di Nathan Greppi
Pubblichiamo qui di seguito l’articolo scritto dal noto giornalista israeliano Ben-Dror Yemini su Yediot Ahronot il 13 giugno scorso, in cui esprime il suo punto di vista sulle reazioni all’attentato avvenuto a Tel Aviv l’8 Giugno.
Succede ancora e ancora. La settimana scorsa è avvenuto al Mercato di Sarona, Sabato a Orlando, ed esattamente 75 anni fa, nel Giugno 1941, durante la settimana di Shavuot, a Baghdad, in Iraq, quando una folla ha dato il via a un pogrom contro gli ebrei. Circa 180 ebrei vennero uccisi nel Farhud, la versione irachena della Notte dei Cristalli. Quello non avvenne per sbaglio. Fu una notte di massacri preceduta dalla propaganda nazista guidata dall’ambasciatore tedesco a Baghdad, il Dott. Fritz Grobba.
A quei tempi l’Iraq era un paese indipendente. L’influenza di Grobba sull’elite locale era enorme. Tra l’altro mandò delle delegazioni a Berlino, comprò un giornale e pubblicò il Mein Kampf di Hitler a puntate. L’odio per gli ebrei non era dovuta al sionismo. La maggioranza degli ebrei in Iraq non era sionista all’epoca. Erano, proprio come gli ebrei tedeschi, parte della spina dorsale dell’economia, dello sviluppo e del progresso. Durante quegli anni, Grobba portò avanti un costante e virulento stillicidio della propaganda nazista antisemita. Lo stillicidio funzionò: il governo prese una serie di provvedimenti contro gli ebrei, e la loro situazione peggiorò.
Più tardi, dopo aver diffuso con successo la Teoria del Complotto di Al-Aqsa in tutta la Palestina ed essersi inimicato le autorità del Mandato Britannico, il Gran Mufti di Gerusalemme Amin al-Husseini venne a Baghdad per gettare benzina sul fuoco. Due mesi prima del Farhud, in Iraq ebbe luogo un colpo di stato filonazista, guidato da Rashid Ali al-Gaylani. La Seconda Guerra Mondiale era al culmine, e gli inglesi stavano avanzando verso Baghdad. Al-Gaylani e il Mufti, i principali agitatori, fuggirono a Berlino, dove vennero accolti come degli eroi. I due lasciarono il massacro degli ebrei di Baghdad alla folla incitata.
Certi ebrei antisionisti cercano di coltivare la leggenda secondo cui il pogrom di Farhud fu il risultato dei timori arabi per l’impresa sionista. Queste persone hanno fatto della giustificazione dell’antisemitismo e del terroris
mo arabi il loro scopo nella vita. Vogliono vedere quella rivoluzione come una sorta di opposizione al colonialismo e al sionismo. Sono passati settantacinque anni, e anche l’attentato terrorista al Mercato di Sarona viene giustificato. Non è incitamento, come stanno cercando di raccontarci, è opposizione all’occupazione.
Finché questi sono ai margini dei margini, così sia. Questo fenomeno allucinatorio è sempre esistito. Ma la settimana scorsa, lo stesso Sindaco di Tel Aviv Ron Huldai ha cercato di spiegare che Israele era colpevole dell’attentato di Sarona. Finché non avvengono attacchi peggiori, ha aggiunto, gli israeliani non capiranno. Cos’é che non dovrebbero capire? Che dobbiamo porre fine all’occupazione.
Huldai ha “trasformato” gli assassini venuti a Tel Aviv in pacifisti. Loro non sapevano di esserlo, ma Huldai lo sa. Sì, Israele ha offerto uno stato ai palestinesi; sì, hanno rifiutato l’offerta di Barak a Camp David, l’accorso con Clinton nel 2000, e due bozze di John Kerry nel 2014, ma Huldai incolpa Israele. Huldai, non uno dei soliti antisionisti ripugnanti alle cui voci stridule ci siamo ormai abituati.
Questa volta, si tratta di un potenziale candidato per la guida del Partito Laburista. Possiamo supporre che il sindaco di Orlando non dirà ai suoi concittadini che se lo sono meritati, e che è stato a causa dell’occupazione americana dell’Iraq. E non dirà loro neanche che gli americani meritano attentati molto più seri affinché capiscano le ragioni degli attentatori.
Settantacinque anni separano l’attentato a Baghdad dagli attentati a Sarona e Orlando. Allora non avvenne per la libertà e la liberazione, e oggi non è avvenuto per promuovere libertà e liberazione. Allora e oggi, sono stati atroci crimini d’odio.
Quando ho sentito di Huldai, se mi è permesso ammettere, ho sentito un dolore al cuore. I palestinesi meritano la libertà e l’autodeterminazione. L’attuale governo è dannoso per Israele, e dovremmo rimpiazzarlo. Ma finché l’alternativa sono Huldai e quelli come lui che giustificano il terrorismo, la destra rimarrà al potere per sempre.