Riceviamo e pubblichiamo
di Nuova Udai 10.0
Nell’ambito della molteplice attività di rafforzamento delle relazioni tra Italia e Israele, Nuova Udai 10.0 rende nota la propria preoccupazione e le forti perplessità in merito all’ impianto concettuale ed al modus operandi della Onlus Gariwo fondata da Gabriele Nissim.
Il concetto di “Giusto” è maturato in ambito ebraico per onorare specificamente coloro che durante la Seconda Guerra Mondiale rischiarono la propria vita per salvare quella degli Ebrei.
Gariwo ha ripreso in modo arbitrario il termine “Giusto” estendendolo a chiunque abbia fatto “genericamente” del bene con l’evidente conseguenza che un’estensione così allargata si presta inevitabilmente a scelte soggettive potenzialmente motivate ideologicamente, come infatti si è poi verificato in alcuni casi.
Il termine “Giusto” è proprio ed unico di Yad Vashem l’Ente Nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme, che riconosce questa qualifica unicamente a coloro che hanno salvato ebrei durante la Shoah. A Yad Vashem, la qualifica di Giusto avviene solo dopo uno scrupoloso esame di documenti e testimonianze al fine di rendere giustizia alla memoria e alla storia.
“Ogni vita è importante e non c’è una vita più importante dell’altra” è sicuramente un insegnamento per non rimanere indifferenti davanti alle ingiustizie del mondo, ma la scelta di Yad Vashem è specifica, e questa specificità aiuta a preservare la memoria e a capire la Shoah. Aprire le maglie della memoria rischia la sua relativizzazione e, purtroppo, anche la sua strumentalizzazione come ad esempio nel caso di Vittorio Arrigoni, noto attivista filopalestinese e accanito antisionista, ucciso nel 2011 a Gaza da estremisti salafiti, il quale è stato proclamato Giusto per ben 2 volte (!!!!) nel Giardino dei Giusti inaugurato da Gariwo a Pistoia nel 2013 ed in quello inaugurato a Trevi nel 2017.
Inoltre citiamo anche il recente articolo di Antonio Ferrari sul Corriere della Sera nel quale la mistificazione storica e morale proposta da Gariwo viene sublimata al punto da affermare che “Per loro – ndr. Yad Vashem – i Giusti sono soltanto i gentili che salvarono la vita degli ebrei durante la Shoah”. In quel “soltanto” vi sono due offese profonde: la prima è per i Gentili che salvarono, la seconda è verso gli Ebrei che vissero sulla propria pelle l’orrore della Shoah.
Questo è il frutto avvelenato dell’attività di Gariwo: appropriarsi culturalmente di un valore che appartiene ad un contesto ben chiaro, per distorcerne il significato e farne strumento di propaganda politica proprio contro Israele!
Gariwo afferma di non essere responsabile dei Giardini dei Giusti che vengono istituiti facendo riferimento ad esso, tuttavia, nel 2013 e nel 2017 a presenziare alle cerimonie di inaugurazione dei giardini in cui Arrigoni figura come “Giusto” erano presenti suoi rappresentanti ufficiali, tra cui la Sig.ra Samuelli responsabile della didattica nelle scuole per Gariwo.
Ma le nostre perplessità e preoccupazioni non si fermano qui: riteniamo infatti fortemente problematico e non coerente con il tema dei “Giusti” che Gariwo ospiti nel proprio “Comitato Scientifico” persone che nutrono e promuovono una forte avversione allo Stato di Israele.
E’ il caso di Avraham Burg, ex speaker della Knesset, il cui estremismo lo ha portato a disconoscere la propria identità ebraica ed a dichiarare che appartenere alla comunità ebraica in Israele significa appartenere a “un gruppo di padroni”, affermando inoltre che la Legge Base del 2018 che riconosce Israele come uno Stato Ebraico sancisce di fatto l’apartheid (!!!!).
E’ il caso di Vittorio Emanuele Parsi, docente di Relazioni Internazionali all’Università Cattolica di Milano, che condivide su Israele le posizioni del BDS, o di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, anch’egli espressosi a favore del boicottaggio e diffusore di fake news che alimentano pregiudizi e odio verso ebrei e Israele, come quella che gli Israeliani non vaccinano i palestinesi.
Non è finita qui: all’interno del sito di Gariwo sono ospitati numerosi articoli il cui orientamento ideologico è pregiudizialmente avverso ad Israele e sembrano ricalcare quella ideologia anti israeliana che troviamo su tanta stampa estremista: simpatia verso Freedom Flotilla, empatia con BDS e Roger Waters, ecc.
Alla luce di questi fatti Nuova Udai 10.0 ritiene necessari provvedimenti e chiarimenti nonché una precisa e netta presa di coscienza da parte di Singoli ed Istituzioni, allo scopo di mettere fine a queste ambiguità e incongruenze che sono fortemente divisive all’interno ed all’esterno del mondo ebraico.
Il Presidente
Prof. Enrico Mairov