In Italia la nostalgia post-missina c’è sempre stata. Le comunità ebraiche facciano attenzione a non essere strumentalizzate

Opinioni

di Davide Yosef Cucciati


Nel mese di marzo 2023, scrissi un articolo su Hatikva dall’eloquente titolo “La destra italiana e Israele, un rapporto ambiguo” che si concludeva con la seguente considerazione: “…sono convinto che in Fratelli d’Italia convivranno sempre anime contrastanti; starà a noi saper costruire ponti con coloro che si dimostreranno sinceramente vicini ad Am Israel e allo Stato di Israele”. Nelle nostre Comunità si è sicuramente stati abili nel “costruire ponti”; probabilmente, invece, non si è stati solerti nel condannare determinate posizioni politiche e storiche che, da sempre, sono presenti in Gioventù Nazionale – Fratelli d’Italia.

Non era certamente necessaria l’inchiesta di Fanpage per accertare che in Gioventù Nazionale il denominatore comune tra i militanti sia, tutt’ora, la nostalgia “post-missina”. Potrei partire dal lontano 2005 quando, con i miei occhi, ad Atreju (la festa giovanile di Azione Giovani) non riuscii a vedere una sola stretta di mano; l’unico saluto utilizzato da tutti i partecipanti era quello legionario. Il viaggio in Israele compiuto da Fini pochi anni prima e la netta condanna del fascismo non erano stati assolutamente rappresentativi del mondo militante di Alleanza Nazionale, in particolare di quello giovanile. Non è un caso che, nel 2006, su La Stampa fosse possibile leggere le seguenti parole: “Il vecchio Pino Rauti ripeteva al telefono che «ufficialmente una critica a Israele ormai è scomparsa anche dentro An, anche se ufficiosamente una vocazione anti-israeliana resiste alla base, o tra i giovani, anche quelli di Azione giovani»”.

Quanto a Gioventù Nazionale (“erede” di Azione Giovani), sarebbe stato utile setacciare il web prima di rilasciare delle dichiarazioni pubbliche quali “nel DNA di Fratelli d’Italia, il partito di cui orgogliosamente faccio parte, non ci sono nostalgie fasciste, razziste, antisemite”. Il 30 agosto 2015, Gioventù Nazionale Torino pubblicò un post per la “Palestina Libera”. Nel 2018, Gioventù Nazionale Roma scrisse su Facebook una lode ad Hezbollah e alla Siria di Assad: “Ma come Matteo, non sai che è proprio grazie a Hezbollah se in Siria si può ancora possedere il Vangelo? Ed è grazie a Hezbollah se le minoranze cristiane siriane possono ancora vivere in pace in uno Stato che fa del dialogo interreligioso uno dei pilastri? Lo sappiamo Matteo, a te piace Israele perché tratta i palestinesi come tu vorresti trattare chi prova ad arrivare in Europa per un futuro migliore, stai attento non stiamo difendendo gli scafisti, ma solo la dignità umana, che forse tu e i tuoi amici in Medio Oriente non avete”. Nel 2020, Gioventù Nazionale Siena affermò: “Ancora oggi, ribadiamo la sacrosanta guerra del sangue contro l’oro che i palestinesi continuando a combattere”. Nel 2020, i militanti milanesi di Gioventù Nazionale affissero degli striscioni per onorare il Generale del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche Qasem Soleimani dopo la sua neutralizzazione compiuta da un drone statunitense per precisa scelta di Donald Trump. Potrei continuare con gli esempi ma preferisco fermarmi qui.

Allo stesso tempo, auspico un’attenta selezione di coloro che prendono parola nei nostri luoghi. Non nascondo di essermi sorpreso quando, in occasione del ricordo dei 6 mesi di distanza dal pogrom del 7 ottobre, nel tempio di via della Guastalla vidi un esponente politico quale Carlo Fidanza che, in una vecchia inchiesta di Fanpage, fu filmato mentre, con “dubbia goliardia”, diceva “heil Hitler” e “serve sempre l’amico ebreo che ti difende”. Lo stesso Carlo Fidanza che spesso è presente agli eventi pubblici con Paola Frassinetti, attuale sottosegretario al Ministero dell’Istruzione e del Merito, la quale, il 7 settembre 2017, sul proprio profilo facebook, scrisse: “Come mai Israele fa un raid aereo in Siria proprio ora che l’esercito siriano ha sconfitto l’ISIS a Deir Az Zour?? Che strane coincidenze…”. Ma non solo: Paola Frassinetti reputa l’Iran un oppositore del terrorismo. Infatti, il 14 ottobre 2017 sentenziò: “Il terrorismo islamico è notoriamente finanziato da Arabia Saudita e suoi stati satelliti, l’Iran al contrario lo combatte. Ma Trump continua a sparare stronzate…..”. L’anzidetta esponente di Governo di Fratelli d’Italia non si risparmiò anche una semplice ma diretta ode per Assad “Bashar sei il migliore!”.

In Fratelli d’Italia la componente “post missina”/nostalgica non è marginale; probabilmente, serve maggior attenzione per evitare di permettere ad alcuni esponenti politici di strumentalizzare le nostre Comunità.