David Meghnagi al Foglio: “Che Firenze ricordi Enzo Joseph Bonaventura con una scuola e un’aula all’Università”

Opinioni

di David Meghnagi

Enzo Joseph Bonaventura

Pubblichiamo la lettera uscita su Il Foglio di mercoledì 12 luglio firmata da David Meghnagi (assessore cultura all’Ucei, direttore del Master internazionale di II livello in didattica della Shoah, Università Roma Tre) rivolta al Sindaco di Firenze Dario Nardella e al Magnifico Rettore dell’Università di Firenze, Luigi Dei.

Enzo Joseph Bonaventura (1891-1948), fu un importante pioniere della psicoanalisi e della psicologia accademica italiana e israeliana. Laureatosi con De Sarlo nel 1913, insegnò a Firenze fino alla sua espulsione dall’Università in seguito alle “Leggi Razziali” del 1938. Trasferitosi a Gerusalemme contribuì a gettare le basi della psicologia accademica in Israele. Morì assassinato nel 1948 nell’agguato contro il convoglio dell’Hadassah. Con lui morirono una settantina di persone, tra cui molti studiosi della Hebrew University.

L’opera di Bonaventura è largamente sconosciuta. Ma in forme diverse come un fiume carsico ha alimentato interessanti sviluppi della ricerca psicologia e psicoanalitica. Dopo il convegno in memoria di Enzo Joseph Bonaventura tenuto alla Tel Aviv University per iniziativa del Master internazionale di II livello in didattica della Shoah di Roma Tre, si è proceduto alla ristampa di “La psicoanalisi”. Un’opera importante pubblicata da Bonaventura poco prima delle “Leggi Razziali” del 1938. Il libro è stato pubblicato dalla Marsilio.

Il libro è stato presentato a Roma, Genova e Milano. Il libro sarà prossimamente presentato a Firenze.

Il prossimo anno saranno ricordati gli ottanta anni dalle leggi razziste del 1938. Per le università italiane fu l’inizio di un declino irreversibile. Il 7 per cento dei docenti furono cacciati via da un giorno all’altro. Interi settori di ricerca furono distrutti da un giorno all’altro. Diversi Nobel nel dopoguerra furono vinti da studiosi italiani, fuggiti in tempo dall’Italia.

L’auspicio è che il Comune di Firenze si decida a ricordare uno dei più grandi psicologi italiani, dedicando alla sua memoria una scuola. Sarebbe importante che l‘Università da cui è stato cacciato in seguito alle leggi del ’38, gli dedicasse un’aula.

Ricordare l’opera di Enzo Joseph Bonaventura è un atto dovuto di riparazione simbolica di una delle pagine più buie della storia italiana.