di Roberta Vital
Ogni tanto alzavo lo sguardo verso quel Palazzo, cercavo tra le finestre accese un movimento per avere la sensazione che qualcuno ci ascoltasse.
Raramente la Comunità Ebraica di Milano si espone così, è quasi rassegnata a non essere ascoltata. Questa è stata la mia sensazione, che non è detto corrisponda al vero, ma quel senso di solitudine profondo l’ho sentito dentro.
La mancata illuminazione di Palazzo Marino di arancione, come è successo in tanti luoghi del mondo, è stata una scelta che ha un significato e quel significato è l’Indifferenza.
Ma non può esserci equidistanza tra Israele e Hamas.
Sulla testa di Israele pende l’atomica dell’Iran, forse non è chiaro che Israele sta lottando per la sopravvivenza non solo degli ebrei israeliani, ma anche per tutte le minoranze che vivono lì e che combatte per la sopravvivenza ancora prima di nascere.
Ironia della sorte, Golda Meir nasce a Kiev, e fece la storia.
Da quella storia, abbiamo imparato a conoscere anche il senso di abbandono della Comunità Internazionale e dell’opinione pubblica nei confronti di Israele.
Abbiamo visto per decenni l’organo politico dell’Onu sferrare risoluzioni politiche contro Israele di tutti i tipi e per tutti i gusti. Dalla negazione del nome ebraico del Monte del Tempio, a violazione dei diritti delle donne dal pulpito dell’Iran, all’uso sproporzionato della forza, un doppio pesismo riservato solo allo Stato Ebraico a cui è dedicata addirittura un’agenda sistematicamente volta alla sua delegittimazione in sede Onu. Assolvendo Iran, Siria, Russia, Corea, Cina e Hamas.
Israele è stato talmente mostrificato per decenni che oggi non si riesce nemmeno a provare empatia per centinaia di ostaggi rapiti dalle proprie case.
Nemmeno la solidarietà ai bambini più piccoli del mondo presi in ostaggio e restituiti in una bara dopo averli massacrati e tenuti per oltre 500 giorni.
No, Palazzo Marino si illumina per tutto, ma non per quei bambini ebrei.
Loro che sanno tutto e che mettono Israele sul banco degli imputati per un voto all’Onu, si ricordino che di fatto, Israele ha inviato tonnellate di aiuti umanitari in Ucraina, ha mandato Patriot di difesa, e pensa un po’, si è trovato Tank Occidentali al suo confine.
Siamo soli come sempre nella storia, ogni amico che gira le spalle, ogni porta chiusa è la cecità di una società che si sta scavando la fossa da sola, incapace di distinguere la civiltà dalle barbarie e la necessità di evitare un’altra Shoah.
Per Ariel, Kfir, per tutti i bimbi bruciati e uccisi il sette ottobre solo per la colpa di essere ebrei, noi questa sera eravamo lì.