00