di Ester Moscati
Sono giovani, sono soldati, ma hanno qualcosa che non va, qualcosa che fa di loro un gruppo che non andrà mai in battaglia, che non userà davvero le armi. Lievi handicap, malanni, debolezze per i quali l’esercito li tiene un po’ in disparte. Ma l’addestramento per i ragazzi della Base 4 non è meno duro e tutto ciò che la vita militare comporta – le umiliazioni, gli ordini urlati, le punizioni, il sacrificio – non viene loro risparmiato. Così si compirà comunque il rito di passaggio all’età adulta e ciascuno a suo modo dovrà crescere, cambiare, capire i propri limiti e dare il massimo per superarli. Perché se nel nuovo Stato c’è posto per tutti, tutti devono contribuire secondo le proprie possibilità.
Il quadro generale è infatti Israele negli anni Cinquanta. Tutto è da costruire, lo Stato e gli israeliani. La “costruzione” in corso, che Kenaz racconta con una delicatezza e una profondità commoventi, ben rese da una traduzione sensibile, è quindi duplice, quella degli uomini e quella del Paese.
Tutte le tessere del mosaico Israele trovano pian piano il loro posto e la loro ragione d’essere: il kibbuz, la terra, le città. Lo spirito e il nerbo degli uomini che li abitano, che li edificano e danno loro anima e senso.
Due le voci narranti: l’alter ego di Kenaz, Melabbes (dal nome del villaggio arabo su cui sorge la città natale dell’autore, Petakh Tikvah) e un secondo narratore onnisciente, che in terza persona dipana vicende e considerazioni sulla vita e sui valori. Ma la ricchezza del romanzo, corposo e tutt’altro che pesante, sta nella possibilità di conoscere intimamente personaggi straordinari, ragazzi così diversi tra loro e tutti di uno spessore tale da non diventare mai stereotipi, icone, comparse. Alon, Micki, Avner, Miller, Rachamin… sono ragazzi, uomini che sanno dare contenuto, nei loro serrati dialoghi, alle parole chiave dell’opera, straordinaria, di Yehoshua Kenaz: bellezza, amicizia, solitudine, silenzio, sogno, amore. (Ester Moscati)
Yehoshua Kenaz, Non temere e non sperare, traduzione di Shulim Vogelmann e Rosanella Volponi, Giuntina, pp. 765, euro 19,00