“La règle du jeu“, la regola del gioco, è il nome della rivista web, fondata dal filosofo e intellettuale francese Bernard Henry Levy, che da ieri ospita in prima pagina una lettera indirizzata ai 15 ambasciatori del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Con essa Bernard Henri Levy insieme a Umberto Eco, Salman Rushdie, Wole Soiynka, Orhan Pamuk, David Grossman e Amos Oz chiedono in sostanza che la proposta di risoluzione presentata da Francia, Germania, Gran Bretagna e Portogallo, per la condanna delle repressioni in corso in Siria, non finisca dimenticata e abbandonata in un cestino – magari per via di una minaccia di veto. Russia e Cina infatti si sono pronunciate contro la risoluzione – anche se però non hanno specificato se faranno valere il loro diritto di veto per bloccarne l’approvazione in Consiglio.
“L’esito della risoluzione è nelle vostre mani” – si legge nella lettera. “La repressione in corso in Siria è come un crimine contro l’umanità. La risoluzione non prevede sanzioni nè interventi militari, si limita ad una condanna delle violenze e a favorire l’avvio di indagini sui crimini commessi contro l’Umanità. Qualsiasi siano i suoi limiti, però questa risoluzione è necessaria”.
“Sarebbe tragico e moralmente inaccettabile se, a causa della minaccia di un eventuale veto o dell’astensione di alcuni, questa proposta di risoluzione non dovesse essere presa in esame e finire nel cestino”.
La lettera è stata formulata dopo che le promesse riforme di Assad sono state considerate del tutto insufficienti dalle forze dell’opposizione siriana e deludenti dall’Unione europea.