di David Zebuloni
Tra gli innumerevoli danni causati dalla Seconda Guerra Mondiale, vi è un danno di natura storica che spesso viene dimenticato, o tralasciato. Gli eventi avvenuti durante la grande guerra, infatti, sono stati talmente atroci da aver oscurato tutto ciò che è avvenuto negli anni successivi alla tregua. Nell’immaginario collettivo, la liberazione dell’Italia dal nazismo e dal fascismo è stato un punto di arrivo. Per gli ebrei italiani sopravvissuti o scampati all’occupazione, invece, quello è stato un nuovo punto di partenza.
Come si torna alla vita normale dopo aver subito uno stravolgimento tanto estremo delle proprie vite? Come si riacquista la fiducia dopo essere stati perseguitati? Come si riconosce la propria libertà dopo essersi nascosti tanto a lungo? Come ci si riappropria della propria identità dopo averla persa? Come si torna ad amare dopo aver conosciuto l’odio? Come si torna a ridere? A giocare? A studiare?
Dopo aver spiegato a milioni di lettori l’orrore della guerra attraverso gli occhi di una bambina, con la sua opera diventata best seller mondiale Una bambina e basta, Lia Levi torna in libreria con una nuova testimonianza inedita che vede al suo centro la ricostruzione dell’Italia dopo il nefasto, e racconta l’emozione e la fatica di ridisegnare il proprio futuro dopo aver perso tutto. Tutto quello che non avevo capito (HarperCollins Italia) racconta infatti la vita della Lia tredicenne, nel suo tentativo disperato di ritornare a una vita normale ripartendo da zero: la vecchia casa che non sembra più la stessa, gli esami da recuperare, le amicizie di un tempo che si sfaldano e quelle nuove che nascono nel quartiere.
Nel suo nuovo libro, Lia Levi riesce a raccontarsi ai lettori più giovani con straordinaria disinvoltura, ma senza mai risparmiarsi. Affronta il passato con la passione di una ragazzina, ma con la lucidità e la serenità di una nonna. Con lo stile vivace che da sempre la caratterizza, ed un linguaggio incredibilmente attuale, Lia riesce a sdoganare, a legittimare, a rendere accessibili e concreti quei concetti che talvolta reprimiamo, censuriamo, nascondiamo, rinneghiamo per paura, per incapacità o per sfinimento. Tutto quello che non avevo capito spiega infatti al lettore tutto ciò ch’egli dovrebbe oggi capire: l’amore, la vita. E l’amore per la vita.
(Lia Levi, Tutto quello che non avevo capito, HarperCollins Italia, pagg. 224, 15 euro)